Credere nella salvezza, ovunque e comunque aiutando la squadra a mantenere la categoria. La società in settimana al nostro giornale aveva chiamato a raccolta i tifosi, in generale l’ambiente, in vista della partita col Sassuolo e del rush finale di campionato.
Ma tifare Udinese in questo momento, e lo si è visto anche a Reggio Emilia, è una vera e propria professione di fede, restando in tema, visto anche il periodo pasquale, un atto di dolore.
Perché, giocando praticamente in casa, grazie al gran tifo dei supporters arrivati dal Friuli e alla pochezza (storica) di quelli di casa, l’Udinese è stata la solita Udinese di quest’anno.
Stringi stringi: cinque occasioni da gol nitide gettate alle ortiche nel solo primo tempo con Lovric, Thauvin, Lucca-Lovric ancora Lucca e la sensazione di affondare nel burro la penultima in classifica.
Gol preso in contropiede, come una qualunque squadra da serie B. Pari immediato. A conferma che, in fondo in fondo, talento e carattere ci sono. Ripresa con la sensazione di occasione sprecata, salvataggi di Kamara (provvidenziale) a parte. A proposito, il “leader tecnico” Samardzic era in campo?
Se non vinci fuori casa giocando praticamente in casa, considerati i pessimi avversari e i problemi a domicilio, navigando a vista con Cioffi, è dura.