La ricorrenza del quarantennale della morte di Pier Paolo Pasolini è stata utile non solo per rimettere al centro un autore fondamentale del Novecento italiano ma anche per avvicinare molte persone ai suoi scritti e ai suoi film. Adesso occorrerà misurarsi con la sua opera, pezzo per pezzo, senza santificazioni (è la parte miserevole di questo quarantennale) né distruzioni avventate (c’è sempre qualcuno che deve distinguersi inutilmente). E senza trascurare la bistrattata università italiana dove... Читать дальше...
Per Gillo Dorfles non sembra valere il tragico e mendace adagio di Ceronetti sulla vecchiaia come il peggiore dei mali che possa capitare all’uomo. E, infatti, a dispetto dei suoi 105 anni, fresco di nomina a «Cavaliere di Gran Croce» al merito della Repubblica Italiana e con ancora una grande retrospettiva, Essere nel tempo, aperta al Macro di Roma fino al 30 marzo prossimo, Dorfles sembra non perdere né la curiosità che da sempre l’ha contraddistinto nei suoi studi, né … Continua
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Matteo Meschiari, nella vita, è antropologo e geografo. Un tema percorre quasi ossessivamente la sua opera saggistica: quello del paesaggio. Sua è la Landscape Mind Theory, un affilato e coraggioso tentativo di raffigurare la mente di Homo Sapiens come geneticamente e culturalmente paesaggistica. Al paesaggio ha dedicato, tra l’altro, i saggi editi da Sellerio Terra Sapiens / Antropologie del paesaggio, descrizione in cinque passaggi di un «presente remoto» dell’uomo che soggiace carsicamente in ogni cultura... Читать дальше...
Generalmente inteso come risorsa da preservare, il «paesaggio», quello italiano in particolare, si è trasformato nel principale asset nazionale volto ad intercettare i flussi del turismo globale. Nel tempo però è avvenuto uno slittamento interpretativo del concetto di paesaggio, che ha finito per indicare con tale termine esclusivamente una serie di forme e un’estetica caratterizzante. In realtà il paesaggio è il frutto di una relazione sociale, il prodotto sempre mutevole dello scambio costante... Читать дальше...
Nel 2008 usciva The Prisoner, quello che fino a poco tempo fa era l’ultimo lavoro diretto da Adachi Masao, regista/rivoluzionario già sceneggiatore di alcuni dei più importanti film di Nagisa Ōshima come L’impiccagione e di gran parte dei pink eiga politici di Wakamatsu Koji realizzati durante gli anni sessanta. È oramai abbastanza nota ai lettori di questo giornale la sua parabola dagli inizi degli anni settanta, quasi 30 anni passati in Medio Oriente a supportare la causa Palestinese con arresto... Читать дальше...
I transessuali potranno correre in piena libertà sulle piste di atletica già alle olimpiadi di Rio, senza la necessità di sottoporsi a un intervento chirurgico per dimostrare la loro effettiva identità sessuale. Il Comitato internazionale olimpico (Cio), massimo organismo internazionale sportivo, con una decisione senza precedenti, vuole evitare che gli atleti si sottopongano a interventi chirurgici per fini sportivi. Fino a oggi un atleta con forti caratteristiche femminili, doveva sottoporsi a un vero e proprio intervento chirurgico... Читать дальше...
Tic tic tic. Battiti del cuore di Joyce Lussu ritrovati nell’orologio a cucù della sua casa di Fermo nelle Marche. Tic tic tic. Entusiasti e disincantati, decisissimi e autocritici, avventurosamente umani, sembrano forse chiamarci, irradiarsi irresistibilmente da lei a noi, quasi a dirci che il meglio del ‘900, secolo limitrofo e lontanissimo, di cui è stata geniale conoscitrice e fabbricatrice, è ancora vivo e per noi tangibile. Tracce di lei, dei suoi gesti, dell’eco di chi ha amato lungo l’abissale... Читать дальше...
