Da più di trent’anni François Jullien mette a confronto la filosofia greca (e la sua variante cristiana) con la cultura confuciana della Cina. Nietzsche diceva che non esistono immacolate concezioni; è proprio dal faccia a faccia che si rendono avvertibili le «pieghe» che le tradizioni hanno prodotto nel campo del pensabile, le diramazioni che la lingua (il pensiero non può che sfruttarne le risorse) ha indotto a seguire. In Essere o vivere (Feltrinelli, pp. 304, euro 22,00) Jullien ripercorre... Читать дальше...
Autore di storie di spionaggio ambientate nella Cina del Novecento, in particolare nel periodo nei complessi anni dell’occupazione giapponese, quando le parti in gioco (giapponesi, nazionalisti, comunisti) si moltiplicavano così come le spie delle spie delle spie, Mai Jia (al secolo, Jiang Benhu) non è solo un abile tessitore di storie avvincenti ma l’autore di una scrittura morbida e fluida, dotato di una lingua ricca e creativa, e capace di consegnare un grande spessore psicologico ai suoi personaggi. Читать дальше...
All’America latina nel suo insieme si può estendere ciò che Porfirio Díaz usava dire del suo paese: «Povero Messico, così lontano da Dio e così vicino agli Stati Uniti». A partire dal secondo dopoguerra, e soprattutto dopo la rivoluzione cubana del 1959, l’America del sud è diventata agli occhi del mondo l’antitesi di un capitalismo, quello statunitense, prossimo e prepotente, la culla della rivoluzione possibile. Il fascino esercitato da questa prospettiva sull’opinione pubblica europea, e in particolare sugli intellettuali... Читать дальше...
Una foto di Ferdinando Scianna, nel suo sfolgorante bianco e nero, spicca sulla copertina dei dieci pezzi narrativi che Stefano Vilardo ha voluto riunire sotto il titolo Le nevi di una volta (Thule, pp. 84, euro 10,00), a significare per mezzo di un’immagine, e fin da subito, la poetica che sta alla base del libro e che lo sostiene e lo sospinge; ma poi, e insieme, quasi a indicare, marcandola, per quali linee si venga a produrre quel procedimento di recupero … Continua
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Uno strano paradosso sembra verificarsi nell’epoca attuale. A dispetto dell’accelerazione globale di tanti fattori, si ha una scarsa percezione dell’accadere. Semmai l’arte possa considerarsi, anche, una forma di dialettica con la quale fronteggiare la vita, l’opera di Penone è qui a ribattere che, sebbene lentamente, le cose accadono. Tra i molteplici punti di vista dai quali osservare il lavoro di questo artista al traguardo dei settanta anni, uno dei più noti della scena internazionale, vi... Читать дальше...
Il voto di oggi in Galizia e Euskadi (il Paese basco) non è un semplice test politico regionale. Molti sperano che da lunedì le urne in queste due comunità autonome chiariscano il panorama a livello nazionale, bloccato dal dicembre scorso in una serie insormontabile di veti incrociati. Veti che per il momento sembra abbiano favorito solo il Partito popolare. Che però, nonostante il significativo rafforzamento nelle seconde elezioni di giugno, non è riuscito a superare la barriera dei 170 appoggi... Читать дальше...
I regnanti sauditi sono degli ingrati. Negli ultimi anni hanno attaccato più volte Barack Obama, “colpevole” di non aver imboccato la strada della guerra contro Iran e Siria. Dovrebbero piuttosto baciare mani e piedi al presidente americano uscente che, contro le promesse di cambiamento fatte nel suo celebre discorso del 2009 al Cairo, ha ulteriormente rafforzato due storici alleati degli Usa in Medio Oriente. Ha venduto ai sauditi armi per 110 miliardi di dollari e garantito a Israele il piano... Читать дальше...
