Ora tocca alle risorse: costerà 870 milioni. Nei documenti prende quota l’ipotesi Inail a sostegno di Palazzo Balbi
Non un semplice atto amministrativo ma una pietra miliare. La delibera firmata dal direttore generale dell’Azienda Ospedale Università Giuseppe Dal Ben approva in linea tecnica il progetto di fattibilità tecnica ed economica del nuovo ospedale di Padova Est- San Lazzaro.
Al di là della burocrazia, si tratta di un documento che conclude la prima e più importante fase della progettazione: la strada è ormai tracciata. Di più: si tratta di un passo fondamentale per le fasi successive, finalizzato alla richiesta per l’ammissione a contributi.
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Il documento ripercorre quindi tutto l’iter che ha portato a definire il Dna del nuovo ospedale: elaborati, relazioni tecniche con relativi studi di prefattibilità ambientale che hanno preso in considerazione lo stato del suolo rispetto alle caratteristiche idrauliche, sismiche e archeologiche – solo per citare le più importanti –, le necessità sul fronte della sicurezza, prima di passare agli elaborati specialistici che definiscono la piastra polifunzionale, la torre della ricerca e delle degenze, fino al parcheggio multipiano – aggiunto in corsa – e le aree verdi. Il costo fissato è di 870.819.000 euro, di cui 596.646.305 di lavori e 108.819.000 per arredi e attrezzature. In questo computo, quasi 19 milioni andranno per le prossime due fasi (progettazione definitiva ed esecutiva).
Ora però bisogna reperire la cifra necessaria a erigere un ospedale che – con i suoi due poli, San Lazzaro e Giustinianeo – sarà il più grande d’Italia e, negli obiettivi, tra i più moderni. A Padova Est sarà situato su un’area di circa 40 ettari e si svilupperà su una superficie di circa 212 mila metri quadri con 963 posti letto.
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Nelle pieghe della delibera prende quota l’ipotesi di finanziamento con risorse Inail, a sostegno di quelle di Palazzo Balbi: con la nota inviata dalla Regione lo scorso 16 aprile, si conferma «il fabbisogno per investimento immobiliare per ammodernamento delle strutture sanitarie e ampliamento della rete sanitaria territoriale» a fronte del quale è stata riscontrata «specifica richiesta del ministero della Salute».
Generale il plauso delle istituzioni che hanno voluto un ospedale che parlerà all’Europa: «L’ospedale civile ha fatto la storia della medicina mondiale, come universalmente riconosciuto fra trapianti, ricerca applicata, talenti e star della scienza medica. Il nuovo ospedale di Padova Est prenderà quest’eredità per mano.
Raccoglierà il testimone, verso ulteriori traguardi» commenta soddisfatto il presidente del Veneto Luca Zaia «si è lavorato tanto, con rigore e passione. Siamo a un passo importante per la sanità del Veneto. È approvato il progetto del più grande ospedale d’Italia: non solo per i posti letto, per la modernità dei reparti e le attrezzature all’avanguardia, ma anche per la straordinaria capacità di cura e di far rete con le altre strutture del territorio.
Abbiamo posto l’ultimo tassello del percorso amministrativo prima della progettazione definitiva, funzionale al cantiere che verrà. Un iter che la Regione ha condotto con l’Azienda Ospedale Università, ma anche con gli attori del territorio, coinvolti nelle consultazioni pubbliche in un percorso virtuoso di grande sinergia» prosegue definendo l’ospedale che verrà, «un’opera iconica.
Un lascito che segnerà il passo nella capacità del Veneto di tenere lo sguardo rivolto al futuro, anticipando le necessità che verranno. Inizia a concretizzarsi un policlinico dalle spiccate vocazioni internazionali, una meta professionale ambita e un’opera che Padova si merita».
Soddisfatta, va da sé, anche l’anima universitaria della sanità: «Un altro importante tassello si aggiunge nella realizzazione del nuovo polo ospedaliero» conferma la rettrice Daniela Mapelli «un ospedale che nasce da una visione condivisa fra gli attori istituzionali che ne concorrono alla realizzazione e dalla capacità di saper rispondere alle esigenze della medicina del domani: cardini del lavoro di ideazione di un polo all’avanguardia.
Predittiva, partecipativa, preventiva e personalizzata. La medicina delle 4P è la sfida da vincere per costruire un futuro migliore, per tutte e tutti».
E infine il sindaco, Sergio Giordani: «Con questo provvedimento si fa un passo decisivo verso la fase di realizzazione del nuovo doppio Polo della Salute. Un progetto fortemente voluto da tutti che in piena collaborazione hanno trovato una sintesi per far fare alla città enorme passo avanti. La salute, la sanità, l’assistenza sociosanitaria sono pilastri su cui poggiano i diritti fondamentali delle persone».
«Con quest’opera stiamo rafforzando il diritto a una sanità pubblica e universalistica che si basa anzitutto sulla valorizzazione del personale e di chi vi lavora ogni giorno ma vive anche di moderni mezzi e adeguati spazi. Spazi che serviranno anche a fare ricerca e rilanciare sempre più l’eccellenza della Scuola medica, patrimonio di conoscenza di cui tutti andiamo orgogliosi e che è uno degli asset principali sui cui costruire un futuro prospero per la nostra comunità».