Si moltiplicano gli atti di bullismo che hanno per protagoniste adolescenti, pronte a divulgare i video delle violenze messe in atto attraverso i dsocial. Ma i nodi arrivano al pettine. E chi sbaglia, pur giovane, rischia dei guai con la giustizia che potrebbero segnare la sua esistenza e il futuro: ben sette minori e una maggiorenne risultano indagate, tutte ragazze.
Segno che il fenomeno del bullismo va oltre il genere e coinvolge, in senso attivo non solo come vittime, l’altra metà del cielo.
Il pubblico ministero padovano Sergio Dini ha chiuso un’inchiesta a carico di una ventunenne di origine kosovara che vive a Selvazzano, accusata di rapina e di lesioni durante l’aggressione ai danni di un’altra ragazza (in concorso con un gruppo di cinque minorenni, pure indagate) avvenuta in via Dietro Duomo nell’autunno 2022.
E intanto risultano indagate dalla procura minorile di Venezia le due “bulle” sedicenni che, poco più di un anno dopo, avevano aggredito una ragazzina sempre nella stessa strada, molto frequentata dai giovani, mentre i magistrati minorili stanno valutando la posizione di altre tre quattordicenni (denunciate dai carabinieri della stazione Padova principale per lesioni) che avevano preso a calci in testa una tredicenne nel rione San Bellino all’ Arcella lo scorso gennaio.
Rischia il processo, dunque, la ventunenne di origine kosovara che aveva messo le mani addosso a una ventitreenne supportata da cinque diciassettenni, una di origini magrebine, le altre tutte italiane.
È il 20 ottobre 2022 intorno alla mezzanotte: nel cuore storico cittadino, a ridosso dell’abside esterna della cattedrale, si stanno affrontando due gruppetti di ragazze. La sfida è prima a parole, poi passa alle vie di fatto.
E alla fine il sestetto al femminile capeggiato dalla ventunenne si accanisce contro una ragazza che viene circondata, bloccata e rapinata del cellulare, infine presa per i capelli e strattonata (la prognosi sarà di cinque giorni).
Segue la fuga delle assalitrici con il telefonino-trofeo. Assalitrici e parte offesa si conoscevano, almeno di vista, se non di persona. Non è stato difficile, per la vittima, risalire a chi l’aveva aggredita e conciata male: è bastato andare a controllare i profili Instagram di contatti comuni, prima di identificare le bulle e presentare la denuncia che ha dato il via all’indagine. Ora il pm Dini ha concluso gli accertamenti: delle cinque minori si sta occupando la procura minorile; per quanto riguarda la maggiorenne, invece, il prossimo passo potrebbe essere la richiesta di rinvio a giudizio.
Il 12 novembre 2023 un secondo gravissimo episodio ha ancora una volta come palcoscenico via Dietro Duomo. Episodio che finisce in un video realizzato con i telefonini da alcuni minori presenti all’aggressione da parte di due sedicenni: sono tutti pronti a ridere e a pubblicare l’accaduto in un gruppo whatsapp con centinaia di iscritti.
Il che si è tradotto in due risultati negativi per le bulle: la notifica del cosiddetto daspo Willy (misura di prevenzione che vieta l’accesso ai locali e ad alcuni esercizi pubblici a persone, anche minori, che compiono determinati reati o soltanto sono denunciate) e l’apertura di un’indagine a cura della procura minorile. La vittima – una 14enne che frequenta la prima superiore – era stata bloccata a bordo del suo monopattino, spintonata, colpita al volto e costretta a inginocchiarsi chiedendo “scusa”.
Più recente l’aggressione consumata a San Bellino, in via Induno: la vittima stava insieme a un ragazzo, il che aveva provocato la violentissima reazione di tre bulle, originarie da Moldavia, Romania e Marocco.
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Questioni di gelosia: le tre risulterebbero amiche dell’ex del ragazzo che, pure, aveva dato il suo “via libera” alla nuova relazione. Per la 14enne attimi di terrore con insulti e calci in testa, il tutto davanti alla telecamera dell’onnipresente cellulare, indispensabile strumento per girare il video da postare sui social
