foto da Quotidiani locali
Con “Resta con me, sorella” (Einaudi), un romanzo sulla vita di due donne che, incontratesi nel carcere veneziano della Giudecca, sognano di liberarsi dalle catene della storia e dalla prevaricazione maschile, la scrittrice padovana. Emanuela Canepa si aggiudica il Premio Narrativa 2024 del 31° Premio Letterario Internazionale “Latisana per il Nord-Est”. Lo ha deciso la giuria nella tarda serata di sabato durante la cerimonia di premiazione che si è svolta al Teatro Odeon di Latisana.
Premiati anche Antonio G. Bortoluzzi, che con “Il saldatore del Vajont” (Marsilio) si è aggiudicato il Premio Coop Alleanza 3.0 scelto dai nove componenti della Giuria dei lettori, e Giovanni Grasso, addetto stampa del Quirinale, che, con “Il segreto del tenente Giardina” (Rizzoli), ha vinto il Premio Banca360FVG, novità dell’edizione 2024, assegnato dalla Giuria dei ragazzi (nove studenti dell’Isis “Enrico Mattei” di Latisana).
Sul palco anche le altre due finaliste di una gara tutta al femminile: Cristina Battocletti, scelta per “Epigenetica” (La nave di Teseo) ed Esther Kinsky per “Rombo” (Iperborea).
Laureata in storia medievale a Roma dove è nata e, successivamente, in psicologia a Padova dove vive, Canepa ha sottolineato di essere davvero onorata e commossa per la vittoria: «Salire di nuovo su questo palco è molto emozionante perché ha a che fare con il senso di accettazione e di appartenenza con un territorio, il Nordest, che posso chiamare casa da circa 25 anni e che ho ulteriormente studiato e conosciuto grazie a questo romanzo, ambientato a cavallo della prima guerra mondiale».
La giuria tecnica ha scelto il romanzo di Canepa tra tre opere che parlano di ricordo, inteso sia come memoria personale sia collettiva, e di esistenze di dolore e di riscatto al femminile.
«Attraverso la vicenda delle due protagoniste ambientate in una inedita Venezia, Canepa ricostruisce il tessuto storico e sociale del Nordest che, a cavallo della Prima guerra mondiale e oltre, si è profondamente modificato – ha spiegato Cristina Benussi, presidente della giuria tecnica – Canepa racconta il formarsi di una complessa “sorellanza” attraverso la sapiente elaborazione dei rapporti tra i personaggi, delle loro reazioni psicologiche e dei legami economici ed affettivi».
A condurre la serata è stato Mauro Mazza, giornalista e scrittore E/o, con una lunghissima carriera come direttore del Tg2 e poi di Rai1 e di Rai Sport. Mazza ha intervistato Bortoluzzi e le tre finaliste, in attesa del verdetto finale.
«Il nostro premio si caratterizza da sempre per la forza con cui valorizza la cultura del nordest e quella narrativa ricca di specificità delle aree di confine – ha sottolineato l’assessore alla cultura di Latisana Martina Cicuto – tradizioni, identità, lingue e vicende diverse che sono un patrimonio ineguagliabile che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzarei». «Il teatro pieno di stasera conferma l’interesse, la condivisione e l’affetto verso il nostro Premio – ha commentato Lanfranco Sette, sindaco di Latisana – ci stringiamo attorno ad un progetto che riteniamo davvero importante per l’intero territorio, un tesoro che questa città si merita per tutto l’impegno speso edizione dopo edizione».
I ragazzi quest’anno sono stati protagonisti del Premio non solo come giurati, ma anche sul palco del Teatro Odeon dove hanno potuto intervistare il “loro” vincitore, Giovanni Grasso, sia durante la mattinata di sabato dedicata proprio alle scuole, sia durante la serata finale. Il Gruppo teatrale dell’Isis Mattei ha eseguito delle letture dal vivo dei libri.