Mogli e compagne al seguito: «Bisogna avere spirito di adattamento e vestiti comodi. Sono giorni bellissimi»
Le chiamano le “stelle alpine”. Sono le mogli, le compagne, le fidanzate delle penne nere. Loro, che non rinuncerebbero mai alle adunate. «Perché certe emozioni sono difficili da spiegare, bisogna solamente viverle». Lo dice mentre sta riponendo nel furgone, parcheggiato davanti alla sede del gruppo Udine Sud, la bandiera del Friuli Maria Pia Morellato, 76 anni.
Sono le 7 di mattina e il marito, il capogruppo Antonino Pascolo, sta provvedendo agli ultimi preparativi prima della partenza verso l’adunata di Vicenza dove domani sfileranno con la sezione Ana di Udine. «Ci divertiamo tanto – racconta –. È un momento di condivisione, di amicizia profonda. Si mangia, si beve qualche bicchiere e si canta». «Ogni adunata è diversa ma non può mai mancare una cosa fondamentale: lo spirito di adattamento» dice.
«Per questo ci portiamo in valigia solo vestiti comodi» aggiunge Elsa Nobile, 76 anni, moglie di Danilo Spinelli, 79, tra i fondatori del gruppo Udine Sud. «Ho partecipato a quasi tutte le adunate – racconta –. Una volta, quando eravamo in tante, era meraviglioso ma lo è anche adesso. Si sta insieme, si dà una mano e poi è davvero un orgoglio vederli sfilare, è difficile spiegarlo a parole».
Alla sede Ana del gruppo Udine Sud, intanto, si carica il furgone. Brande, sacchi a pelo, sedie, panche, frigoriferi e poi le confezioni di vino da regalare agli amici. In via Pietro di Brazzà arriva Elsa Tuttino, 54 anni, nipote di Maria Pia, sempre al seguito degli alpini dall’adunata di Trieste e «quasi moglie dell’alpino Stefano Tomasin – dice sorridendo –. Dopo 24 anni di fidanzamento quest’estate faremo il grande passo». Ci mostra le unghie che ha dipinto di verde, bianco e rosso e dove ha disegnato il cappello con la penna nera. «L’adunata è una occasione per rinforzare i legami di amicizia» aggiunge.
Arrivano poi Silvana Zocchi, 65 anni («dal 2013 non perdo una adunata»), di San Daniele e l’amica Anita Grillo, 74 anni, di Udine («ogni anno torniamo a casa con un bagaglio di ricordi bellissimi e di nuove amicizie»). Intanto la partenza per Vicenza viene posticipata di mezz’ora. Ci sono problemi alla batteria del furgone. «Questo mica ci fermerà» dice Antonino. E infatti, in poco tempo, se ne recupera una nuova e il mezzo torna a riaccendersi fra gli applausi.
Chi, invece, a Vicenza è già arrivato è il gruppo degli alpini di Lignano Sabbiadoro. Anche qui le “stelle alpine” non mancano. Ce lo racconta Farida Trevisani, 76 anni, presente assieme «alle mie compagne di viaggio, sempre al seguito delle penne nere, Adelia Ianna, moglie del capogruppo Ermanno Benvenuto, Franca Rossi e Flavia Narduzzi. Abbiamo fatto tappa a Cittadella e poi siamo ripartiti. Non ci perderemo mai questo evento – aggiunge – ed è bello che ormai tutte noi facciamo parte di questa grande famiglia».