foto da Quotidiani locali
PAVIA. La piazza su cui si affaccia la basilica di San Pietro in Ciel d’Oro è un tripudio di colori nel giorno dedicato alle celebrazioni di Santa Rita da Cascia, con oltre 25mila fedeli che hanno voluto rendere omaggio alla “santa degli impossibili”. Le bancarelle espongono le rose, fiore simbolo di questa giornata, in ricordo di quelle miracolosamente fiorite in pieno inverno, in mezzo alla neve e al gelo di Roccaporena, paese natale di Rita. Le trovò così una cugina a cui la santa aveva chiesto di cogliere i fiori del suo giardino. Il Signore esaudì quella richiesta, un miracolo che vuole dirci che, anche per Rita, la rosa fu un segno di amore. I fedeli percorrono la basilica, raggiungono la statua di quella che fu sposa, madre e monaca agostiniana.
La benedizione delle rose
E qui pregano e fanno benedire le rose. «È la santa della pace, della sofferenza, del perdono», dicono in tanti. «È donna, sposa, madre, vedova e monaca e insieme modello di vita più che mai valido anche oggi», ha ricorda papa Francesco. È la santa «laureata in carità», diceva Papa Giovanni Paolo II. E sperano in questa carità le tante persone che si accalcano davanti alla sua reliquia, posta nella cappella che solitamente accoglie la Santa, vicino all’altare marmoreo, con i bassorilievi che ne raccontano episodi di vita. Il reliquiario ne conserva una falange, concessa dalle suore di Cascia alla chiesa agostiniana.
Fede e tradizione
I volontari prendono le rose e gli oggetti che la gente porge loro:«Ci stupiamo sempre del numero di persone che arriva e quest’anno sono ancora di più». C’è chi porta corone, fazzoletti, fotografie, indumenti. I credenti suoi devoti la chiamano «la santa degli impossibili» perché dal giorno della sua morte sarebbe scesa al fianco dei più bisognosi, realizzando miracoli prodigiosi.
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Santa del popolo
«Ma è la fede che rende possibile ciò che è impossibile – sottolinea il priore, padre Antonio Baldoni -. E lei è un esempio di fede molto forte, da Dio ha ricevuto il compito di mediare le grazie. Il Signore si serve dei tanti taumaturghi che hanno l’incombenza di portargli le nostre richieste. Però le grazie sono sempre di Dio». Poi padre Antonio aggiunge: «È una santa del popolo, attira molta gente, come dimostra il numero importante di fedeli che hanno voluto essere qui. A Pavia forse questa è l’unica vera festa popolare. La basilica accoglie le spoglie di Sant’Agostino, ma non si registra la stessa affluenza di devoti. Anche le messe sono molto frequentate».
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Le celebrazioni
Otto le messe svoltesi durante la giornata, la prima alle 7, l’ultima alle 18,30. E già di prima mattina i primi fedeli sono in attesa che il portone centrale si apra per raggiungere la statua della santa. «Siamo in un momento particolarmente difficile – dice una signora – e Santa Rita ha dimostrato nei secoli di capire la sofferenza e il dolore». Per tutto il giorno scorre un fiume di fedeli. C’è chi raggiunge il chiostro e acquista qui le rose. Qualcun altro si avvicina allo stand dove si vendono immaginette, libretti e oggetti religiosi.