«Il mio è un lavoro che affronta il mondo della chiesa cattolica con curiosità e onestà, senza sterili provocazioni o pregiudizi: come reagirà il Vaticano non è un problema che mi riguarda» dice Paolo Sorrentino a proposito della sua serie tv The Young Pope, evento speciale al Festival di Venezia dove sono stati proiettati i primi due episodi dei dieci previsti per la fiction che andrà in onda su Sky, che ha coprodotto con Hbo e Canal +, a partire … Continua
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Sono in molti a pensare a un «dopo Tokyo» e a un «dopo Roma» o a chi fra Parigi, Budapest, Los Angeles, si contenderà l’Olimpiade 2024, trentatreesima dell’era moderna. I Giochi a cinque cerchi restano un problema con tutti (e per tutti), organizzatori e politici, sponsor e partecipanti: con più realismo e meno simbolicità riflettono le contraddizioni del mondo tra sprechi, eccessi, apparenze, utopie: impegno e fatica a sostenere tempi e spazi, ritmi e costi di un evento planetario ipermediatizzato... Читать дальше...
Con l’immagine di un guerriero e di un tedoforo fascisti, circolano in rete due vecchie grafiche dell’Olimpiade Tokyo 1940, nella città che fra quattro anni ospiterà i Giochi estivi; anche osservando il celebre doppio film – Olympia: Fest der Völker e Olympia: Fest der Schönheit – che la regista Leni Riefensthal, su imperativo di Hitler, dedica a Berlino 1936, all’ultima giornata, in una sequenza finale, si vede un cartello cui campeggia la scritta «arrivederci a Tokyo 1940 e Londra 1944». … Continua
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«Due giorni dopo, a Nuova Delhi, presi un taxi davanti all’Hotel Oberoi. Quando dissi all’autista di portarmi a Rishikesh, l’uomo non pensò che fossi un pellegrino religioso. ‘Molto bene – disse – Andiamo dai Beatles’. Mi chiese dieci dollari per il viaggio, centoventotto miglia attraverso campi di grano e di canna da zucchero, e durante il tragitto mi parlò dei miracoli della civiltà occidentale (il cinema, i supermercati, le automobili tutte meravigliosamente confezionate nella plastica, denaro... Читать дальше...
Leggendo Sciascia se ne ricava sempre, per riusare le sue parole, «un dislargo di orizzonte». Prendete questo «Fine del carabiniere a cavallo», Adelphi 2016 – una raccolta postuma, curata da Paolo Squillacioti, di brevi saggi letterari dello scrittore siciliano e italiano ed europeo. Si potrebbero mettere in evidenza la vastità delle letture, la libertà delle associazioni, la precisione delle scritture, di questo autore. E altro ancora. Preferisco qui e ora testimoniare la sua ardita apertura intellettuale e morale... Читать дальше...
Ogni scienziato in possesso di una casella di posta elettronica ne ha ricevuto almeno uno. Sono messaggi strani, inattesi che si inseriscono nel flusso delle comunicazioni di lavoro. Nel mio caso – sono un fisico delle particelle che lavora a uno degli esperimenti del CERN di Ginevra – suonano spesso così: «Ho seri motivi per ritenere che gli esperimenti in corso al CERN non potranno fornire i risultati sperati, se non si terrà nel debito conto la mia teoria. So … Continua
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C’è voluto un lungo travaglio ma, alla fine, il jazz italiano sarà presente anche quest’anno a fianco dei terremotati, in un concreto impegno per la ricostruzione. La tragedia del terremoto in Centro Italia del 24 agosto è avvenuta a pochi giorni dalla seconda edizione de “Il Jazz italiano per L’Aquila”, prevista dal 2 al 4 settembre. Mantenere la manifestazione così come si era formulata (750 musicisti, 120 concerti in 12 luoghi del centro storico aquilano, 100.000 persone previste) non era... Читать дальше...
27 ore di registrazione e 3 ore di 16 mm colore sul festival del proletariato giovanile svoltosi a Parco Lambro di Milano nel giugno del 1976, organizzato dalla rivista «Re Nudo», presenti 150 mila persone. Girato, su richiesta degli organizzatori della festa, con 4 videoregistratori (…) . Inizialmente il lavoro era stato finanziato dai discografici che puntavano alla realizzazione di un film-concerto, ma successivamente il film registra la contestazione da parte dei giovani proletari degli spettacoli... Читать дальше...
