foto da Quotidiani locali
Il riconoscimento Paolo Sartori alla vicebrigadiera dell’Arma dei Carabinieri Martina Pigliapoco, che il 4 ottobre 2021, a Cortina D’Ampezzo, quando aveva 25 anni, ha salvato la vita di una donna che stava per buttarsi da un ponte tibetano.
Pigliapoco è rimasta seduta sul ponte, vicino alla donna che invece lo aveva già scavalcato e si trovava in equilibrio molto precario sopra un tirante, per quattro lunghe ore, ascoltandola con pazienza e riuscendo a trovare le parole per farle cambiare idea.
Il Premio vuole tenere vivo il ricordo di Paolo, grande tifoso delle pantere dell’Imoco Volley attraverso le gesta di persone che si sono dimostrate di esempio per la comunità, per i valori che hanno saputo esprimere in un particolare momento della loro vita. Pigliapoco è stata scelta «per aver dimostrato quanto la forza delle parole e l'umanità possono trasformare quel “fidati di me” nella missione non solo di un carabiniere ma di ogni uomo».
La seconda edizione del riconoscimento è stata presentata nella sede dell’Associazione Carabinieri in Congedo di Conegliano, alla presenza di Silvano Piai, vice presidente dell’associazione, Primo Longo, assessore comunale allo Sport, Antonella Barbon, moglie di Paolo, la figlia Cristina e la sorella Nadia, Mauro Zanin, presidente di Comitato Cuoredarena, Sonia Bignù, presidente, e Mauro Salvador, vice, di VTV Volley e una rappresentanza degli Amici di Paolon. Il riconoscimento sarà consegnato domenica 9 giugno nell’ambito del pranzo che si terrà all'Oasi di Campagnola.
La giornata “Insieme per Paolone” è frutto della collaborazione tra la Famiglia Sartori, il Comitato Cuoredarena, la sezione ANC Conegliano, VTV Volley Vazzola e il gruppo “Amici di Paolone”. «So cosa significa non averne uno e posso affermare che è molto meglio avere il genitore con tanti problemi piuttosto che non averlo - ha detto Chiara Sartori - . La ringrazio come figlia per aver salvato una mamma e così i suoi figli possono ancora contare su di lei».
La vicebrigadiera Pigliapoco, in collegamento da remoto dal suo ufficio della Stazione Carabinieri di Sigillo (Perugia) nella quale riveste il ruolo di vicecomandante, ha detto: «La forza delle parole è stata una scoperta per me, perché in realtà non ero mai stata espansiva o empatica nei rapporti con le persone - ha affermato - . Dopo questo evento ho scoperto quanto le parole possono aiutare, ma anche far male in alcune circostanze. L’umanità penso che ognuno di noi l’abbia dalla nascita, basta solo riscoprirla e aver voglia di portarla alla luce in tutte le situazioni».