foto da Quotidiani locali
Le studentesse e le insegnanti donano i loro capelli per le donne che stanno svolgendo le terapie oncologiche. A fare da parrucchieri sono mamme e papà degli allievi.
Le loro lunghe chiome si sono accorciate e verranno trasformate in parrucche per donare la femminilità a chi sta combattendo il tumore. Ma è stata inoltre un’occasione per affrontare con esperti un tema, quello delle malattie e dei tumori, che a volte non solo nelle scuole e tra i giovani, rappresenta un “tabù”.
Al liceo Marconi di Conegliano si è andati a scuola di domenica per “Intreccia la solidarietà”. Le liceali che hanno aderito al progetto, le prof e i genitori di professione parrucchieri si sono ritrovati nel giorno festivo per una mattinata diversa.
Oltre al taglio del capelli si sono svolti incontri con oncologa e psicologa. Il progetto si inserisce in “Attiviamo la solidarietà”, una serie di iniziative che durante tutto l’anno il Marconi attua per diversi scopi benefici, in cui sono coinvolti decine di studenti.
La donazione dei capelli è svolta in collaborazione con la scuola del Collegio Immacolata e insieme a “Una stanza per un sorriso”, associazione di Altamura (Bari), diffusa a livello nazionale.
«Un’associazione che ci dava credibilità e fiducia, certificata dal Ministero dell’Istruzione, che ha una “banca del capello” dove realizzano direttamente le parrucche – spiega la professoressa Ornella Maset, coordinatrice di “Attiviamo la solidarietà” - Abbiamo inoltre attivato una collaborazione con l’Ulss 2 che ha individuato le signore a cui doniamo le parrucche e che abbiamo conosciuto».
A portare un’emozionante testimonianza di vita e di come ha vissuto il tumore, una delle donne. Sono inoltre intervenute l’oncologa Nicoletta La Mura e la psicologa Valentina Girardi e dei volontari della Lilt, che effettuano i servizi di trasporto per accompagnare le persone ad effettuare terapie ed esami.
«L’intera scuola è stata coinvolta, un’iniziativa partita timidamente che si sta divulgando, sono felicissima di questo progetto», è entusiasta la coordinatrice.
Alcuni studenti, in particolare i maschi che non hanno trecce da donare, hanno pensato di regalare le trecce di mamme e nonne portandole da casa. La realizzazione di una singola parrucca può arrivare quasi a duemila euro.
Le chiome di liceali, docenti e quelle regalate andranno a donne trevigiane che si devono sottoporre a chemioterapia, seguite dall’Ulss. L’intreccio della solidarietà è anche quello che si realizza attraverso una rete che si crea con diverse realtà.
Il Marconi ad esempio collabora con la Fondazione di comunità Sinistra Piave, per la campagna di vendita delle noci che poi vanno a sostenere diverse iniziative, tra le altre quelle per combattere la violenza di genere, oppure con la Caritas diocesana.
«I ragazzi a volte possono sembrare passivi, quasi menefreghisti. Ma non sono così, spesso manca la proposta giusta, vanno coinvolti e diventano pieni d’iniziativa. Un ringraziamento al preside Stefano Da Ros – dice la professoressa Maset –. La solidarietà non è solamente delegare a gente di buona volontà, ma è un dovere come ci ricorda la Costituzione, di solidarietà politica, economica e sociale». —