foto da Quotidiani locali
Voghera. Il rischio che lo Staffora, prima o poi, faccia danni, ma dall’altro il rischio di veder bloccati i cantieri e il Pgt di Voghera: il piano per la messa in sicurezza del torrente chiesto dalla Regione e redatto dall’Autorità di bacino del Po, è una grana per tre Comuni. E i Comuni sono Voghera, Cervesina e Pancarana che hanno inizialmente operato in squadra per chiedere correzioni e aggiustamenti sulle zone di rispetto vincolate. Entro l’estate la bozza di piano diviene operativa. Chi tace, acconsente. Ora c’è una svolta. Uno strappo. «Insieme a Pancarana abbiamo nominato un nostro tecnico che elabori una nostra proposta di modifica – spiega Daniele Taramaschi, sindaco di Cervesina – Non c’è polemica: siamo piccole realtà rispetto a Voghera che ha altre e comprensibili esigenze di studio del problema Staffora. Ma non potevamo attendere: tutta l’attività edilizia è ferma. Non si può neppure autorizzare la costruzione di due garage in attesa che il Pai diventi operativo».
Lo stallo
Anche Voghera è nelle stesse condizioni anche se non su tutto il territorio. Tra i progetti bloccati ce ne sono diversi tra cui quello per il recupero dell’ex area Carapelli. La stessa discussione del nuovo Pgt è in stallo per il piano Staffora. L’assessore all’urbanistica Wiliam Tura ha più volte ribadito che l’ uffici tecnico è al lavoro . Ora però con una novità: «Nei prossimi giorni affideremo l’incarico per lo studio di dettaglio sul Piano, siamo nei tempi previsti. Nella ricognizione che abbiamo realizzato, per valutare chi avrebbe potuto garantire adeguata professionalità per questo incarico, il Comune ha chiesto dettagli di tipo economico in merito al territorio della città ma anche al territorio dei Comuni limitrofi a valle, verso il Po. Da parte nostra, affideremo l’incarico per quanto concerne Voghera, con la possibilità che anche gli altri Comuni ci seguano». Due tecnici, due progetti. «Va da sé – aggiunge, infatti, Tura – che quanto emergerà dallo studio sulla città di Voghera potrebbe avere impatti anche su eventuali studi paralleli che possono riguardare i Comuni più a valle».
La posta in gioco
Nell’ambito del nuovo Pai-Po figura l’aggiornamento delle mappe delle aree sensibili del Piano gestione rischio grandi alluvioni. Tra le mappe del rischio figura quella del torrente Staffora. L’aggiornamento prevede l’estensione delle zone accanto al torrente. Il tutto sulla base di uno studio idrogeologico fatto nel 2018 dalla Regione. Nella scheda di sintesi dell’aggiornamento si legge: «La proposta di aggiornamento determina un incremento considerevole dell’estensione delle aree in dissesto idraulico a Voghera e Cervesina, nel tratto di valle del torrente». Sono tre. P3: ad alto rischio di dissesto, in cui non si può costruire, ma solo intervenire su edifici esistenti. P2: ad alto rischio dissesto in cui si può ampliare l’esistente ma solo per aspetti igienico-sanitari e di deflusso delle acque. P1: rischio moderato, in cui si potrà costruire previo studio di compatibilità.
Un Comune come Cervesina rischia di essere tutto o quasi in P3 e in P2. «Quindi è tutto fermo» chiosa il primo cittadino.