Al funerale di Umberto Eco, nel milanesissimo Castello Sforzesco, una viola da gamba e un flauto traverso, intonano La follia di Arcangelo Corelli, un brano che il romanziere/semiologo amava appunto alla follia, divertendosi in privato a suonarlo alla tromba o al flauto assieme al suo ex compagno di banco del liceo classico di Alessandria. A fare da basso continuo alle linee melodiche del fiato echiano è infatti la fisarmonica di Gianni Coscia, il quale risulta da circa trent’anni un apprezzato... Читать дальше...
Woody Allen l’ha ignorata per decenni, apparendo per la prima volta a una cerimonia degli Academy Awards nel 2002, per presentare un omaggio post 9/11 a New York. La cerimonia non piaceva nemmeno a Katharine Hepburn (12 nomination e 4 vittorie) che ci è andata solo nel 1974, per presentare un premio al produttore Lawrence Weingarten. Marlon Brando, nel 1973, non andò a ritirare l’Oscar per Il padrino; e mandò un’attivista indiana di nome Sacheen Littlefeather a rifiutarlo. Disse no … Continua
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Figlio di un diplomatico polacco a Parigi e nato nel 1940, in una Leopoli ancora in terra polacca, Andrzej Zulawski era un regista «a tutto tondo», diverso anche per formazione rispetto ai coetanei Jerzy Skolimowski e Roman Polanski che avevano studiato alla scuola di cinema di Lodz. Zulawski avrebbe trascorso la sua adolescenza in Francia, prima di entrare all’Institut des hautes études cinématographiques, dove avrebbe imparato a girare un film in tutte le sue fasi di lavorazione. Era nascosta... Читать дальше...
Una baracca fatiscente lungo la sponda di un fiume, all’interno tre barboni che aspettano la fine. La loro grama esistenza sembra completarli, uscire dalla loro dimensione potrebbe perderli davvero e in fondo la compagnia che si fanno risulta essere più carica di passione di quanto non si creda. Fino alla visita di un personaggio, folkloristico quanto enigmatico, che rappresenterebbe la Morte ma che è ininfluente; essi sono già morti dentro e la loro totale assenza di paura rende la visita … Continua
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Ad aprile iniziano le riprese di una ambiziosa serie televisiva tedesca: Babylon Berlin, sedici episodi, due stagioni in uscita nel 2017, una polputa produzione trainata da Xfilme, Ard Degeto, Sky e Beta Film, e tutta l´aria di volersi imporre nel panorama internazionale delle serie di successo. Tom Tykwer, giá regista di Lola corre, autore/creatore di questo immane progetto assieme a Achim von Borries e Hendrik Handloegten, ricostruisce negli studi di Babelsberg, già tarantinizzati per Inglourious Basterds... Читать дальше...
Gianni Infantino, l’ex scudiero di Michel Platini, batte lo sceicco e si siede sul trono della Fifa. L’ex segretario generale dell’Uefa, 45 anni, numero due del dirigente ed ex calciatore francese che si è ritirato dalla corsa al potere, è riuscito a Zurigo, al congresso mondiale del massimo organismo calcistico, a sovvertire i favori del pronostico che spettavano allo sceicco Salman Al Khalifa. Ha vinto il suo programma, compreso l’idea di un Mondiale a 40 squadre, con la distribuzione di … Continua
L'articolo Infantino... Читать дальше...
Non dovrei solamente fare come se il nome di Atlan fosse scomparso, dimenticato, inghiottito, annegato sotto Atlantide. Ma come se le opere del suddetto Atlan avessero perduto il loro titolo. Il loro nome proprio e il nome del loro creatore. Come se, alla lettera, non mi dicessero niente. Come se, piuttosto, non mi autorizzassero a nulla, come se non mi concedessero in ogni caso l’autorità di non dirne nulla. D’altronde, come descriverle? Mi si permetta qui di risparmiarmi una lunga … Continua
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Nara è l’antica capitale giapponese, ruolo che la città ricoprì durante quasi tutto l’ottavo secolo, nell’era che denominata appunto Periodo Nara (710 — 794), lasso di tempo in cui il Buddhismo si instaura definitivamente nell’arcipelago nipponico. Ecco allora la costruzione di grandi ed importanti templi che ancora rendono la città un luogo speciale e da molti considerato spirituale, un posto dove si percepisce qualcosa di unico, non necessariamente legato al Buddhismo, anzi spesso in connessione... Читать дальше...
