La vita è strana. Prendete un giovanotto nato in provincia di Varese, fatelo studiare a Milano, Accademia di Brera, città dove si sposa, con Franca Rame, e dove larga parte della sua attività artistica ha origine, un’attività che lo porta a ottenere un Nobel per la letteratura e a essere l’autore italiano più rappresentato nel mondo. Bene, anche in occasione dell’ultimo saluto Dario ha dovuto essere ospitato in un teatro non suo perché Milano non ha mai saputo offrirgli questa … Continua
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Lo scorso maggio è stato pubblicato Fallen Angels, con una dozzina di grandi classici della canzone americana riletti, interpretati e riarrangiati da Bob Dylan. Mentre il suo primo album, nel 1961, titolo Bob Dylan, era costituito da brani rielaborati della tradizione popolare, con un brano inedito, Song for Woody, muovendosi nell’orbita di Woody Guthrie, già allora con voce nasale e appuntita. 75 anni, da 55 anni in attività, 125 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, inizialmente il folksinger... Читать дальше...
Se cercate un moderato state attenti a votare per me, perché con me si rischia! Ma veramente volete un sindaco moderato? Il moderato è forte con i deboli e debole con i forti. Il moderato finge di risolvere i problemi senza affrontarli! Il moderato chiude un occhio sulle speculazioni edilizie. Il moderato caccia gli inquilini dalle case in centro e poi le rivende ai magnati della speculazione. Il moderato trasforma in ghetto la periferia. Il moderato accetta una scuola per … Continua
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Il Nobel per la letteratura a una star della musica pop è una ghiotta occasione per fare sfoggio di conformismo, nella certezza di ritrovarsi in buona e qualificata compagnia. È un’ottima opportunità per (fingere di) godere dell’azzardo (sai che cuccagna), e per allinearsi al sollievo di sentire premiata la convinzione per cui la letteratura non gode di una sua specificità, dunque è fruibile indistintamente da chi non ha di meglio per addormentarsi la notte e da chi ne fa un … Continua
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E adesso ci toccherà fare a meno della sua presenza viva, è duro pensarlo. Sembrava eterno, preso come era a progettare sempre nuove messe in scena con se stesso, con i luoghi dell’arte, con il suo superfluente talento di narratore-affabulatore e con l’altrettanto stupefacente prolificità del suo gesto di pittore, disegnatore e illustratore. Mi chiedo se nella mia vita ci sia stato un tempo non segnato dalla presenza di Dario Fo. Se ci siano state stagioni del nostro teatro e … Continua
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Proiezione sotto stretta sorveglianza al Senato della Repubblica. E’ quanto potrebbe accadere il prossimo 20 ottobre quando a Palazzo Madama verrà proiettato il documentario «Archiviato. L’obbligatorietà dell’azione penale in Val Susa» in cui si racconta la gestione giudiziaria delle numerose querele presentate da attivisti No Tav per le lesioni e le percosse subite a seguito di arresti e fermi successivi alla loro partecipazione a manifestazioni di protesta. Tutti i relativi procedimenti penali si sono conclusi con archiviazioni che... Читать дальше...
Sarà lutto cittadino. Questa volta niente di più lontano dalla solita formula di rito che lascia indifferenti: Dario Fo non c’è più. Se n’è andato ieri mattina a 90 anni in una stanza dell’ospedale Luigi Sacco di Milano dove era ricoverato da qualche giorno in seguito a complicazioni polmonari. Lucido fino all’ultimo. Dicono i medici che prima di morire cantava una strana canzone e che ogni giorno si faceva leggere i giornali per essere sul pezzo. Si informava, a Dario … Continua
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C’è una profonda giustizia poetica nel fatto che lo stesso giorno in cui perdiamo il premio Nobel Dario Fo, è Bob Dylan che viene premiato con il Nobel. Non si tratta solo di due «laureati» atipici, molti diversi dalla tradizione a volte paludata dell’istituzione Nobel. Ma di due artisti che cambiano il nostro rapporto con la parola anche intrecciandola con il suono, con la voce, con il corpo, con l’improvvisazione, con la performance – e che per questo sembrano estranei … Continua
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Per sgomberare il centro sociale Corto Circuito, luogo storico dei movimenti romani, hanno isolato un quartiere popolosissimo, coi piantoni dei vigili urbani ad ogni angolo di strada, e hanno fatto irruzione nei locali che ospitano una trattoria popolare e che sono sede di attività sportive e culturali. Quello che oggi chiamano «abuso» è un padiglione costruito con tecniche di bioedilizia che avrebbe dovuto rimpiazzare una vecchia ala del centro sociale, che prese le fiamme per un guasto elettrico... Читать дальше...
