L’8 e il 9 giugno si vota nella Marca, oltre che per le Europee anche per un’importante tornata amministrativa: Mogliano, quinto centro della provincia per numero di abitanti, è il comune più popoloso tra quelli chiamati alle urne. I contendenti per la carica di sindaco sono tre ed esprimono, pur con qualche punto di contatto, altrettante e diverse idee di città per il futuro.
In quella che per molti altro non è che un’appendice extraterritoriale della città metropolitana di Venezia, il sindaco uscente Davide Bortolato, sostenuto da un larghissimo schieramento di liste che dall’area del centrodestra arriva a includere anche il terzo polo, punta al secondo mandato con una linea di sostanziale continuità amministrativa parlando di «orgoglio moglianese» per valorizzare le specificità storiche e identitarie.
Lo sfidante del centrosinistra Giacomo Nilandi propone un disegno ambizioso di superamento dei confini amministrativi con la creazione di un’unione comunale dell’area Treviso-Sud (con Preganziol, Casier, Casale sul Sile e Marcon) in grado di generare economie di scala nella gestione dei servizi.
L’ex assessora al sociale Giuliana Tochet, sostenuta da due liste civiche, apre una faglia nel granitico fronte del centrodestra, con un posizionamento alternativo di area moderata: la sua proposta di bandiera consiste nella creazione di una “cittadella della rinascita” in via Marocchesa all’ex Pancrazio.
«Mogliano ha una fortunata posizione strategica, tra importanti vie di comunicazione», dichiara Tochet, «noi vogliamo che diventi una città d’arte da abitare, soprattutto per i giovani. Nel nostro programma cerchiamo di rispondere alla domanda: come è possibile trattenere qui i giovani? Noi punteremo a recuperare fondi statali ed europei per riqualificare, di concerto con l’Ulss 2, che ne è proprietaria, tutta l’area dell’ex Pancrazio, una struttura ospedaliera per malati di mente di 43 mila metri quadrati, lungo il Dese, abbandonata da 40 anni e oggi preda di vandalismi e malavita. Qui vogliamo insediare uno studentato, creare loft per giovani, nidi in famiglia, una biblioteca ibrida, un sala convegni e una nuova piscina».
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Servizi, sport, centri aggregativi sono obiettivi che a cadenza quinquennale si leggono in ogni programma amministrativo. A fare la differenza sull’effettiva qualità dei servizi, secondo Nilandi, sono le capacità di metterli in rete: «Non è un caso che anche le associazioni di categoria, dai sindacati a confindustria, spingano convintamente verso le aggregazioni territoriali», commenta, «anche i comuni devono aderire a questo modello. Il nostro progetto ragiona superando l’idea di Mogliano come isola felice, puntando a costruire collaborazioni e pianificazioni di area vasta. Tutti i comuni della fascia del terraglio da Treviso a Venezia, hanno morfologia e bisogni simili, ma replicano strutture e costi standard: noi vogliamo realizzare un vero e proprio polo urbano, in un’area di 135 km quadrati con più di 86 mila abitanti. Serve per migliorare i servizi, per affrontare i problemi e anche per cogliere le sfide più importanti in materia di ambientale e di gestione del territorio».
Su questi temi l’amministrazione uscente, prova già a intestarsi alcuni risultati: «Abbiamo creato il corpo intercomunale di polizia locale di Mogliano, Preganziol e Casier», sottolinea il sindaco Davide Bortolato, «e l’obiettivo per i prossimi 5 anni è fare un ulteriore saldo con un’unione vera e propria. Parlando di turismo, Mogliano è già capofila nella definizione di un “marchio d’area” con gran parte dei comuni limitrofi: il nostro ha una posizione invidiabile, due uscite autostradali nelle immediate vicinanze, una stazione ferroviaria e gode di un’ottima reputazione: bisogna continuare a lavorare per aumentare ulteriormente la qualità della vita, per una città più sostenibile, più vivibile, più sicura, dove nessuno viene lasciato indietro. Il nostro progetto politico è semplice e concreto e garantisco che continueremo anche a difendere il territorio dal punto di vista paesaggistico, come abbiamo fatto in questi cinque anni».
