Momenti di tensione fra Caminantes-Django e forze dell'ordine, stamattina 10 maggio, in coincidenza con uno sfratto per morosità che ha riguardato un alloggio Ater in via Irlanda
Gli attivisti del centro sociale avevano raggiunto l'abitazione dal primissimo mattino, hanno provato a opporsi con un cordone umano all'arrivo dell'ufficiale giudiziario, ma poi polizia e carabinieri hanno superato la barriera e permesso l'esecuzione dello sfratto.
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Lo sgombero - si trattava della sesta uscita dell'ufficiale giudiziario - ha interessato un inquilino di mezza età con disagio psichico, che vive da solo e senza reddito. Il debito accumulato è di diverse migliaia di euro.
«L'unica soluzione che gli aveva prospettato il Comune era il dormitorio, queste persone non vengono mininimamente seguite», attacca Rebecca Lustro, Caminantes-Django, «aveva anche chiesto in passato di potersi trasferire in un alloggio più piccolo, perché quello che aveva era troppo grande ed era diventato un problema pagare anche le bollette.
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Il sindaco Conte l'aveva rassicurato, alla penultima uscita, che non ci sarebbe stato lo sfratto: invece ha dovuto lasciare la casa».
Lo sfratto di via Irlanda arriva a un mese dagli scontri fra attivisti e polizia (intervenne il reparto celere) per un altro sfratto eseguito nello stesso quartiere.
«Non dimentichiamo le promesse del sindaco durante la nostra occupazione dell’androne del Comune nelle settimane scorse, non dimentichiamo come l'abitare continui a essere un problema reale nella nostra città, che influisce sulla vita di molti», si legge nel comunicato di Caminantes-Django, «come nonostante le migliaia di case sfitte a Treviso, le persone continuano a essere sfrattate senza che vengano trovate soluzioni alternative. Nonostante cerchino di vendercela come tale, questa non è un'emergenza. È il risultato di una serie di politiche che vengono portate avanti, che continuano a tagliare fondi all’edilizia residenziale pubblica e a ignorare le necessità di chi abita la nostra città».