In Europa, e nel mondo, non sono previsti cambi di strategia per gestire il fenomeno delle migrazioni che sta destabilizzando economie e società di un pianeta violentato da uno sviluppo insostenibile. Dove la guerra è il corollario dell’ideologia dominante. Per restare alla cronaca, lo dice il fallimento dei due summit sui rifugiati di Bratislava e New York (Onu). Tra gli indicatori del disastro, con la retorica di capi o capetti di Stato, c’è uno scandalo: in un anno l’Europa, 500 … Continua
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Dopo aver negato l’endorsement a Trump durante la convention dei repubblicani, a fine Luglio, Ted Cruz ha cambiato idea ed ha dichiarato che a novembre voterà per il candidato Gop. La notizia non è stata accolta bene dalla così detta aristocrazia repubblicana. Chris Wilson, ex consigliere di Cruz, si è detto deluso, e nelle stesse ore, il portale di notizie The Enquirer ha dato il proprio endorsement a Hillary Clinton, dopo quasi un secolo di appoggio ai repubblicani. Queste esternazioni … Continua
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Tra vecchi e nuovi iscritti, i seicentomila che hanno avuto fede in lui sono stati premiati: ieri a Liverpool la parusia – il secondo avvento – di Jeremy Corbyn si è finalmente compiuta. La conferenza di Liverpool ha tributato al leader una vittoria monumentale, col 61% del voto totale contro il flebile 38,2% di Owen Smith, un Giufà immolato all’ultimo momento dai centristi del partito alla forsennata ricerca di un inesistente supereroe moderato che non terrorizzasse gli amichetti della City. … Continua
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Un no al referendum costituzionale ma anche un no a una sinistra che si blinda nel «meno siamo meglio stiamo». Appuntamento ieri in piazza nel cuore del quartiere Testaccio di Roma per «Porte Aperte», l’iniziativa messa in piedi da un bel gruppetto di ragazzi e ragazze insieme a Marco Furfaro, giovane dirigente di Sinistra italiana e prima dell’associazione Tilt. Centinaia di persone – 500 per gli organizzatori – arrivate non solo da Roma per interrogarsi anche fuori dalle stanze dei … Continua
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Tre indizi fanno una prova, diceva Agatha Christie. A conferma che il «No» di Virginia Raggi a Roma 2024 ha aumentato la fibrillazione interna al M5S, tanto da rendere incerta l’opportunità di un passaggio preliminare in consiglio comunale prima che la sindaca proceda con il ritiro della candidatura, ci sono tre fatti: le parole pronunciate ieri da Beppe Grillo, il ringalluzzimento di Matteo Renzi e i contatti diretti tra il presidente del Coni Giovanni Malagò e alcuni consiglieri pentastellati. Читать дальше...
Alle tre di notte di martedì, (ora italiana) le elezioni presidenziali passeranno per uno dei momenti canonici della campagna. Il confronto diretto fra Hillary Clinton e Donald Trump è il primo di tre dibattiti previsti (un quarto confronto si svolgerà fra i candidati presidenziali Tim Kaine e Mike Pence). È un passaggio obbligato, si diceva, pur se lievemente anacronistico, specie in una campagna che esula come questa da ogni schema, perdipiù in era di saturazione internet e mediatica. Ma date … Continua
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Addio direttorio. Grillo si riprende i grillini. Lo fa senza infingimenti, nel nome di Gianroberto Casaleggio. In apertura di «Italia 5 stelle» il comico genovese mette subito le cose in chiaro dopo una giornata di riunioni ristrettissime nelle salette dell’hotel Posta, preso dallo staff come quartier generale a Palermo. «Mi chiedete se rientro? Sì, rientro», taglia corto ma con enfasi. Segnale che i dissidi interni rischiano davvero di fare implodere il movimento. E lui non può permetterlo, nonostante Roma... Читать дальше...
«Non corriamo rischi, votiamo no!», si legge su uno dei grandi manifesti propagandistici a sfondo tricolore, che il governo ungherese ha fatto affiggere in tutto il paese per sensibilizzare l’opinione pubblica contro il sistema delle quote d’accoglienza obbligatorie voluto dall’Ue. L’esecutivo di Budapest rifiuta categoricamente questa gestione del «problema migranti» considerandola un’opzione suicida che incoraggerebbe l’immigrazione clandestina e l’attività dei trafficanti di esseri umani. L’autunno... Читать дальше...