A guardarli oggi nei vecchi filmati di 40 anni fa i partecipanti contestatori del Parco Lambro 1976 mi sembrano completamente diversi dal ricordo che mi era rimasto impresso nella memoria. Io non c’ero andata ma le notizie degli espropri, la fuga dei cantanti e le cariche della polizia mi raccontavano di un gran casino anarchico, sciamannato e violento. Oggi invece mi rendo conto che quella violenza nulla ha a che spartire con l’ansia e la cupezza odierna e violenza non … Continua
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Basta vedere sul piccolo schermo le immagini di Hitler ed ecco che aumentano vertiginosamente i numeri degli spettatori, questo ci dicono le statistiche. Questa volta Enrico Caria spiazzerà quel pubblico con un film costruito sui materiali dell’Istituto Luce a partire dal paradosso della storia costruita con i «se»: e se veramente fossero andati a segno i numerosissimi tentativi di eliminare fisicamente i dittatori dell’epoca? Rinascono a nuova vita i reperti filmati, che si concentrano, dopo... Читать дальше...
Venezia ’73, sezione Orizzonti Corti, Maurizio Braucci presenta «Stanza 52», in cui Serena (Vincenza Modica) dialoga col marito defunto mentre fa le pulizie in una stanza d’albergo «fatata». Quella che mette in scena Braucci è una donna di Napoli, nel senso ontologico che tale espressione può assumere, la quale mentre dialoga con l’aldilà, la stanza 52 dell’albergo dove lavora le fa da tramite fatato, spiccia con mani sapienti e leste le faccende. Un sapere delle mani, di antica spettanza femminile... Читать дальше...
Assalto al cielo si intitola il documentario di Francesco Munzi (l’autore di «Anime nere») in programma il 6 settembre alla Mostra di Venezia, dieci anni di movimento politico in Italia in 72 minuti, visione veloce in sintonia con i tempi contemporanei, da Potere studentesco a Parco Lambro. Sarà interessante vedere i materiali scelti da Munzi, nato nel 1969, cosa avrà suscitato il suo interesse, di quali archivi si sarà servito, cosa resta di valido per le nuove generazioni. Insomma prima … Continua
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A man without a gun is not a man direbbero nel copione di un qualsiasi western di «serie b», e la frase funziona perfettamente per riassumere ciò che capita a Tony (Jake Gyllenhaal) in viaggio sulle strade stellate e solitarie del Texas con moglie e figlia scontrosa adolescente destinazione Marfa. Sono partiti la notte perché alla figlia piace così, è un «animale notturno» da sempre. Ma la notte non è solo poesia specie laggiù nel «rozzo» west dove circolano spietati … Continua
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«Mi sono innamorato di loro, della loro spontaneità» racconta Tom Ford parlando delle «modelle» molto oversize che aprono il suo nuovo lavoro, Nocturnal Animals. Il regista dice infatti che mentre girava si è reso conto di come la sequenza che serviva a introdurre lo spettatore nell’universo del film – il mondo eccessivo dell’arte contemporanea americana per come potrebbe sembrare agli occhi di un outsider, spiega Ford – finisca per racchiuderne l’intero senso: «Liberarsi dall’idea di dover essere... Читать дальше...
Milano via Ripamonti, all’epoca periferia quasi estrema. Lì, a due passi dalla Vettabbia e da un distributore Agip sorge una tendopoli di scappati di casa. Non per modo di dire. Sono i giovani che hanno orecchiato il movimento americano, i provos olandesi e la voglia di cambiamento. Per il momento si limitano a cercare di vivere liberi. Come se fosse facile. Il bombardamento mediatico è spaventoso. Fa orrore rileggere quel che scrivevano i quotidiani perbene, Corriere della sera in testa … Continua
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«Uomo non mangia uomo»: una regola non scritta, quasi una legge divina da ripetere a un bambino impaurito dopo aver visto il padre che viene picchiato a sangue in un incontro di boxe di poco conto, combattuto per racimolare qualche quattrino. Jorge, pugile e genitore ma soprattutto ex operaio di una fabbrica portoghese chiusa in seguito alla crisi, consola così il figlio che lo ha visto incassare i colpi di un altro uomo senza il capire il perché. Ma in … Continua
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Chuck Wepner nell’introdurre la sua storia, raccontata in The Bleeder (il sanguinolento) dice che tutti lo conosciamo, anche se il suo nome non sembra volerci dire nulla. Chuck era un giovanottone sanguigno del New Jersey. Venditore di liquori, sposato con Phyll ma sciupafemmine inveterato, propenso alla rissa. Infatti accanto all’attività di venditore unisce quella di pugile. Noto più per la capacità di resistere pur devastato da ferite sanguinanti che per il talento mostrato nella nobile arte. Читать дальше...
