foto da Quotidiani locali
La storia
VOGHERA. A sinistra Pietro, nel momento in cui Cristo ne riconosce la preminenza nel gruppo dei dodici apostoli. A destra Paolo, ritratto nel momento in cui, caduto da cavallo sulla strada per Damasco, viene avvolto da una luce divina e convinto a convertirsi. Sono tornate al loro posto, e verranno inaugurate il 12 maggio dal vescovo Guido Marini, in occasione dell’Ascensione, le splendide vetrate del duomo di Voghera. Situate ai lati dell’altare, erano state danneggiate nel 2012 da una grandinata. Furono rimosse e per anni, durante i lavori di ristrutturazione che hanno interessato l’edificio, le finestre sono rimaste coperte da teli da cantiere, mentre le vetrate originarie attendevano di essere restaurate.
L’operazione è ora giunta al termine, grazie alla generosità dei vogheresi, su iniziativa della comunità pastorale, la quale ha voluto così ricordare don Enrico Bernuzzi, il parroco stradellino che svolgeva il servizio sacerdotale in Duomo quando venne stroncato dal Covid, nell'aprile del 2020. Gli attuali parroci, don Marco Daniele e Don Cristiano Orezzi, hanno lanciato una raccolta fondi a gennaio per coprire la spesa (si parla di 35mila euro a vetrata) e, in tempi rapidi, sono riusciti ad accantonare buona parte del necessario.
«I fedeli sono stati davvero generosi – hanno commentato –. Piccoli e grandi benefattori ci hanno consentito di affidare l’incarico al laboratorio artistico Poli di Verona, specializzato in lavori di arte sacra, in accordo con la Soprintendenze alle belle arti. Dobbiamo ancora finire di pagare, ma il più è fatto. Le vetrate, realizzate tra fine Ottocento e inizio Novecento, avevano bisogno di una mano esperta per tornare al loro antico splendore: sono state infatti realizzate con una tecnica oggi scomparsa, nota con il nome di “tubage”».
Questa è una vera curiosità: il “tubage” era in effetti molto in voga ai primi del Novecento, ma la sua fortuna durò solo qualche decennio. Le poche fabbriche che realizzavano questo tipo di vetrate, infatti, scomparvero con lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Il segreto della sua tecnica andò perduto, solo di recente, dopo aver condotto diversi esperimenti, alcuni artigiani hanno ricominciato ad utilizzarla.
Serena Simula