Il Foro Italico si bagna, ma stavolta non si può parlare di “terra bagnata, terra fortunata“. Perché il penultimo giorno di Internazionali d’Italia ha visto tornare a casa anche gli ultimi 2 italiani rimasti nel tabellone ATP, Simone Bolelli e Andrea Vavassori. I due hanno subito l’esperienza e la qualità di Arevalo e Pavic soprattutto nel primo set. Nel secondo sono arrivate le occasioni, ma è mancata la capacità di portarle avanti. Un peccato, dato che almeno il super tie-break sarebbe stato giusto, come opinano anche loro.
“Nel doppio le cose possono cambiare da un momento all’altro“, riflette uno sconsolato Simone, “forse il primo set ci è scappato un po’ troppo facilmente. Da 40-15 sul mio servizio abbiamo subito break e poi loro hanno concluso un facile 6-2. Hanno giocato bene tutto il match, nei game di servizio Pavic ha servito molto bene. Ma veramente è girata su pochi punti, quello che dispiace è non essere andati al super tie-break“. E rincara la dose Wave: “Sì, il vero peccato è non essere andati al terzo, perché eravamo 50-50, il primo set ci è girato un po’ male con gli episodi, che nel doppio cambiano tantissimo. Rispetto a Montecarlo, dove Pavic cambiava tutte le volte su di me e io tiravo incrociato e sbagliavo, hanno cambiato tutto. Poi sulla palla del doppio break ho anche risposto bene ma ha giocato una grande volée in tuffo evitando il doppio break che ci avrebbe mandato al terzo praticamente. Poi ci è scivolato il tie-break da 2-0 sopra ed è stato un peccato perché c’era il pubblico che si sentiva. Quindi il super tie-break sarebbe stato molto bello”.
Ma al di là del torneo, di per sé ottimo, c’è anche da pensare alle Olimpiadi, dove gli azzurri essendo una delle poche coppie a giocare sempre insieme, potrebbero avere un vantaggio. Ma non è una certezza, spiega Bolelli: “Per noi sicuramente è un vantaggio, dato che gli altri giocatori giocheranno secchi le Olimpiadi, mentre noi giochiamo sempre insieme. Alcuni giocatori forti addirittura potrebbero non giocarle perché non hanno un compagno, e per noi è positivo. Ma non so quante coppie giocheranno secchi le Olimpiadi, però ci sono alcuni come i francesi che comunque giocano il doppio in generale, quindi è difficile da dire“.
Vavassori allo stesso modo non di scopre molto sul doppio azzurro, ma rivela alcuni nomi che potrebbero essere pericolosi: “Ci sono coppie che però hanno magari giocato insieme in altri anni, come Purcell ed Ebden che hanno anche vinto Wimbledon e ho visto che Skupski ha provato a giocare con Salisbury, quindi ci sono delle coppie che potrebbero giocare insieme molto bene. Però noi pensiamo al nostro, continuiamo a salire ogni torneo, e prima o poi il colpaccio lo faremo“. E farlo proprio a Parigi, nel mese di agosto, con i colori italiani sul petto, sarebbe davvero il massimo. Sperando di evitare la fatal Croazia!