foto da Quotidiani locali
Entro l’estate l’amministrazione potrebbe dichiarare guerra a chi imbratta i muri, aumentando la cifra della multa da 200 a 500 euro. Ma non solo, potrebbe anche allargare le zone attualmente previste dove applicare il daspo urbano, stabilito dal decreto Minniti, ampliandolo oltre il centro storico e le mura del Cinquecento. Guerra anche ai proprietari maleducati dei cani, che saranno obbligati a portarsi dietro una bottiglietta d’acqua per ripulire portici e colonne del centro storico, qualora il loro animale facesse pipì in strada.
È in corso una completa rivisitazione del regolamento di polizia urbana da parte dell’assessore alla sicurezza Diego Bonavina e del comandante Lorenzo Fontolan, anche in base a quelle che sono le segnalazioni arrivate negli ultimi anni alla polizia locale e all’amministrazione. Entro l’estate le modifiche del regolamento (che non viene toccato dal 2018) potrebbero arrivare in giunta e poi in consiglio comunale per essere approvate ed applicate. Questo significa che per i padovani cambiano alcune regole per vivere la città e per garantirne sicurezza e decoro. E significa l’arrivo di multe per chi non si adatterà alle nuove disposizioni.
L’ultimo episodio che ha visto protagonisti gli imbrattatori ha fatto molto clamore, perché è stato attaccato direttamente il cuore della città e un monumento storico come il Caffè Pedrocchi. All’alba del 9 maggio scorso, i padovani si sono risvegliati con le scritte “Stop Genocidio” sulle facciate dello storico bar. Un atto che ha fatto infuriare l’amministrazione, ma che ha anche aperto un dibattito politico interno sul messaggio lasciato su un edificio simbolo della libertà. La riflessione sul rincaro della multa però è iniziata prima di quest’ultima vicenda, visto che la città è comunque piena di “epigrafi” e lo è da moltissimi anni. È anche una città dove gli street artist vanno forte, nella maggior parte dei casi abbellendo muri, saracinesche e centraline, ma che alcune volte hanno rischiato di prendersi pure loro una multa. Sicuramente meno (o forse per niente) giustificata rispetto a chi invece usa la bomboletta solo per griffare senza troppo senso. Un mese prima dei fatti del Pedrocchi, un raid vandalico era stato commesso in Fiera. In quel caso ad agire erano stati i “No Vax” con scritte a caratteri cubitali contro la smart city e il cambiamento climatico.
«Il daspo allargato al centro storico è uno strumento in più per riconsegnare la città alla gente che la vive» diceva nel 2018 l’allora questore Paolo Fassari, quando in consiglio comunale stava per iniziare la discussione sulle zone dove applicare l’ordine di allontanamento e il divieto d’accesso.
Da allora ne sono stati applicati un centinaio, tra le aree dentro le mura storiche, i parchi, i giardini e nelle zone vicine alle scuole. L’estensione della zona in cui si può applicare il daspo urbano varia da città a città, così come il tipo di soggetti a cui si rivolge. Al sud, ad esempio, nel mirino ci sono i parcheggiatori abusivi, mentre nelle grandi metropoli si punta ad allontanare le prostitute.
A Padova è stata introdotta per colpire l’accattonaggio molesto, ma insieme all’offerta di un supporto per l’inserimento sociale. Cioè, a chi viene colpito dal daspo, si garantisce anche la possibilità di essere aiutato. Ora l’obiettivo potrebbe essere quello dello spaccio, uno dei problemi di criminalità più concreti e visibili in città. Per questo, l’amministrazione sta ragionando con Questura e carabinieri per individuare altre zone dove poter applicare la possibilità di attuare il decreto e potersi quindi muovere anche tra i quartieri.
Sarà obbligatorio avere nello zainetto una bottiglietta d’acqua per portare a spasso il proprio cane in centro. Il nuovo regolamento di polizia urbana prevederà infatti questa norma per i proprietari di amici a 4 zampe, dopo le centinaia di segnalazioni arrivate a Palazzo Moroni di persone che abitualmente consentono loro di fare pipì sulle colonne e sui portici delle piazze.
L’obbligo, probabilmente, sarà solo nei mesi estivi, quando l’odore si sente di più (il periodo dovrebbe essere da aprile a fine ottobre). La norma obbligherà i possessori di cani di munirsi di contenitori d’acqua da versare all’occorrenza, in caso di pipì del proprio animale. Parliamo di una città dove ci sono 30 mila cani, un esercito considerato che i ragazzi fino a 14 anni sono 22 mila. La multa dovrebbe andare da 50 a 150 euro se si viene pizzicati senza bottiglietta.