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Chi è Giuliana Tochet? Classe 1955, diploma al Pacinotti di Mestre nel ’76, consulente contabile indipendente fino al ’95; dal 1997 al 2002 e dal 2009 al 2012 membro del cda del centro di solidarietà Selene a Campocroce, dal 2012 al 2014 responsabile organizzativa della Bio Fattoria Rosmarino, nel 2014 fonda l’associazione “Il Pesco” che si occupa soprattutto di assistenza agli anziani e del Caffè Alzheimer. È anche fondatrice del Centro Sportivo Marocco (di cui è stata presidente per cinque anni). È stata consigliera comunale di Forza Italia dal 2006 al 2009 e prima ancora, negli anni ’90, consigliera di maggioranza in una lista civica. Segni particolari: nel 2019 si è candidata nella lista “Bortolato Sindaco” (è diventata poi assessora al sociale fino all’anno scorso) ma stavolta con due liste “Ascoltiamo Mogliano” e “Miglioriamo Mogliano” punta a fargli le scarpe.
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Chi è Davide Bortolato? Sindaco uscente, architetto, 51 anni, originario di Zerman, padre di due figli di 14 e 18 anni. Ha iniziato la sua attività politica nelle fila della Lista Giovani, è stato nei primi anni 2000 presidente di quartiere, poi assessore all’ambiente e ai lavori pubblici dal 2009 al 2014 e consigliere di opposizione negli anni successivi. Segni particolari: nel 2019 vinse al ballottaggio per 45 voti, era iscritto alla Lega come militante, ma due anni fa ha restituito la tessera, per forti tensioni con la segreteria locale (e quella provinciale). Tutto appianato: oggi lo appoggiano Fdi, Lega, Noi Moderati, Coraggio Italia, Forza Italia, Piazza Civica e la sua lista civica (con molti ex leghisti).
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Qui Giacomo Nilandi: 30 anni, consigliere comunale uscente di minoranza, lavora come progettista e operatore sociale alla coop Kirikù. Da giovane è stato fondatore del gruppo Seekers, oltre che rappresentante d’istituto al Duca degli Abruzzi. Ha fatto parte della segreteria regionale di Sinistra Italiana con la delega alla partecipazione e al mutualismo. Nel 2014 è stato eletto in consiglio comunale, con la lista Sinistra per Mogliano, e ha ricoperto la delega alle politiche giovanili. Ha fatto parte del gruppo scout Mogliano 2 ed è attivo nell’associazione Officina 31021. Dal 2021 è segretario del Partito democratico moglianese, è stato uno dei pochi segretari a sostenere la mozione Schlein. Nel 2023 ha vinto le primarie. Lo sostengono Partito Democratico, Mogliano Bene Comune (con Avs) e Spazio Libero. —
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È già progettata e finanziata, grazie ai fondi del Pnrr, ma quella della pedonalizzazione della piazza centrale, intitolata ai Caduti, continua a essere una partita aperta, che accende la dialettica tra candidati in vista del voto con idee differenti.
«Il nostro progetto è stato firmato dall’architetto Toni Follina e dallo studio dall’ingegner Antonio Martini», spiega il sindaco uscente, «due tra i massimi esperti su questo tema. Abbiamo ottenuto 4,6 milioni tramite il Pnrr per la nuova pista ciclabile lungo il Terraglio (già inaugurata, ndr) e per riqualificazione del centro. La nostra piazza centrale non sarà più attraversata da una strada ma diventerà il vero salotto della città. Si tratta di un progetto che è stato più volte condiviso con i commercianti e le associazioni di categoria», precisa Bortolato «se c’è qualche negoziante che ha paura, sono certo che come la storia già dimostra in tante città, una volta a regime saranno chiari i benefici per tutti. In più sono sempre possibili variante migliorative in corso d’opera».
«Fatalità, il cantiere che doveva partire ad aprile è stato posticipato a luglio», chiosa il candidato del centro sinistra Giacomo Nilandi sferzando l’avversario, «la nostra coalizione è idealmente favorevole alla pedonalizzazione del centro, ma non certo con questo progetto costruito in fretta e furia, senza un vero confronto con le categorie, con molte criticità sul fronte viabilistico. Congestionerà l’area di piazza Pio X, ci saranno disagi per i passaggi degli autobus su via De Gasperi negli orari di entrata e ingresso delle scuole. Noi abbiamo una proposta generale che punta a inserire la pedonalizzazione della piazza anche in un area più estesa accompagnandola a nuovi parcheggi scambiatori nell’area della stazione dei treni, un bici park hub e un nuovo servizio di navette comunali: solo così, in un’ottica integrata, si possono tenere le auto fuori dal centro e mantenerlo vivo».