Proprio nelle settimane scorse la Thailandia aveva fatto un grande favore alla Cina: il giovane Joshua Wong, simbolo delle proteste che nel 2014 misero in grave imbarazzo Pechino a Hong Kong, è stato rimandato nell’ex colonia britannica appena messo piede all’aeroporto di Bangkok. La giunta militare thailandese ha specificato che la decisione dipendeva dalla volontà di non volere in alcun modo creare problemi ad altre nazioni, ovvero a Pechino. Il gesto è stato subito visto come una importante... Читать дальше...
Paolo Rossi è triste. Vorrebbe stare zitto, sussurra. Con una carriera come la sua, cominciata nel 1978, è complicato trattarlo ancora come un “allievo” di qualcuno, ma se n’è appena andato Dario Fo. Un colpo molto duro. Un tempo che non c’è più, un teatro e una storia condivisa impossibile da replicare, il ricordo di una vita. In questi giorni sta preparando lo spettacolo RossinTesta, un omaggio a un altro amico che non c’è più. Pochi anni fa, nel 2011, … Continua
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Si avvertì d’improvviso uno scoppio tanto potente da far tremare i vetri delle finestre. In pochi minuti sapemmo che a Piazza Venezia era esplosa una bomba. Franca prese il telefono e chiamò la polizia:«Sono stati i fascisti?» – chiese. «Macché fascisti e fascisti, signora»- fu la risposta sprezzante della Questura. Telefonò a Dario, che era a Milano. E così sapemmo della contemporanea bomba di Piazza Fontana, alla Banca dell’Agricoltura. Da allora, e per molti anni, il 12 dicembre divenne la... Читать дальше...
Novant’anni compiuti pochi mesi fa; una vita vissuta certo «pericolosamente» (sempre all’opposizione di ogni potere costituito), ma anche piena di grandi soddisfazioni, perfino quelle planetarie come il premio Nobel; sempre impegnato a intrecciare l’arte con la politica in modo che si rafforzassero e motivassero l’una con l’altra, per generazioni sempre nuove di spettatori. Un impegno che, come la padronanza di linguaggi artistici diversi (dalla recitazione alla scrittura al disegno, con studi... Читать дальше...
«Ma chi sei?» chiede Pat Garrett. «Questa è una bella domanda», risponde Alias, timido e taciturno, ma micidiale al lancio del coltello. Già ben prima di indossare i panni di quel ragazzo dal nome così emblematico nel capolavoro di Sam Peckinpah, Pat Garrett e Billy The Kid, Bob Dylan amava il cinema. Il mistero fantasmatico della luce proiettata sullo schermo così vicino all’elusività e all’inafferrabilità del suo personaggio, magnificamente catturata nel film che gli ha dedicato Todd Haynes... Читать дальше...
Racconta Marianne Faithfull, all’epoca fidanzata di Mick Jagger, che nel 1965 Bob Dylan, allora la stella più scintillante del firmamento pop, gelò con poche e feroci parole i glimmer twins, Jagger e Richards: «La differenza tra me e voi è che io avrei potuto scrivere Satisfaction. Voi non avreste mai potuto scrivere Desolation Row». Non poteva certo immaginare, allora, che cinquantuno anni più tardi sarebbe stato premiato con il Nobel per la letteratura, lasciando a bocca aperta la platea al... Читать дальше...
«Pensavo di trovare in Italia uno spazio di vita, una ventata di civiltà, un’accoglienza che mi permettesse di vivere in pace e di coltivare il sogno di un domani senza barriere né pregiudizi. Invece sono deluso. Avere la pelle nera in questo paese è un limite alla convivenza civile. Il razzismo è anche qui: è fatto di prepotenze, di soprusi, di violenze quotidiane con chi non chiede altro che solidarietà e rispetto. Noi del terzo mondo stiamo contribuendo allo sviluppo … Continua
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Franca, c’era sempre Franca. In ogni discorso. Dario Fo l’ha amata tantissimo e continuava ad amarla ormai disperatamente, tutti dovevano saperlo anche adesso che lei non c’era più. Parlava di tutto, lo interrogavano su tutto, ma sembra quasi che non avesse voglia di parlare d’altro. Ogni volta che ricordava Franca Rame sembrava un pezzo di teatro, lo sguardo sognante quasi per tornare a confessarglielo, che lei era bellissima, che era una donna forte e affascinante. Che l’amava ancora. Gli ultimi … Continua
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Sono arrivati martedì davanti a Maale Adumim, a est di Gerusalemme, la più grande delle colonie israeliane in Cisgiordania. Una ventina di ragazzini del villaggio di Douma e della tribù beduina dei Jahalin. Accompagnati da qualche genitore, l’allenatore, e un attivista Fadi Quran. Tra le mani avevano qualche pallone. «Non abbiamo fatto in tempo ad avvicinarci al cancello d’ingresso (della colonia) che è arrivata una pattuglia della polizia» racconta al manifesto Fadi Quran «abbiamo spiegato che... Читать дальше...
