Continua a destare preoccupazione la situazione del nord Italia, dopo l’ondata di maltempo che l’ha travolto. Benché le condizioni meteo siano in miglioramento, i territori fanno i conti con le conseguenze delle intense piogge. In particolare in Veneto a destare preoccupazione sono gli allagamenti che hanno interessato diversi centri abitati e la rottura dell’argine del […]
L'articolo Maltempo, ritrovato il corpo del pensionato di Cantù. In Veneto esonda il Muson: 7 famiglie evacuate sembra essere il primo su Secolo d'Italia.
Continua a destare preoccupazione la situazione del nord Italia, dopo l’ondata di maltempo che l’ha travolto. Benché le condizioni meteo siano in miglioramento, i territori fanno i conti con le conseguenze delle intense piogge. In particolare in Veneto a destare preoccupazione sono gli allagamenti che hanno interessato diversi centri abitati e la rottura dell’argine del Muson dei Sassi. Allagamenti sono stati registrati anche in Friuli Venezia Giulia e dalla Lombardia arriva la notizia di una vittima: i vigili del fuoco hanno ritrovato il corpo di Mario Porro, il 66enne pensionato di Cantù, in provincia di Como, disperso da giovedì pomeriggio, quando a causa del cedimento di un ponte era finito nel torrente Serenza in piena.
Il ritrovamento è avvenuto circa tre chilometri a valle dal punto in cui era caduto in acqua. Porro, volontario di uno dei gruppi che realizzano i carri del Carnevale di Cantù, era uscito con due amici ed era su un ponticello che è crollato trascinandolo in acqua. E mentre in tutta la Regione si fanno le conte dei danni, su Milano l’allerta gialla è stata confermata fino alla mezzanotte di venerdì.
La situazione più critica per il maltempo resta quella del Veneto. Da mercoledì a venerdì i pompieri hanno risposto a circa 2500 chiamate di soccorso ed eseguito 860 interventi su tutte le province. Una situazione particolarmente complicata si è creata a Camposampiero, nel Padovano, dove a seguito dell’esondazione del Muson dei Sassi, avvenuta nella notte nella frazione di Rustega, i carabinieri hanno dovuto sgomberare sette famiglie, le cui case sono state lambite da acqua e fango. Tutte le cinque compagnie territoriali dei carabinieri sono state impiegate in operazioni di soccorso a seguito di quasi 3mila chiamate giunte al 112 da tutta la provincia di Padova.
Sotto osservazione anche i fiumi Piave, Livenza, Brenta e Bacchiglione. “In queste ore è bene stare lontano dagli argini perché sono pericolosi essendo intrisi di acqua e possono ancora cedere in qualche punto”, è stato l’appello lanciato dal governatore Luca Zaia, che ha sottolineato che “queste bombe d’acqua, questi nuovi fenomeni, ci obbligheranno a rivedere i nostri modelli previsionali che sono già all’avanguardia, ma l’importante è che il sistema messo in piedi dal 2010 con la costruzione dei bacini di laminazione, tutti al lavoro, abbia retto: senza i bacini avremmo avuto danni pesanti e devastanti e Vicenza sommersa”. I parlamentari veneti della Lega, intanto, hanno sollecitato al governo la dichiarazione dello Stato d’emergenza.
“Seguo con attenzione, in costante collegamento con la sala operativa del nostro Dipartimento nazionale e con il direttore Fabrizio Curcio, l’evolversi della critica situazione nelle regioni del Nord e, in particolare, in Veneto e Lombardia”, ha fatto sapere il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci che, ringraziando i soccorritori e ribadendo “la volontà del governo a fare tutto ciò che sarà necessario per ridurre i disagi alle comunità colpite e ripristinare le condizioni di normalità”, ha sottolineato che “quello che appare un evento meteo eccezionale, purtroppo, è destinato a diventare quasi ordinario. Solo la buona prevenzione può esserci di aiuto concreto”.
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