foto da Quotidiani locali
PAVIA. «Datemi una mano e quando c’è bisogno fatevi sentire: in ogni cantiere che si apre c’è il comitato del no, l’esposto alla procura, il ricorso, le sovrintendenze. A me servirebbe che il tessuto produttivo, il popolo silenzioso del sì, dicesse che c’è bisogno di quelle opere». Di fronte alle richieste di Assolombarda di accelerare e impegnare fondi sulle infrastrutture, Matteo Salvini replica alla platea di industriali riuniti per l’assise pavese chiedendo a sua volta il loro sostegno contro «i professionisti del no, che sono molto bravi a farsi sentire. Sulla Vigevano-Malpensa hanno provato a proteggere cubicoli di cemento dal dubbio significato storico e architettonico».
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«Come nel 2018 a Torino»
Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture - che si trova gestire 39 miliardi di fondi Pnrr e altri 160 tra Fs e Anas - sogna una mobilitazione come quella del 2018 a Torino a favore della Tav, «i cinquantamila piemontesi che scesero in piazza, manager, professionisti, imprenditori» (e per la verità molti esponenti dei partiti, in primis della Lega).
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Quella manifestazione «ci servì: eravamo al governo con i 5Stelle e ricorso le notti a litigare perché noi pensavamo che i miliardi dovessero essere usati per finire le gallerie sotto la montagna, mentre il mio predecessore Toninelli diceva che dovevano servire per riempire il buco fatto sotto la montagna perché la Tav non serviva».
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Ospite d’onore dell’assise di ieri al Palazzo esposizioni, dove il tema centrale era proprio le infrastrutture, su quelle che riguardano la provincia di Pavia Salvini non ha detto nient’altro che già non si sapesse (i 353 milioni per la Vigevano-Malpensa; i 168 per il Ponte della Becca, «ci sono i soldi per la progettazione nel contratto di programma appena firmato»; il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Pavia-Tortona con prima fase «nel secondo semestre del 2024»; sulla Milano-Mortara «spero che nel 2025 troverà albergo il contratto di programma»). Ma anche la nuova diga di Genova - il 24 maggio ci sarà la posa del primo cassone - «è una buona notizia per Pavia».
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Salvini si compiace del fatto che con le opere in programma «torna protagonista il Nord Ovest e il triangolo industriale Milano-Torino-Genova», così come della presenza nel governo «di cinque ministri lombardi: non so se è mai successo prima. Io sono il ministro di tutta Italia, ma quando torno in Lombardia e a Milano una conoscenza e un’attenzione particolare ce l’hai».
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«Suicidio perfetto»
Passaggio pilatesco sull’accorpamento maldigerito da Pavia della sua Camera di commercio con quelle di Cremona e Mantova, tema riproposto dal commissario Giovanni Merlino: «Non entro nel merito del senso di aver accorpato territori non così assimilabili, ma non posso occuparmi di quello che è stato» (eppure il suo governo avrebbe ancora potuto fare qualcosa per evitarlo). E quindi ampio spazio alle polemiche anti Ue sul tema ambiente: l’auto elettrica «non solo costa di più, ma emette di più: un suicidio perfetto perché non si migliora l’ambiente e si danneggia il sistema economico», favorendo le produzioni cinesi; la direttiva sugli imballaggi «danneggia le aziende italiane, le più riciclone»; le norme sulla casa: «A tutti piace il green. Ma chi paga?». D’altronde la campagna elettorale per le europee incalza.