Complimenti, lusinghe e un fiume di promesse a breve scadenza, ma comunque dopo il 4 dicembre. Il premier Matteo Renzi cala al Sud, terra ostica per il Sì al referendum. Ieri dopo aver fatto tappa a Napoli è arrivato a Bari. Una tappa incerta fino all’ultimo. Ma non poteva rinunciare alla platea dell’Associazione dei sindaci (Anci). Dove Piero Fassino, presidente uscente (ringraziato senza economia di parole), ha passato il testimone al sindaco del capoluogo pugliese Antonio De Caro, criticato... Читать дальше...
Jazzista, pittore, semi dio, il monarca più longevo della storia, usurpatore, amato, misterioso calcolatore, anticomunista, opportunista, salvatore del paese, ignobile manipolatore, introverso e re quasi per caso, assassino, il monarca triste, l’ammalato agganciato al potere, il re glamour con la moglie Sirikit, il sovrano «agricoltore» ma poco attento ai diritti umani, il re dell’esercito, il fruitore e fautore di una legge di lesa maestà apparentemente fuori dalle coordinate del mondo contemporaneo. Читать дальше...
«Dario non era semplicemente un uomo libero, era la libertà incarnata. Un uomo fortunato di virtù che lo divertivano, coronate da un’insaziabile curiosità. Descrivere una perdita così è straziante quanto impossibile». Con queste parole Beppe Grillo ha salutato Dario Fo, al quale era legato anche da una recente sintonia politica. Disse una volta un altro comico, Daniele Luttazzi, polemizzando col suo collega genovese: «C’è un’ambiguità di fondo quando un comico si erge a leader di un movimento... Читать дальше...
Volendo, sI può cominciare dalla fine. Fallen Angels, il disco con cui Dylan ha segnato il suo 75esimo compleanno, sembra indirizzare su Frank Sinatra lo slancio devozionale che un tempo era riservato a Woody Guthrie. Spiazzante parabola? No, se c’è di mezzo il genio scostante di un artista poco avvezzo al proprio e all’altrui compiacimento. Come il precedente Shadows of the Night, l’ultimo Dylan si china sugli «angeli caduti» del Great American Songbook, gli irregolari precipitati dalle creazioni... Читать дальше...
Strangolato dalla t-shirt appesa alle grate della cella un quarto d’ora dopo l’ultimo controllo. Così la polizia penitenziaria ha trovato Jaber Al Bakr, 22 anni, siriano, arrestato lunedì da due connazionali, sospettato di pianificare un attentato in un aeroporto tedesco. È bufera sulle forze dell’ordine, incapaci prima di catturare il presunto terrorista, circondato, a Chemnitz, poi di sorvegliarlo nell’ala di massima sicurezza del carcere di Lipsia. «Era tenuto d’occhio ogni 30 minuti» confessa il direttore della prigione Rolf Jacob. Читать дальше...
Un messaggio politico nei suoi testi? Canzoni impegnate? No, neppure quelle degli anni 60 e 70. Anche di recente Bob Dylan ha voluto rimarcare di essere solo un artista. Sentite cosa dice nel suo unico discorso pubblico, il 7 febbraio 2015, quando accetta il Grammy, il premio che, per chi fa musica, vale più di un Nobel. «Be’, sapete, pensavo solo di fare qualcosa di naturale, ma fin dall’inizio, per qualche ragione, le mie canzoni dividevano. Dividevano le persone. Non … Continua
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«È normale avere paura, è umano. Ma io lo dico alle donne che incontro: se siamo unite, se non siamo più sole, la paura va via». Sara Moutmir, 21 anni, è nata a Casablanca, in Marocco, ma ha fatto le scuole in Italia. Vive a Salerno, dove da due anni lavora per la Flai Cgil e fa sindacato di strada nei campi della Piana del Sele. È la mediatrice culturale perfetta, perché parla l’italiano come una madrelingua ma insieme conosce … Continua
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