VOGHERA. Uno sparo in caduta, subito dopo avere ricevuto il colpo. È questo il momento in cui il proiettile mortale è stato esploso: l’ipotesi, emersa mercoledì in tribunale, è stata definita come «la più probabile» dai consulenti dell’accusa nella tappa del processo a carico di Massimo Adriatici, l’ex assessore leghista alla sicurezza del Comune di Voghera accusato di avere sparato, la sera del 20 luglio 2021 in piazza Meardi, un colpo di pistola dalla sua Beretta calibro 22 provocando l’uccisione del 39enne Younes El Boussettaoui. L’accusa formulata dal pubblico ministero Roberto Valli è di eccesso colposo di legittima difesa.
L’udienza, davanti alla giudice Valentina Nevoso, è stata tutta dedicata ai video ripresi dalle telecamere della piazza: solo quello dell’agenzia immobiliare di corso XXVII Marzo si è rivelato utile, perché ha ripreso gran parte della vicenda. Proprio su questo filmato si è basata la ricostruzione animata della scena del crimine disposta dalla procura, eseguita da un reparto della polizia scientifica di Roma e mostrata mercoledì in aula.
Gli avatar sulla scena
La ricostruzione in 3D ha permesso di ricostruire il luogo teatro della vicenda, l’area antistante il bar Ligure in piazza Meardi, ma soprattutto la sua dinamica.
I periti, come hanno spiegato in aula, sono partiti dai filmati della telecamera dell’agenzia immobiliare per posizionare sulla scena i protagonisti (vittima e sparatore) rappresentati da avatar, cioè riproduzioni virtuali dei soggetti, e ipotizzare la dinamica.
Per la simulazione si è tenuto conto anche di altri dati, in particolari quelli della traiettoria che il proiettile ha compiuto nel corpo della vittima (attinta al costato sinistro), dove il medico legale ha riscontrato una inclinazione di 20 gradi, dall’alto verso il basso.
La telecamera dell’immobiliare non riprende la parte finale della scena, ma la ricostruzione permette di “vedere” anche quello che succede dietro il cono d’ombra. Si è, ovviamente, nel campo delle ipotesi basate sull’intreccio di dati, ma secondo gli esperti quella più probabile del momento in cui è avvenuto lo sparo è quando Adriatici, che parla al telefono e ha appena mostrato la pistola alla vittima, riceve da Younes un colpo a mano aperta che lo fa cadere per terra.
L’ingegnere informatico
Va in questa direzione anche la deposizione dell’ingegnere informatico Antonio Barili, incaricato dalla procura, che ha “sezionato” il filmato fotogramma per fotogramma, visionandolo «migliaia di volte», e ripulito per estrarre i pochi istanti in cui Younes viene colpito. «Si vede la vittima alzare il braccio sinistro e fare un movimento con le gambe innaturale – ha spiegato Barili –. Può essere questo il momento in cui il proiettile lo colpisce: l’energia che si è sprigionata, di circa 37 joule, potrebbe avere provocato quel movimento».
