foto da Quotidiani locali
TRIESTE Hanno preso di mira tutto. Ma proprio tutto. Muri, porte, finestre, serrande dei negozi. Panchine. Scalinate. I totem turistici, i segnali stradali, i lampioni e persino i cassonetti delle immondizie. Lo scempio di Cittavecchia non ha un’unica firma, anzi “tag” come si dice in gergo, ma tante: quelle dei writer. Volto spesso coperto con mascherine, intabarrati con cappucci e berretti ben calati sugli occhi, colpiscono con le loro bombolette variopinte soprattutto di notte.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14265147]]
La zona più critica è proprio questa: dove storicamente aveva avuto origine il primo ghetto ebraico di Trieste, cioè nel perimetro compreso tra le piazzette Trauner, Spaccini e Cecovini fino all’area dell’Arco di Riccardo. E quindi, ancora, nel raggio che si espande tra via dei Capitelli, via delle Mura e il nugolo di stradine che si dirama in Cavana e dintorni. Una zona un tempo povera, ma che negli anni Novanta – in epoca Illy – è diventata l’area “Urban”, con l’imponente piano di riqualificazione sostenuto con investimenti pubblici. Il “ghetto” era stato così strappato dalla decadenza in cui era inesorabilmente scivolato ed è diventato, in virtù di questo recupero, il quartiere di pregio che vediamo oggi.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14265148]]
Il quartiere sta però precipitando sempre di più nel degrado a causa dei graffitari, proprio ora che la zona è oggetto di scavi con la scoperta di nuovi resti archeologici dell’antica Tergeste, come sta avvenendo alle spalle di via del Teatro Romano. Posti che attraggono la curiosità delle moltitudini di turisti che si riversano quotidianamente nel centro cittadino. Ma lo scenario è quello di una periferia semi abbandonata.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14225016]]
Altro che resti romani. Scarabocchi in pennarello o in spray di tutti i colori e dimensioni, “tag”, parolacce di ogni varietà, dediche d’amore o giù di lì, frasi il cui senso è (forse) noto solo all’autore, offese nei confronti delle forze dell’ordine. Chi ce l’ha con i «celerini», chi con la Digos, chi con il «sistema». Nuove scritte che si aggiungono a quelle sbiadite dal tempo.
Per non parlare dell’odore di urina: perché dove le viuzze sono a fondo cieco, come ad esempio in piazzetta Spaccini o in piazzetta Trauner, la gente di sera – complici le serate alcoliche – va a espletare i propri bisogni fisiologici.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14265148]]
È soprattutto la Polizia locale, con il Nucleo interventi speciali, a tentare di fronteggiare il fenomeno con inchieste certosine che talvolta riescono a risalire agli autori di molti di quegli scarabocchi e tag. Ma è un vandalismo che non sembra arrestarsi e ormai in Cittavecchia ha raggiunto livelli impressionanti. Le indagini più recenti hanno portato a galla un micro realtà fatta soprattutto di ragazzini, provenienti anche da famiglie a posto e abbienti, che agiscono in gruppo o da soli ossessionati dal desiderio di lasciare il segno del loro passaggio. —
RIPRODUZIONE RISERVATA