foto da Quotidiani locali
SPILIMBERGO. Un’auto, coinvolta in un incidente a Napoli, risultava assicurata a suo nome. Peccato che in realtà non l’avesse mai stipulata.
Una signora spilimberghese ha scoperto di essere incappata in una clonazione della sua identità quando alcuni giorni fa le è arrivata a casa la raccomandata di uno studio peritale partenopeo.
Nella missiva il perito invitava la donna a mettere a disposizione la sua auto in quanto coinvolta in un incidente stradale avvenuto il 5 aprile a Napoli.
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La donna ha pensato che si trattasse di un errore. Ha chiamato lo studio, spiegando di non avere un’auto di quel modello e con quella targa e di non essere mai stata a Napoli il 5 aprile. Poi facendo una visura, invece, è emerso che l’utilitaria, piuttosto datata, intestata a un ragazzo napoletano, mai sentito e mai conosciuto, risultava effettivamente assicurata a suo nome.
Codice fiscale, indirizzo, nominativo e data di nascita corrispondevano ai suoi. Assistita dall’avvocato Fabiano Filippin la donna ha sporto denuncia ai carabinieri di Spilimbergo per sostituzione di persona.
Chiunque abbia attivato la polizza assicurativa per conto della signora a favore dello sconosciuto beneficiario, però, rischia una seconda ipotesi di reato: la truffa ai danni della stessa compagnia assicurativa.
L’avvocato Filippin ha segnalato il caso alla compagnia assicurativa, intimandole di ritenere nulla la polizza, trattandosi di una evidente sostituzione di persona. Il legale ha chiesto inoltre l’accesso agli atti, per verificare i documenti di identità che devono essere obbligatoriamente allegati alla sottoscrizione di un’assicurazione. In che modo l’autore materiale è venuto a conoscenza dei dati anagrafici corretti della signora?
C’è più di una ragione per la quale vengono stipulate a nome di terzi ignari le assicurazioni dell’auto. La prima è pagare meno la polizza. In provincia di Pordenone, rispetto a quella di Napoli, l’incidentalità è minore. La signora, poi, non è mai stata coinvolta in vita sua in un incidente. Anche questo dato contribuisce ad abbassare il prezzo della polizza.
«Il rischio in questi casi è che il massimale di polizza sia molto basso e che poi l'ignaro assicurato venga chiamato a concorrere al risarcimento dei danni con i propri beni, soprattutto in caso di gravissimi sinistri con morti e feriti invalidi» ha evidenziato l’avvocato Filippin.