A Dritto e Rovescio il presidente del Senato Ignazio La Russa commenta le parole di Prodi sui saluti romani ad Acca Larenzia che hanno “spaventato” l’ex premier e fondatore dell’Ulivo. “Prodi – ha detto La Russa – lecitamente si può spaventare di quell’esibizione di saluti romani” ad Acca Larenzia, ”posso capirlo benissimo. Non capisco, invece, […]
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A Dritto e Rovescio il presidente del Senato Ignazio La Russa commenta le parole di Prodi sui saluti romani ad Acca Larenzia che hanno “spaventato” l’ex premier e fondatore dell’Ulivo. “Prodi – ha detto La Russa – lecitamente si può spaventare di quell’esibizione di saluti romani” ad Acca Larenzia, ”posso capirlo benissimo. Non capisco, invece, perché non si spaventi dei fatti di Vicenza. Per fortuna, a Vicenza non c’è scappato il morto ma ci poteva scappare… mentre ad Acca Larenzia era un moto dell’animo ma violenze non c’erano state”.
La Russa ha anche replicato a Elly Schlein che ha accusato il governo Meloni di voler spaccare il Paese con l’autonomia. ”Senza fare nessuna polemica, voglio essere d’accordo con la Schlein sul fatto che dice ‘non mi fare domande su cose che non ho fatto io, ma i miei predecessori’. Spero che la Schlein -ha detto La Russa- se lo ricorderà quando chiedono conto di cose fatte addirittura prima della guerra a persone nate dopo la guerra. Concordo, quindi, con la Schlein. A ciascuno il suo…”.
Sulle riforme ha aggiunto: ”Innanzitutto, queste due riforme, quella sulla maggior autonomia per le Regioni, e il premierato, si tengono insieme. L’autonomia differenziata va bene a patto che lo Stato centrale assicuri l’identità nazionale perché io all’identità nazionale e all’unità nazionale ci tengo particolarmente”.
Il presidente del Senato ha infine detto di essere solidale con gli agricoltori che protestano contro le politiche europee. ”Io concordo e sono solidale con gli agricoltori italiani. E che si tratti di una protesta degli italiani nei confronti delle politiche europee sull’agricoltura lo si capisce -lo vedo dalle immagini- dal fatto che ci sono solo bandiere tricolori sui trattori, non ci sono bandiere di parte e di altri colori. Si tratta di una legittima aspirazione degli agricoltori italiani di aver una politica europea che tenga conto del centralità dell’agricoltura nell’economia del continente, in particolare di quella italiana. Sono contento che non ci fossero contestazioni verso il governo e i partiti di maggioranza e opposizione italiana che mi sembrano aver tutti programmi finalizzati a soddisfare esigenze degli agricoltori”.
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