Analizzati i contatti del soggetto contagiato. «C’è il rischio di veder aumentare i casi in provincia»
Il morbillo, dopo un lungo periodo di silenzio, riappare anche in Friuli. Lo scorso mese sono stati registrati due casi in regione, di cui uno nell’ambito territoriale gestito dall’AsuFc, «un caso confermato su un soggetto non vaccinato», afferma Francesca Valent, direttrice della struttura operativa complessa di Igiene e sanità pubblica del dipartimento prevenzione.
Certo non sono i numeri preoccupanti del vicino Veneto, ma come precisa Valent, non c’erano state segnalazioni di morbillo negli ultimi anni, da prima del Covid.
Il morbillo è una malattia esantematica virale altamente contagiosa, prevenibile con la vaccinazione. Su questo fronte i dati non sono ottimali per tutte le fasce d’età.
«La nostra popolazione pediatrica è abbastanza coperta – rassicura Valent –. I nati nel 2022 hanno ricevuto la prima dose al 90%, mentre per i nati nel 2021 si arriva al 95%, la percentuale che garantisce l’immunità di gregge”. Tra i 5 e i 6 anni viene somministrata la seconda dose che assicura la protezione ottimale.
I più piccoli dunque sono al riparo, così come i più grandicelli: i nati nel 2017, ad esempio, sono coperti con due dosi all’87,3%; pur non trattandosi di una copertura ottimale è comunque alta.
Va ancora meglio con gli adolescenti che, anche prima della pandemia, avevano e hanno tuttora una copertura superiore al 90%.
Ma il discorso cambia per una fascia d’età diversa, ovvero quella dei nati tra il 1975 e il 2000: «Questa è la popolazione più scoperta – spiega la dottoressa – si tratta di persone che potrebbero aver avuto il virus, come no e sono quelle più esposte.
Per questo in AsuFc abbiamo un programma di recupero, dove cerchiamo di proporre in ogni occasione la verifica tramite prelievo di sangue per essere certi di aver avuto il morbillo e raccomandiamo il vaccino.
C’è comunque il rischio di veder aumentare i casi anche qui – prosegue – soprattutto andando verso la stagione calda. Ricordo che il morbillo è sempre rischioso, può avere conseguenze gravi e non solo in età adulta.
Se dovessimo assistere a un incremento, potremmo pensare a una campagna informativa sul vaccino. Nel 2023, ad esempio, abbiamo portato avanti un’attività dedicata alla copertura vaccinale sui migranti, soprattutto giovani adulti e la proponiamo sempre anche ai viaggiatori».
Anche per il caso confermato dal dipartimento di prevenzione sono stati valutati i contatti del soggetto e gli è stato proposto il vaccino se non già immune. La bella stagione, dunque, può aumentare il rischio, ma non solo per il morbillo.
Nonostante le basse temperature di questi giorni non lo facciano pensare, anche la stagione delle zanzare è in arrivo e con lei anche le conseguenze delle loro punture. Diversi virus, però, nel nostro territorio sono importati da paesi lontani, come i tre casi di Dengue registrati in Fvg.
Dallo scorso anno è stato autorizzato un vaccino, che sarà disponibile al dipartimento di prevenzione dell’AsuFc verso la fine di maggio. Ma non è per tutti.
«La sua somministrazione – precisa infatti Valent – va valutata caso per caso dal medico, perché per ricevere il vaccino ci sono criteri legati alla tipologia del viaggio e alle caratteristiche della persona. Ad oggi – rassicura – i casi di Dengue sono importati, ma non è escluso che possa diventare autoctona, come accaduto nel 2023 in altre regioni.
Il consiglio è quello di combattere la proliferazione delle zanzare».