foto da Quotidiani locali
Pochi giorni da il Consorzio Priula ha approvato il piano per la gestione del verde del Comune di Treviso.
Un piano che mette in luce i tanti interventi fatti, ma anche i tanti da fare, primo fra tutti sul fronte dei tagli. Delle 22. 338 piante censite, 312 sono ad elevato rischio crollo, e a queste se ne aggiungono oltre 4000 «a rischio moderato».
Rispetto al tutto sono una piccola parte. Ma una parte che va tenuta sotto stretta sorveglianza perché rappresenta un rischio potenziale ancor più se vicina al traffico veicolare o pedonale, come nel caso di via Battisti.
Lì i due storici filari di pini marittimi sono da anni al centro di un dibattito che pare infinito. I tecnici agronomi sono concordi nel definirli quantomeno problematici, ed hanno più volte consigliato a Ca’Sugana di tagliare. Parere suggerito anche con l’ultimo rendiconto in cui si parla di «precario stato di conservazione dei 42 pini, dei quali ben 30 sono in classe di propensione al cedimento C», ovvero moderata.
Ma il Comune continua a temporeggiare, e pur in predicato di avviare (a luglio) il progetto di riqualificazione della via con scavi e sistemazione delle banchine (oggi non transitabili per via dei bozzi fatti dalle radici, avvertiva un cartello che i più ignorano), prima di emettere un verdetto chiaro aspetta. Ma è solo uno dei problemi evidenziati dal censimento.
«Occorrerebbe definire e condividere delle forme di gestione per le strade alberate cittadine» spiegano i tecnici, «che tengano conto dello stato di fatto e delle reali potenzialità di sviluppo futuro degli alberi, prendendo in seria considerazione il rinnovo progressivo delle alberature, eventuali sostituzioni delle specie vegetali e la correzione e riprogettazione di alcune sezioni stradali».
Lo studio evidenzia come alcuni filari lungo le strade cittadine siano «problematici», per lo spazio che occupano, per la tipologia di manutenzione, per i problemi dati dalla loro crescita (come nel caso di via Cesare Battisti).
«Alcune strade assai problematiche in tal senso sono le strade alberate di Città Giardino (Via Filzi, Via Giacomelli etc.) con alberi di prima grandezza costretti in sezioni stradali ridotte e spazi per radici e chiome assai limitati» è scritto nella relazione.
Ma pesa di più quel che c’è di seguito: «Su viali alberati si richiede un confronto. Di seguito l’elenco delle specie vegetale da sostituire e sede stradale/banchina problematica rispetto alla gestione: «via Pasteur; via Feltrina; via Castagnole; viale Vittorio Veneto e viale Brigata Treviso con i lunghi filari di platani oltre ad alcuni alberi dei passeggi; e a seguire viale Felissent».
Ma un ragionamento, spiegano i tecnici, andrebbe fatto anche su via Alzaia (Restera) dove alcuni alberi sono problematici per la sponda, come per le Mura cittadine dove da tempo dsi combatte la battaglia contro il cancro colorato.
E no poteva mancare il Put, dove già molti alberi sono stati tagliati e sostituiti nel tempo, ma dove urge (o urgerebbe) fare una valutazione generale di intervento.
È stato tema sollevato anche in consiglio comunale il piano per il parco monumentale di villa Manfrin-Margherita.
Dopo le potature fatte ormai dieci anni fa e oggetto di violente polemiche, la giunta Conte aveva annunciato un piano di valorizzazione per il quale non era riuscito però a intercettare i fondi. «Partecipiamo ad altri progetti» è stato detto, ma non se ne è saputo più nulla