Dopo gli oltre 240 millimetri di pioggia caduti negli ultimi due giorni in Carnia e nel Tarvisiano, ora a preoccupare sono i fiumi. Lungo il Tagliamento e i suoi affluenti scorrono quantitativi d’acqua non frequenti, tant’è che già la sera di Pasqua la Protezione civile ha attivato il servizio di piena sulle tratte statali e regionali del grande fiume.
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L’idrometro di Venzone ha raggiunto i 2.83 metri, superando così il livello di guardia. Immediatamente è scattato l’allarme a Latisana, dove, lunedì primo aprile, il Magistrato delle acqua ha segnalato alcune criticità sull’argine interno a Picchi di Pertegada.
«Siamo al primo livello di guardia – ha riferito l’assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi –, ma i modelli matematici non segnalano particolari emergenze».
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Anche la portata della diga di Salcano supera i 500 metri cubi al secondo nonostante i livelli del fiume Isonzo permangano sotto i livelli di guardia.
La piena interessa pure il fiume Meduna anche perché gli scarichi delle dighe di Ravedis e Racli hanno superato i 500 metri cubi al secondo. Chiusi i guadi di Murlis e Rauscedo.
A Latisana l’attenzione è alta. «Non possiamo perdere altro tempo per la messa in sicurezza del fiume» insiste il sindaco, Lanfranco Sette, sapendo che tecnici e volontari della Protezione civile continuano a monitorare la situazione. Resta alta l’attenzione anche nei confronti delle frane: oltre a quella della A23, altri movimenti sono in corso a Raveo e Tarcento. Si è riattivata pure la frana di Cazzaso (Tolmezzo).
Nella zona montana le piogge sono state accompagnate da raffiche di vento da sud che, in quota, tra 1500 e 2200 metri di altitudine, hanno raggiunto i 120 chilometri orari. Vento di Scirocco fino a 60 chilometri orari pure sulla costa. Piogge più attenuate in pianura, nel Pordenonese l’asticella non ha superato i 60 millimetri. La neve, invece, è caduta oltre i 2 mila metri. Proseguono i sopralluoghi dei tecnici per la messa in sicurezza dei fronti.
Martedì 2 aprile le condizioni meteorologiche dovrebbero migliorare. Il condizionale è d’obbligo perché, come spiega il previsore dell’Osmer-Arpa, Sergio Nordio, «l’instabilità permane con temporali più probabili in montagna. I quantitativi di pioggia, però, non saranno paragonabili a quelli caduti nelle ultime 24 ore». Seppur lento, il miglioramento sta cercando di farsi strada: domani le precipitazioni saranno deboli o moderate, mentre giovedì e venerdì il sole avrà la meglio.
