Prosegue il “riordino” del Giustinianeo che, assieme al nuovo ospedale, costituirà il Polo della Salute più grande d’Italia. Mentre si guarda con grande curiosità e ambizioni altamente tecnologiche alla progettazione di San Lazzaro, continuano a piccoli passi spediti i lavori sul sedime storico dell’ospedale che vedrà, oltre al nuovo Ospedale Pediatrico e all’Ospedale della Mamma e del Bambino, un edificio polifunzionale. Quest’ultimo, ospiterà in via temporanea il percorso nascita e in via definitiva i servizi legati al Pronto Soccorso dei padovani e alla medicina di emergenza.
Sabato, un nuovo decisivo passo: con una delibera, il direttore generale dell’Azienda Ospedale Università Giuseppe Dal Ben ha preso atto della consegna del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’edificio polifunzionale redatto dal raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Cspe di Firenze.
La struttura prenderà il posto delle ex cucine secondo quanto previsto dalla seconda fase del masterplan. Il progetto quindi, la settimana prossima andrà in Crite (la Commissione regionale per l’investimento in tecnologia) per acquisire l’autorizzazione di competenza regionale.
In questo scenario è prevista la demolizione degli edifici delle ex cucine e di parte dell’Istituto di Radiologia, con una parziale ristrutturazione delle strutture adiacenti e la realizzazione dell’edificio polifunzionale sviluppato su 6 piani (di cui 5 fuori terra). Tramontata, quindi, l’ipotesi di innalzare l’edificio su 7 piani fuori terra.
Due le soluzioni alternative progettuali previste per la definizione degli spazi: la prima alternativa prevede per il quinto piano il completamento di una porzione della superficie disponibile adibita alla funzione didattico-scientifico-direzionale, mentre la restante porzione di superficie risulta al grezzo per future implementazioni funzionali. Il quadro di spesa economico, in questo caso, è di 82 milioni.
La seconda opzione, invece, prevede il completamento dell’intera superficie disponibile tutta con la medesima finalità e un quadro di spesa di 83.100.000 euro. Anche in questo caso, come per le altre grandi opere in via di realizzazione, da registrare un aumento delle previsioni di costo: nella fattispecie, un anno fa la spesa era stimata in 73,5 milioni.
Il servizio di emergenza e urgenza, che comprenderà anche l’ambito ostetrico, si svilupperà su due piani, con triage, una vasta area rossa centrale e la Radiologia al piano terra, mentre al primo piano ci saranno gli ambulatori specializzati, le osservazioni e i laboratori di analisi.
A partire dal 2032 i quattro piani superiori, lasciati liberi dal punto nascita, accoglieranno quindi la medicina d’urgenza della città, con sale operatorie, Terapie Intensive e Subintensive, ambulatori e degenze.