VOGHERA. Oltre al dolore per la perdita della madre in un incidente stradale ha dovuto fare i conti anche con l’accusa di averne provocato, in maniera colposa, la morte, essendo lei alla guida dell’auto su cui l’anziana mamma di 89 anni viaggiava. Ma la donna, una 63enne di Voghera, ieri è stata assolta dal giudice Luigi Riganti: il processo in abbreviato ha dimostrato che l’invasione di corsia fu causata da un malore improvviso da parte dell’automobilista. La figlia della vittima, difesa dall’avvocato Daniele Cei, non ebbe, quindi, nessuna colpa nello schianto che provocò la morte della madre e il ferimento di altre due persone.
La ricostruzione
L’incidente risale a una sera di luglio del 2022. La donna era insieme alla madre, seduta sul lato passeggero, a bordo della sua Toyota Yaris: l’auto invase la corsia opposta sulla strada tra Codevilla e Retorbido e finì per schiantarsi contro una Lancia Ypsilon, guidata da una 81enne di Voghera, che a sua volta fu tamponata da una Fiat 500 con al volante una giovane di 26 anni. L’89enne, portata in ospedale in condizioni disperate, non sopravvisse. La donna di 81 anni si salvò ma riportò diverse ferite e fu necessario un lungo ricovero. Per verificare le responsabilità dell’incidente il pm Alberto Palermo decise di disporre una perizia, affidandola all’ingegnere Mattia Sillo. L’esito convinse il magistrato a chiedere l’archiviazione, anche se il giudice Fabio Lambertucci dispose l’imputazione coatta.
la perizia
Dalla perizia emerse questa circostanza: nei 5 secondi prima dell’impatto la velocità dell’auto guidata dall’imputata era stata costante, «il pedale dell’acceleratore era premuto al 15% e il freno non è stato mai utilizzato». Una ricostruzione compatibile con la tesi la difesa, che ha sostenuto dall’avvio dell’indagine che la donna invase la corsia opposta perché fu colpita da un malore improvviso. —