Visione ancor più diversa per Giuliana Tochet: «Sono contraria alla chiusura piazza», dichiara, «il nostro centro storico ha già un fulcro pedonale importante nell’area delle nuove corti benedettine e nei parchi che sono già luoghi che le giovani mamme si trovano a fruire. La chiusura della piazza non è necessaria e sta creando scontento sia tra i commercianti sia tra i residenti delle strade dove verrà convogliato il traffico di attraversamento. Quello che noi proponiamo, in tema di viabilità, è l’inversione dell’attuale senso di marcia: vogliamo che dal Terraglio si possa entrare direttamente in centro godendo pienamente così anche dei suoi valori paesaggistici».
Come un rebus, la gestione della viabilità e del territorio – una delle funzioni principali che, attraverso la disciplina urbanistica, fanno capo alle amministrazioni comunali – accende il confronto tra le diverse forze in campo.
Da Nilandi la critica più marcata alle scelte della giunta uscente riguarda il progetto dell’ex Nigi dove è previsto un nuovo supermercato: «Il Comune non avrebbe dovuto piegarsi alla richieste del privato», dichiara. «Ci siamo seduti al tavolo e abbiamo portato a casa vantaggi pubblici per tre milioni e mezzo, oltre che una riqualificazione di un’architettura industriale di pregio», ribatte Bortolato. Nel mezzo, Tochet approva il progetto e chiede che il maxi capannone venga coperto di pannelli fotovoltaici per creare una comunità energetica e mitigato con adeguate alberature.
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Coltellate a una runner da parte di un quindicenne a Marocco nel marzo del 2021 a scopo di rapina; un ausiliario del traffico minacciato con una lama nell’ottobre del 2020 nella zona del mercato del pesce; una ferita inferta a un giovane seduto su una panchina alle 10 di sera nella zona di piazzetta teatro nel febbraio scorso.
A questi episodi-limite si aggiungono diverse risse tra bande in piazza, atti vandalici di ogni tipo e frequenti danneggiamenti messi in atto da gruppi di minorenni nella zona di piazzetta don Polo.
Anche Mogliano fa i conti con l’emergenza della devianza giovanile: cosa possono fare gli enti locali per fronteggiarla, secondo i candidati sindaco? «Prima che un problema di pulizia urbana», risponde Giacomo Nilandi, centrosinistra, «quello che si presenta è soprattutto un problema educativo. La pubblica amministrazione deve presidiare non solo gli spazi fisici, ma deve essere presente anche in quelli digitali, nelle community che rappresentano una nuova dimensione collettiva per le giovani generazioni. Per fare questo è inevitabile che i Comuni gestiscano le loro politiche sociali in maniera consorziata e coordinata. La nostra coalizione in questi anni ha presentato proposte concrete per sostenere e incentivare il lavoro degli operatori di strada, l’attuale maggioranza ha votato contro salvo poi veder partire progetti che però non sono adeguatamente sostenuti».
«Purtroppo ci sono tante aree di degrado», aggiunge Giuliana Tochet, «e dove c’è degrado, c’è malavita. Ho lavorato per 15 anni in una comunità terapeutica per tossicodipendenti e voglio portare la mia esperienza: bisogna dare ai giovani più esempi positivi e liberare la loro creatività, oltre che la loro energia: propongo di portare nelle frazioni eventi creati dai ragazzi per i ragazzi. Si esce da questa spirale solo con il coinvolgimento».
«Il fenomeno è controllato», ribatte Davide Bortolato, che sul tema della sicurezza archivia i suoi cinque anni con oltre 800 mila euro destinati all’installazione di nuove telecamere (sono quasi un centinaio), «gli episodi non sono quotidiani: è stato fatto un importante lavoro di prevenzione e monitoraggio, anche con agenti in borghese. Con il progetto “Mediazione” abbiamo investito 200 mila euro in tre anni sul lavoro degli operatori di strada. È un lavoro su più fronti che va assolutamente portato avanti e potenziato, in prospettiva c’è anche la possibilità di tornare in possesso della struttura del centro giovani e rilanciarla». —
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