Fuggono dalla guerra in Ucraina e aprono un negozio di occhialeria di lusso in centro a Treviso: è l’incredibile storia di Daria Vorobiova e Denis Kotielnykov, sposati con due figli, che nell’estate del 2023 hanno deciso di lasciare Kharkiv - piegata dai bombardamenti - per trasferirsi in Italia.
Ieri hanno inaugurato il loro negozio “Didioptic” in vicolo Broli dove si vendono occhiali di alta moda con marchi quali Balenciaga, Kenzo, Diore e Marni. «Treviso ci è piaciuta», racconta Daria Vorobiova, «siamo partiti da Kharkiv con i nostri due figli di dieci e sei anni lasciando parte della nostra famiglia in Ucraina. Prima siamo stati un mese in Germania e poi, grazie ad alcuni amici ucraini, siamo giunti in provincia di Treviso, a Oderzo».
Un lungo viaggio, fatto di paure e angosce che però non ha demoralizzato in alcun modo Daria e Denis, che hanno saputo trovare il coraggio di far fruttare la loro voglia di non farsi sovrastare dalle difficoltà della vita.
«In Ucraina avevamo un e-commerce di occhiali che stava andando bene ma con la guerra abbiamo avuto problemi con le spedizioni», continua Daria, «quando siamo arrivati in Italia io e mio marito ci siamo chiesti, cosa possiamo fare qui?
Ecco, aprire un’attività ci sembrava una strada percorribile e siccome il mondo dell’occhialeria era il nostro settore, abbiamo deciso di investire in un negozio che si occupasse proprio di questo».
Daria e Denis hanno raggiunto questo risultato grazie anche all’amore per la regione che li ha accolti. «Ci siamo trovati subito bene a Treviso e a Oderzo. Ormai siamo qui da un anno e mezzo e ci sembra già la nostra casa. Le nostre bambine ora parlano italiano molto bene e si stanno inserendo in città».
Nonostante le cose stiano andando bene a Treviso, Daria e Denis vivono con una forte apprensione perché i loro genitori sono ancora a Kharkiv, dove la situazione resta ancora molto incerta e le bombe non hanno mai smesso di cadere in città dal giorno dell’invasione russa dell’Ucraina.
«I nostri genitori non hanno voluto spostarsi verso l’Europa», racconta Daria, «perché troppo affezionati alla loro terra d’origine ma ora vivono ancora con la paura delle bombe e prendono antidepressivi per far passare le giornate e ridurre lo stress causato dal conflitto».
La gioia del giorno dell’inaugurazione non riesce a tenere lontano il ricordo della guerra ed il pensiero per i familiari che ancora sono in difficoltà. «Il nostro sogno? Riuscire ad aprire un negozio anche in Ucraina quando la guerra sarà finita».
