UDINE. Pasqua serena per l’Apu Old Wild West grazie al successo casalingo contro la Blu Basket Treviglio. I bianconeri hanno voltato pagina dopo lo stop di Trapani e ora si preparano per il rush finale della fase a orologio, propedeutica al gran ballo dei play-off.
LE CERTEZZE
In una partita pericolosa, vista la perdurante assenza di Clark, un Caroti in calo di forma e Delia spettatore non pagante, Udine è riuscita a piegare la squadra lombarda grazie a due peculiarità ormai consolidate. Una è la difesa, che ha concesso solo 65 punti agli avversari: 22, troppi, nei primi 10’, e 43 nei successivi 30’. Coach Vertemati ha saputo aggiustare la situazione in corso d’opera e a restare in linea con una media stagionale inferiore ai 70 punti subiti a partita che fa dell’Apu la squadra meno perforata di tutta la serie A2. L’altro punto fermo è il gioco di squadra, con tre giocatori in doppia cifra e due molto vicini. Vista la situazione un po’ precaria nelle rotazioni, non era certo scontato. Il titolo di Top scorer (o Mvp, se preferite) continua a passare di mano in mano, e questo permette di sopperire ad assenze e anche alla serata storta di qualche giocatore: venerdì è toccato ad Alibegovic, peraltro encomiabile nelle due gare precedenti.
I DUBBI
Monaldi e compagni si godono due giorni di riposo in occasione della Pasqua. Torneranno ad allenarsi domani, con la trasferta di Casale Monferrato nel mirino. Sono tre le situazioni da monitorare. Una riguarda Clark, out per tre partite consecutive per il problema muscolare a un polpaccio. Il tricipite surale è un punto molto delicato, facilmente soggetto a ricadute, e per questo serve la massima cautela. Vietato forzare i tempi, specialmente in una fase della stagione tutto sommato interlocutoria. I primi giorni della settimana saranno decisivi per capire se Clark avrà qualche chance di recupere per la trasferta in Piemonte. Meno complicata la questione riguardante Caroti. Contro Treviglio è stato gestito con grande prudenza dallo staff tecnico, essendo reduce da un affaticamento muscolare.
Negli 8 minuti in cui ha giocato, il play livornese si è visto poco: un calo fisico nell’arco di una stagione è una cosa fisiologica, c’è solo da attendere un suo progressivo ritorno alla miglior condizione. Tutt’altro discorso per Delia, che venerdì ha giocato appena 3 minuti e mezzo. Aldilà delle dichiarazioni di facciata, la sensazione è che il pivot argentino abbia perso stimoli dopo l’arrivo di Cannon, che di fatto lo rende lo straniero di scorta. È molto probabile che se si dovesse presentare l’occasione giusta Delia (non tanto dal punto di vista economico, ma da quello dell’utilizzo) potrebbe chiedere la cessione. La società, invece, intende cautelarsi visto che Cannon è reduce da un anno d’inattività. Molto probabilmente si andrà avanti così, con un equilibrio un po’ precario nella gestione dei tre stranieri, almeno fino a quando la coppia Clark-Cannon non darà piene garanzie dal punto di vista fisico.