Non è proprio come il famoso paradosso di McLuhan «L’eccesso d’informazione equivale a nessuna informazione» ma siamo da quelle parti se riflette sull’altra faccia dell’overdose contemporanea di immagini e fotografie che inondano i nostri computer, smart e le nostre vite grazie soprattutto al social di condivisione e scambio Instagram. Mostre fotografiche come quella dedicata a un’ artista quale è Dorothea Lange arrivano quindi per decongestionare il nostro sguardo, disintossicarci dal flusso visivo inarrestabile e invadente... Читать дальше...
Bisogna risalire a El Chacal de Nahueltoro di Littin per ritrovare una visione messa così a fuoco della parte più povera della società cilena che in tempi ormai passati la dittatura ha cercato di occultare nell’immaginario come accade oggi con il neoliberismo. Ma le differenze di classe nel paese sono ancora notevoli. La nuova generazione di cineasti è già intervenuta viaggiando preferibilmente nel profondo sud della Patagonia lontano da Santiago, con film che sfiorano più la poesia che il reportage... Читать дальше...
Su Internet nei video di Venezia sono i giornalisti che, nei loro servizi affrettati, colgono il provincialismo italiano nei vestiti, nelle parole dei politici, nello squallore generale e generalizzato oppure è tutto vero, quello che sembra è? Non mi è dato sapere, sto in città, impossibilitata a muovermi, a pensare al badge a mio nome che, solingo in un cassetto del palazzo del Casinò reparto ritiro accrediti, attende le mie mani per staccarlo da quel bailamme insulso di anonimato. Non … Continua
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L’antropologia può essere molte cose. Per esempio, un ramo delle scienze biologiche che si occupa della morfologia e della fisiologia del gruppo zoologico degli ominidi. Oggi, quando si introduce il termine, si ritiene scontato che si stia parlando di antropologia culturale nelle sua varianti strutturaliste e, soprattutto, etnografiche. In un’accezione ancora differente, l’antropologia si presenta come la parte della filosofia che si raccoglie intorno alla domanda «che cosa è l’uomo?» ponendo... Читать дальше...
Il mito della trasparenza, del palazzo di vetro, dell’assoluta visibilità sembra aver trovato, oggi, la sua piena realizzazione sociale, tanto da vederne esaurite le spinte propulsive e le tensioni utopiche, che avevano invece contrassegnato la sua vita almeno a partire dal secolo dei Lumi. Oggi la trasparenza è un lasciapassare politico che mette d’accordo tutti: nell’epoca che distrugge a tutti i livelli la mediazione, a beneficio di una superficie che deve neutralizzare e cancellare le tracce della sua emersione... Читать дальше...
Valeria ha l’età delle sorelle Giovanna e Giulia Bellelli, nel ritratto di famiglia dipinto da Degas a Napoli poco dopo la metà del XIX secolo, ma appare come una Madonna rinascimentale. Di quelle a cui l’angelo ha appena annunciato la sua missione divina, con le mani in grembo e lo sguardo oltre. Un’immagine antica in cui il volto e le mani escono dal buio, stabilendo una continuità iconografica che attraversa i secoli. Ulisse Bezzi, novantenne di San Pietro in Vincoli … Continua
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A Sarzana il Festival della mente 2016 apre il programma con alcuni versi di una poetessa che mi è cara, Alda Merini: «voglio spazio per cantare crescere/ errare e saltare il fosso/ della divina sapienza». Con desideri simili anche io auspico un piccolo spazio, quello della ribellione, contro la corruzione, la disonestà, le guerre, le ingiustizie sociali, l’uso del linguaggio per ingannare il prossimo, la vendita delle armi, e contro coloro che, come loro fossero superuomini dotati di cervelli... Читать дальше...
«Vengo a Roma, anzi no». Doveva essere Beppe Grillo in persona a tentare di dipanare la matassa della crisi della sindaca Virginia Raggi. La trasferta romana del cofondatore del M5S viene annunciata in mattinata. Poi la smentita: tutto cancellato. «Se ne occuperà il direttorio», dicono dallo staff. Ma anche dall’organismo di direzione concepito da Grillo e Casaleggio ai tempi del «passo di lato» del comico genovese, non sanno come affrontare la patata bollente. Dapprima si apprende che è già pronta... Читать дальше...