La Polonia governata dal partito della destra populista Diritto e giustizia (PiS) ha riattivato la macchina della propaganda politica. Il paese «orbanizzato» dai fratelli Kaczynski continua a mettere sul piatto una narrazione diversa della propria nazione all’insegna di un revisionismo storico basato sulla cultura del sospetto. La dirigenza del PiS batte il ferro finché è caldo. Anche perché almeno due terzi del paese sono tuttora convinti che le circostanze che hanno portato alla catastrofe aerea... Читать дальше...
L’Uganda non smentisce la sua fama di paese tra i meno gay-friendly al mondo. L’omosessualità è di fatto illegale, non tollerata. E malgrado la Corte costituzionale abbia messo nel 2014 in stand by il tentativo di inasprire ulteriormente una legge già particolarmente omofoba e liberticida, il governo e le autorità non perdono occasione di reprimere le iniziative del movimento Lgbti locale o per minacciare – come ha fatto ieri il ministro per l’Etica e Integrità – di organizzare le masse … Continua
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La vicenda del fertility day mi ha fatto tornare alla mente l’ammutinamento del Caine un film straordinario con Humphrey Bogart, che nel 1954 vinse un mucchio di Oscar. La storia è quella del capitano Queeg incapace e paranoico che mette la propria nave continuamente in pericolo scaricando i suoi errori sui propri ufficiali fino a provocarne l’ammutinamento. La ministra Lorenzin con il fertility day, ma non solo, ha fatto più o meno la stessa cosa cioè ha scaricato le colpe della … Continua
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L’accordo sui migranti firmato a marzo con la Turchia funziona, ma non basta più. Ne servono altri, uguali nei contenuti, da siglare con altri paesi di origine o di transito dei migranti. A cominciare dall’Egitto, diventato ormai il secondo paese dopo la Libia per il maggior numero di partenze. Ma anche Mali, Niger, Senegal, Afghanistan e Pakistan con i quali bisognerà trattare accordi per facilitare i rimpatri. La proposta, ma sembra più un ordine, è uscita ieri a Vienna al … Continua
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Il mercato degli agrochimici in Argentina è un mercato florido la cui espansione è stata evidente negli ultimi trent’anni. Come evidenziato nel rapporto della Fondazione Ambiente e Risorse Naturali 2015, la superficie agricola destinata alla produzione intensiva di frutta, verdura e ortaggi è aumentata del 68% passando da 21 milioni di ettari nel 1970 a 35 milioni nel 2011. La produzione agricola ha subito un incremento del 189% da 36 a 104 milioni di tonnellate sulla base di un chiaro … Continua
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La Corte costituzionale dà ragione a Ali Bongo, confermando i 6 mila voti appena di scarto del presidente uscente sul rivale ed ex alleato Jean Ping nel voto presidenziale dello scorso 27 agosto. L’opposizione e gli osservatori internazionali avevano denunciato palesi irregolarità soprattutto nella regione dell’Haut-Ogooué, feudo storico della famiglia Bongo, che regna sul paese africano dal giorno della sua indipendenza. Ma il ricorso presentato si è infranto contro il verdetto pronunciato nella notte tra venerdì e sabato... Читать дальше...
La graziosa stazione di Alpignano, cittadina della periferia torinese piazzata all’imbocco della strategica per eccellenza Val di Susa, ieri mattina debordava di folla. Un luogo solitamente tranquillo nel fine settimana. Un plotone compatto di buongustai attendeva, biglietto in mano, il treno che li portava nel nuovo paradiso della gola, il Salone del gusto di Torino en plen air, fusosi a caldo – da quest’anno – con Terra Madre. Il problema è che quando il treno è arrivato debordava già di … Continua
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