«Non è il mondo che avevano scelto ma è l´unico che rimane». Con queste parole Fabio Geda e Marco Magnone ci introducono in una saga per ragazzi crossmediale con Berlino come epicentro: Berlin. I Fuochi di Tegel edito da Mondadori. In una città spettrale e livida di fine anni Settanta un virus senza nome ha falciato gli adulti e sarà una nuova generazione, ragazzi e ragazze divisi in gruppi rivali a lottare per sopravvivere e disegnare un nuovo futuro. Geda … Continua
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Io Franco l’ho conosciuto sul set di Accattone, nella primavera del ’61. Marinavo la scuola per andare a vedere er Pasola, per conoscerlo, per parlarci. Pier Paolo era sempre tutt’ accimato, in giacca e cravatta e questo contrastava con i vestiti dimessi degli attori improvvisati, come contrastava la sua bonomia con la veemenza di quei coatti. Io ero insistente e quando mi rivedeva Franco usava sempre lo stesso intercalare: «Aà, ma allora ce riochi?». La mia attenzione era attirata da … Continua
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C’è un modo diverso per conoscere Hermann Hesse. Non solo quello dei libri che abbiamo letto, ma anche attraverso i suoi scritti più privati, quelli in cui racconta l’arte e l’amore per il viaggio. Il libro, appena uscito per Piano B edizioni, Camminare (12 euro), raccoglie, in poco più di 100 pagine accompagnate anche da poesie, i suoi pensieri sull’appartenere, sul condividere, su luoghi, sull’attraversare, sul fermarsi e cogliere l’unicità del posto. Proprio nelle prime pagine intitolate Sul Viaggiare... Читать дальше...
Riassunto per i non frequentanti di Youtube e affini. I The Pills sono un gruppo romano di autori e attori comici, composto da tre persone/personaggi. Da anni fanno numeri abbastanza esorbitanti con brevi video ambientati in un appartamento di Roma dove i tre fumano, bevono, giocano alla Play Station, cercano di non affrontare la vita. Ogni tanto fanno capolino ospiti come il calciatore della Roma Alessandro Florenzi o Giancarlo Magalli in un ruolo super cult. Passati non troppo epicamente in … Continua
L'articolo The Pills... Читать дальше...
«Maybe we will go to live on PLUTO» ho detto a Frank e Sinatra salutandoli prima di ripartire da Marsiglia per rispondere alle loro impossibili domande: «dove andremo? Quando finirà? C’è un posto da qualche parte dove si possa vivere in pace?» e poi gli ho chiesto «do you prefer to use a nick name for the interview?» «yes, please». Ma non gli veniva in mente nulla allora ho detto: Frank Sinatra! Sì, Frank (lei) e Sinatra (lui, suo marito), … Continua
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Preferisco non fare nulla che fare qualcosa di uguale agli altri miei film». Ma di «ripetizioni» nell’opera di Jacques Rivette (trenta film), che se ne è andato ieri a 87 anni, non ve ne sono se non il sentimento di un segreto senza fine che si srotola oltre il tempo. I suoi film si presentano come delle investigazione impossibili, raccontano personaggi sfuggenti, storie di fantasmi, cospirazioni in cui tutto è connesso o forse nulla lo è: la sostanza stessa del … Continua
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«C’è qualcosa che mi colpisce sempre in un… se lei me lo permette, un vecchio regista come lei», afferma con punta di imbarazzo un giovane uomo occhialuto. «Come?» risponde l’altro. «Un vecchio regista», ripete il primo. Ma è prontamente interrotto dal secondo, che lo incalza: «un dinosauro! Un dinosauro!» Non per nulla porta un monocolo. E il primo, forse per addolcire la dose: «ciò che mi colpisce è la sua estrema giovinezza». I due sono Jean-Luc Godard e Fritz Lang, … Continua
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Molto prima di morire, Jacques Rivette si era già trasceso nel proprio aggettivo: rivettiano. Non è tra i più noti del cinema moderno. Meno di godardiano. Molto meno di felliniano. Ma ha un vantaggio: rivettiano indica un concetto chiaro e distinto. Si tratta dello spirito della società segreta e del complotto. Rivettiano è quel cinema che non smette di misurarsi con la presa del potere politico; e di pensarsi come l’espressione di una comunità d’uomini che tramano nell’ombra e nei … Continua
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I Jefferson Airplane sono stati insieme ai Grateful Dead, uno degli astri del firmamento psichedelico californiano, e ora che uno dei membri fondatori della storica band, — il chitarrista Paul Kantner se ne è andato, a 74 anni, ci sentiamo tutti un po’ orfani. In questo terribile inizio d’anno dove ripetuti lutti si susseguono nel mondo del cinema e della musica, Kantner e gli Airplane hanno evocato fra fine anni’60 e inizi ’70, sesso, follia, ribellione. Uno spirito iconoclasta capace … Continua
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Il Teatro dell’Opera ha perso Silvana Pampanini, aggressiva capoclaque negativa (aveva sempre un fischietto nella borsetta) per ogni partitura del ‘900, ma si avvia a una stagione finalmente degna di interesse e curiosità per un pubblico nuovo. Dopo i bellissimi Bassarids di Henze magistralmente reso da Mario Martone, tocca ora a un’altra regista importante del nuovo teatro, Emma Dante, dar vita a un classico famoso, Cenerentola di Gioachino Rossini (repliche il 12 e 19 febbraio). È un’opera famosa... Читать дальше...
