Avrebbe incassato la somma di 120 mila euro per poi non completare i lavori di ristrutturazione con il superbonus. Questa l’accusa che una donna di Oderzo rivolge ad un costruttore edile di Morsano al Tagliamento.
L’imprenditore, già chiacchierato per alcuni precedenti, a sua volta smentisce di aver tentato di guadagnare denaro in maniera illecita e accusa la donna di alcune intemperanze nei confronti dei propri famigliari sostenendo di conseguenza di «non poter più assecondare le sue richieste». In mezzo la verità di entrambi: ci sono un appartamento e una villetta sottoposti a interventi di edilizia, che però non sono completati. Ora i due si rivedranno in tribunale.
Dietro potrebbe esserci una storia di investimenti sbagliati. Oppure di irregolarità di cui non si ha ancora un quadro preciso, e che a suo tempo disegneranno i giudici.
È stata presentata, infatti, una denuncia ai carabinieri della stazione di Azzano Decimo e la Procura di Pordenone si occuperà del caso. Il caso affonda le radici a due anni fa. «Ho affidato la somma di 120 mila euro in due tranche a questo imprenditore edile che ha stipulato con me un contratto – ha detto la donna opitergina – all’inizio andavamo d’accordo. Infatti oggetto del contratto erano la ristrutturazione di un appartamento in un palazzo in centro a Pordenone, in piazza Duca d’Aosta, e una villetta ad Azzano Decimo. Nelle ultime settimane però (l’imprenditore in questione ndr) è sparito.
Lo cerco, ma non si fa trovare. Io gli ho pagato 120 mila euro ma lui non mi ha completato né l’appartamento, né la villetta. Il danno economico è enorme» rimarca la donna.
Attraversando Azzano Decimo e la città del Noncello, si arriva a Morsano al Tagliamento. Qui abita l’uomo accusato di essere un truffatore che non le manda a dire alla donna e alla sua famiglia supportando la propria tesi con una serie di documenti nei quali attesta che ha impiegato le due tranche da 60 mila euro per acquistare tutti i materiali indispensabili per ristrutturare le due unità abitative.
«Certamente, ho intascato i soldi – dice lui – ma non ci ho lucrato sopra. Io ho impiegato parte di quel denaro per le ristrutturazioni. È vero, però, che i lavori non sono completati. E sa perché? Per colpa della donna stessa».
L’imprenditore edile si spiega meglio. «Al culmine della tensione questa signora si è presentata a casa mia. Ha avuto da ridire con alcuni dei miei familiari e lei, attraverso un provvedimento del suo legale, mi ha poi impedito di presentarmi nei cantieri per completare le opere. Il vero danneggiato sono io. Le accuse di truffa del passato? Sono stato assolto con formula piena». La donna non gli crede. Sostiene che altre persone si sentono truffate dal medesimo individuo. Resta che i lavori all’appartamento e alla villetta sono lontani dall’essere completati.
