foto da Quotidiani locali
Mille, forse anche di più i manifestanti attesi mercoledì primo maggio alla Marcia “Stop Pesticidi”, che si tiene ormai da 8 anni con partenza da Cison (alle ore 10.30, alla rotonda, a mezzogiorno e arrivo all’ombra dell’Abbazia di Follina.
La firma è del Comitato che organizza questa ed altre iniziative di lotta all’uso, anzi più ancora all’abuso della chimica in agricoltura e specialmente in viticoltura.
La marcia è animata da gruppi di mamme e genitori con i bambini in carrozzina; da nonni e operatori sociali, culturali, sindacalisti, militanti politici, ambientalisti e no.
Particolarmente atteso l’intervento conclusivo della manifestazione con l’abate di Follina, padre Francesco Rigobello. Quest’anno porterà il contributo di Legambiente anche un dirigente dell’associazione che si occupa di pesticidi. E a questo riguardo il consigliere regionale Andrea Zanoni lancia un nuovo allarme.
«Il Veneto è la regione in cui più passa il tempo e più registra una doppia tendenza letale: calano le coltivazioni biologiche e cresce l'utilizzo dei pesticidi. Per questo è essenziale rafforzare la battaglia a livello istituzionale e di opinione pubblica».
La Marcia “Stop pesticidi” che anche quest'anno si farà da Cison a Follina, è in questo senso un «appuntamento irrinunciabile».
«I dati sono drammatici» riferisce Zanoni. Ogni anno in Veneto vengono utilizzati una media di 3 chili e 3 etti di pesticidi per ogni abitante, pari ad un totale di 15,8 milioni di chili e con un aumento del 7% negli ultimi dieci anni.
Per la provincia di Treviso i numeri sono ancora peggiori, con una media di 4 chili e 8 etti di pesticidi per ogni abitante pari ad un totale di 4,2 milioni di chili ed un aumento del 22% negli ultimi dieci anni.
E intanto la superficie coltivata a biologico, invece di aumentare come richiesto dall’UE, sta diminuendo.
«Mentre in Veneto siamo ad appena il 5% di superficie coltivata a biologico, pari a 39.500 ettari ed una perdita negli ultimi anni di oltre 8.500 ettari» incalza il partito democratico, «la media nazionale è di circa il 17,5%. Tutto questo avendo presente che l’obiettivo dell’Unione Europea è del 25% entro il 2030». —