Una volta, quasi in ogni discussione in coda a una proiezione, c’era sempre chi interveniva per dire al realizzatore come secondo lui avrebbe dovuto essere il film, ossia come lui l’avrebbe fatto. Oggi, grazie all’accessibilità del digitale , chiunque ha la possibilità di manipolare le immagini del web. È una sorta di estensione del selfie e permette a ognuno di diventare autore di qualcosa di visibile, da condividere con amici e conoscenti. Anche il cinema si serve sempre più speso … Continua
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La sensazione che si ha dopo le sfilate della Haute Couture a Parigi appena concluse, di solito eccitante appuntamento per osservare le sperimentazioni innovative delle lavorazioni manuali e le applicazioni di creatività libere dai troppi condizionamenti commerciali, sia che la moda non trovi neanche un velo di chiffon per ricoprire il re che ha denudato. Finora, a tenere viva questa espressione della moda, che già Pierre Bergé dichiarava morto nel 2001, quando il suo compagno e socio Yves Saint... Читать дальше...
Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte (Editori Riuniti, pp. 248, euro 18,00) è, certamente, uno dei testi più originali di Marx nel quale l’analisi materialistica della storia è connessa a quella politica. In quest’opera, dedicata agli avvenimenti che dal 1848 al 1851 modificarono il sistema politico francese e lo fecero transitare da una repubblica all’impero, dopo il colpo di stato di Luigi Bonaparte, Marx si distinse per essere un attento studioso delle dinamiche giuridiche, politiche, economiche e sociali... Читать дальше...
Qualunque soggetto volesse tornare a mettere piede sul campo delicatissimo e strategicamente determinante dell’organizzazione politica delle masse, lo dovrebbe fare tenendo sempre presente le indicazioni fornite da Gramsci in quella nota del primo quaderno del carcere dedicata a Hegel e l’associazionismo. Ciò che si trova di operativo in queste annotazioni si riferisce non tanto a Hegel ma, naturalmente a Marx: «Marx non poteva avere esperienze storiche superiori a quelle di Hegel (almeno molto superiori)... Читать дальше...
Nel corso delle ricognizioni del 1999, quando fervevano i lavori per l’imminente Giubileo, al quarto miglio della Regina Viarum furono scoperti due tubi di piombo, interrati con cura presso il Sepolcro Dorico. La data incisa sul metallo, 30 settembre 1929, tolse all’istante ogni dubbio circa il contenuto. Problemi sempiterni e contemporanei, non storia antica: una sfortunata corrispondenza amorosa. «L’amante infelice avrebbe bruciato le sue lettere, se avesse voluto semplicemente distruggerle»... Читать дальше...
I tatuaggi, evidenti nei suoi autoritratti (incluso Self Portrait — Nursing del 2004 mentre allatta il figlio Oliver, esposto recentemente nella mostra milanese La Grande Madre curata da Massimiliano Gioni) sono celati sotto gli indumenti invernali che Catherine Opie (Sandusky, Ohio 1961, vive e lavora a Los Angeles) indossa in questo freddo gennaio newyorkese. La fotografa, nota per le sue indagini intorno al tema dell’identità, attivista fin dagli anni Novanta a sostegno della comunità Lgbt a cui appartiene... Читать дальше...
Per Ally, le lettere scritte sulle pagine sono una fila scomposta di scarafaggi neri: riuscirebbe a decifrarle ma ci vorrebbe tanto di quel tempo che vale la pena arrendersi prima ancora di cominciare. E il problema non è solo questo: avere un’intelligenza arguta, decisamente sopra la media, e un modo di vedere le cose del tutto originale la porta a infilarsi in guai ogni volta che cambia scuola e a finire molte, troppe volte seduta nella stanza della preside di … Continua
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Nessuno sollevò obiezioni quando il sindaco Piero Fassino, a fine dicembre 2011, annunciò in consiglio comunale che Torino non avrebbe rispettato il patto di stabilità per evitare un clamoroso fallimento (casse vuote e servizi a rischio a causa di 200 milioni di euro di debiti). Nemmeno la giovane consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle: aveva 26 anni e non conosceva ancora la complessa macchina comunale di una città come Torino. «Ho comprato tre libri per capire cos’era il patto di …... Читать дальше...