Alcune note di lettura per Pensare al non vedere Derrida: nel mondo intellettuale contemporaneo, chi non si è mai imbattuto nel suo nome, chi almeno una volta non ne ha parlato, scritto, o discusso? Tutti – ma se non tutti, tanti – l’hanno interpretato e utilizzato e persino ne hanno stravolto a piacimento le teorie e lui, in quanto pensatore, è certamente stato uno degli ultimi a esercitare questo fascino e questa efficacia. Tutto questo è sicuramente avvenuto fino alla … Continua
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Certo che Derrida ha parlato dell’arte, delle arti – come avrebbe potuto non farlo, come non avrebbe dovuto farlo, dato che una questione e assai più di una questione, un’istanza esigente reclama, sotto il nome di «arte», un considerevole tributo all’intrapresa di pensiero da quando l’«arte» non è più quella «cosa del passato» (Hegel) che si faceva dapprima conoscere come una vicarianza dei servizi divini, eroici, gloriosi? E, beninteso, egli doveva diffidare della parola «arte» – di questa forse... Читать дальше...
I due Foscari (1844) di Giuseppe Verdi tornano al Teatro alla Scala dopo 7 anni di assenza. Dal 25 febbraio al 25 marzo l’opera viene proposta con regia e scene di Alvis Hermanis, che ha già debuttato a Milano un anno fa con Die Soldaten di Bernd Alois Zimmermann. Nel 2009 il pubblico si trovò di fronte a un impianto scenico tutto interni, con enormi finestre a grate che alludevano alla prigionia dei due Foscari e ai fatidici «anni di … Continua
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La città etiope di Jinka è quasi a ridosso del confine con il Kenya, al centro della Bassa Valle dell’Omo, è la capitale della popolazione indigena degli Ari, ma è famosa per ospitare anche i Mursi, gli Hammar, i Banna e i Kara … tribù il cui modus vivendi è rimasto ancorato a 9000 anni fa. I Mursi vivono in capanne di paglia, macinano la farina con le pietre, praticano la pastorizia e riti ancestrali, cacciano la selvaggina e seminano … Continua
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Giampiero Rappa è una figura molto interessante della scena italiana oggi. Autore drammatico di scuola «genovese», dagli esordi romani assieme a Paravidino è arrivato a scrivere testi molto personali e vissuti (un esempio per tutti il bellissimo Coraggio di Adele). Autore di diverse regie, docente di recitazione, si rivela ora anche attore di vaglia in prima persona, come protagonista nella sua ultima creazione, Nessun luogo è lontano (andato di recente in scena all’Argot Studio). Protagonista del testo è uno scrittore... Читать дальше...
I fantastici quattro, uniti insieme per una singola creazione contemporanea. È quel che hanno deciso, con un’inusuale scelta di collaborazione, la Filarmonica della Scala, il Maggio Fiorentino, l’Accademia di Santa Cecilia, le quattro grandi orchestre italiane che hanno annunciato una commissione congiunta nel 2017 al compositore ungherese Peter Eötvös, per un pezzo orchestrale. La prima stavolta sarà a Milano nel maggio 2017, cui seguiranno nella stagione 17–18 i concerti a Torino, a Roma e a Firenze... Читать дальше...
L’integrazione di gruppi migranti provenienti da nazioni diverse è uno dei banchi di prova delle capacità inclusive delle democrazie occidentali. La metodologia prevalente di approccio al fenomeno, anche a livello internazionale, è quella interculturale, orientata al rispetto e alla valorizzazione delle differenze. Questa visione tuttavia non è esente da problemi, perché talvolta i set valoriali a confronto sono così diversi da rendere impossibile una sintesi delle diverse prospettive. Un caso... Читать дальше...
Il tempo in cui viviamo ha bisogno di eroi sportivi? Ci sono eroi nello sport di oggi o solo divi? In quale contesto matura la figura dell’eroe sportivo che resta nella memoria collettiva? Ne parliamo con Daniele Marchesini, docente di Storia contemporanea all’Università di Parma, autore di Eroi dello sport (il Mulino, euro 16). Perché un libro sull’eroismo sportivo? Da circa vent’anni mi occupo di storia sociale dello sport, ho scelto il tema degli eroi per diversi motivi: lo sport … Continua
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Quattro anni dopo l’incontro fuori dal comune con Antonio Rezza (e Flavia Maestrella), Antonello Salis incrocia la sua policroma e politimbrica musica con il teatro di Ascanio Celestini. Più esattamente, l’incontro tra Celestini (attore, regista cinematografico, scrittore e drammaturgo) ed il pianista si è svolto – in prima assoluta – al teatro il Vascello per l’ottava edizione di «Cose», la rassegna autoprodotta che già aveva progettato il primo meeting. Nell’intreccio tra arti e laddove ci sia... Читать дальше...
