Approdo 56 Via Augusto Dulceri, 56 – 00176 Roma Telefono: 06/27858198 Sito Internet: www.approdo56.it Tipologia: pesce Prezzi: antipasti 12/15€, primi 15/16€, secondi 20/30€, dolci 6/6,50€ Chiusura: Lunedì. A pranzo tranne Domenica, Domenica sera OFFERTA Calo di voto per questo ristorante entrato in guida l’anno scorso. La cucina è interamente di mare, con piatti semplici della […]
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Approdo 56
Via Augusto Dulceri, 56 – 00176 Roma
Telefono: 06/27858198
Sito Internet: www.approdo56.it
Tipologia: pesce
Prezzi: antipasti 12/15€, primi 15/16€, secondi 20/30€, dolci 6/6,50€
Chiusura: Lunedì. A pranzo tranne Domenica, Domenica sera
OFFERTA
Calo di voto per questo ristorante entrato in guida l’anno scorso. La cucina è interamente di mare, con piatti semplici della tradizione che vengono realizzati in base alla stagionalità degli ingredienti, pesce in primis, a seconda di cosa offre il mercato. Il calo di voto è da imputare interamente alla proposta gastronomica, con piatti a nostro avviso squilibrati e poco rispettosi della materia prima, ma abbiamo notato anche una sorta di trasandatezza nell’arredo, che trasmette un’aria dismessa al tutto. Dal menù plastificato, così come la carta dei vini, abbiamo scelto le seppie e patate alla gallega, con il mollusco troppo tenace condito con paprika dolce e messo su delle semplici patate lesse, con accanto una maionese all’aioli tipica spagnola a cui la nostra aggiunta di olio non ha affatto compromesso il risultato, anzi…. Tra i primi abbiamo scelto i tagliolini acqua e farina con alici fresche (in buona quantità) aromatizzati al finocchietto e all’arancia, quest’ultima non pervenuta. Nella ricciola cotta nella wok con verdure all’orientale, il buon pesce è stato mortificato a tal punto da non sentire più il suo sapore, obnubilato da quello delle verdure, soprattutto del peperone e della cipolla; inoltre, la consistenza è diventata stoppacciosa in quanto servito sminuzzato come se fosse carne macinata. Tra i vari tipi di tartufo di Pizzo Calabro di produzione non propria, abbiamo optato per l’unico dolce fatto in casa: una crostata con marmellata di visciole poco fragrante e bassa, seguita da un caffè sovraestratto e non particolarmente aromatico.
AMBIENTE
Tasto dolente anche l’aspetto del locale, che di primo acchito non sembra per niente un ristorante di pesce, se non per il timone all’esterno che simboleggia il mare. Le tonalità del grigio, del bianco e del giallo caratterizzano le pareti e le tovagliette di carta sui tavoli marroni vecchio stile, in un insieme improbabile che trasmette un’aria trascurata. Con le belle giornate è possibile mangiare anche nel dehors allestito lungo il marciapiede.
SERVIZIO
Informale e cortese.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net
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