Nel suo libro Contro il colonialismo digitale (Laterza, 2013) Roberto Casati scrive cose molto sensate sulla scarsa utilità della forzata digitalizzazione della scuola. Ma, forse preso nella sua critica al concetto prenskiano di «nativi digitali», coinvolge nel bando dalla scuola anche i videogiochi. In realtà non facendo abbastanza attenzione a quanto scritto in un testo fondamentale sull’argomento come quello del linguista americano James Paul Gee (Come un videogioco, Raffaello Cortina, 2013)... Читать дальше...
A trent’anni dall’ apertura a Palermo del primo maxiprocesso a Cosa nostra, con una opportuna puntualità è uscito in questi giorni il libro di Antonio Calabrò I mille morti di Palermo (Mondadori, pp. 256, euro 18,50) che ripercorre, come specifica il sottotitolo, la storia di «uomini, denaro e vittime nella guerra di mafia che ha cambiato l’Italia». La storia di una tragica stagione, trasfusa in quel processo, voluto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che ne furono i principali autori … Continua
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Devo premettere un disclaimer: dei fatti, delle persone, dei luoghi di cui si tratta in Scrissi d’arte (L’Orma, pp. 304, euro 21,00) di Tommaso Pincio, mio coetaneo, sono stato testimone e in alcuni casi anche complice. Mai imparziale comunque. Se tutto ciò potrà rendere al mio punto di vista la sua implicita dose di partigianeria, resta che dalla lettura di questo libro riemergo con una netta sensazione di sorpresa. Ero pronto a una lettura piuttosto conciliante – un’autoantologia di scritti... Читать дальше...
Pubblicato lo scorso anno da Canicola, casa editrice bolognese che da 10 anni seleziona il meglio delle produzioni internazionali nell’ambito del fumetto di ricerca e del disegno contemporaneo applicato alla narrazione, Viaggio a Tokio, di Vincenzo Filosa, è uno dei fumetti più insoliti usciti lo scorso anno: con un impianto da manga, il libro racconta la storia di Francesco, un ragazzo che da Crotone parte per il Giappone per seguire il cammino che lo porti a realizzarsi come mangaka. Da … Continua
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È lo spazio urbano il soggetto delle opere di Antonio Ottomanelli. Di formazione architetto, agisce come un osservatore che attraverso immagini fotografiche, workshop e pubblicazioni cartacee indaga i mutamenti, le dinamiche sociali e le tensioni presenti nei territori di aree di conflitto come l’Afghanistan, l’Iraq e la Palestina. Oltre ai riferimenti alla fotografia scientifica, che cerca di restituire ai territori la loro dimensione spaziale, Ottomanelli (nato a Bari nel 1982) si serve di modalità... Читать дальше...
La mostra di Francesca Montinaro è come un organismo vivente in crescita. È nata alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, si è spostata alla biennale di Venezia, è arrivata poi nelle stanze di Montecitorio. Ogni passaggio segna una fisionomia più complessa, nuovi tasselli, nuove indagini. Un ritratto del femminile che si scompone in tanti frammenti, in tanti modelli. Legati da un’ansia di narrazione del poliedrico stare al mondo delle donne, ritratte, con seicento profili montati come video installazioni... Читать дальше...
La paura, la concentrazione, il vuoto zen in cui ogni ricordo deve essere strizzato e subito messo da parte. Davanti a sé, il colore azzurro dell’acqua appena increspata di una piscina. E poi la solitudine infinita dell’altezza, quella del trampolino che ti risucchia dal mondo e ti lascia in bilico, sospeso come un uccello pronto a spiccare il volo. Infine, la caduta, il gesto «dove metti tutta la tua vita». Puoi precipitare bene o male, volteggiare, avvitarti, fare un salto … Continua
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Al comitato fiorentino “No tunnel Tav” quasi non ci credevano: anche l’autorità anticorruzione schierata, per bocca di Raffaele Cantone, contro una delle due grandi opere — inutili e dannose — che sta facendo discutere da anni la città, fra contestazioni di ogni genere. E che va avanti: “Ai Macelli – conferma l’ad di Rfi, Raffaele Gentile — i lavori vanno con una certa regolarità”. Lì dove si sta costruendo, a non più di un chilometro dalla stazione centrale di Santa … Continua
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