VOGHERA. «Il banco girato nel senso contrario rispetto agli altri candidati durante lo scritto, poi vedevo il direttore Chiappa che indicava le risposte ad altri candidati ed ho anche sentito due altri aspiranti al posto di lavoro in Asm Vendita e Servizi che parlavano come se sapessero già le domande del test scritto». Così in aula a Pavia Elisa Gamalerio, 44enne di Sannazzaro e principale accusatrice nel caso Concorsopoli, ha parlato davanti al tribunale collegiale durante la sua deposizione.
La vicenda
Il concorso è quello per 13 posti di lavoro all’interno di Asm Vendita e Servizi, una società della holding Asm Voghera, che si era tenuto a fine 2019. Secondo l’accusa sostenuta dal pm Paolo Mazza un concorso truccato, con pressioni della politica per le assunzioni. Un caso che ha portato al processo in corso a Pavia, dopo le indagini della guardia di finanza.
Sono imputate nel processo Monica Sissinio e Laura Anselmi, presidente e vice di Asm Vendita e Servizi all’epoca dei fatti: due esponenti in quota centrodestra, in particolare all’epoca Anselmi era in Forza Italia. A processo anche Michele Roberto Chiappa, direttore operativo in Asm Ves, e Laura Quaini, una delle componenti della commissione d’esame.
Devono rispondere, a vario titolo, delle accuse di turbativa d’asta, abuso d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità. In fase di udienza preliminare avevano patteggiato 10 mesi di pena ciascuno il presidente della commissione Stefano Spagoni di Pavia ed un’altra componente, Daniela Bruni commercialista di Rivanazzano. Proprio Spagoni e Bruni avevano testimoniato nella precedente udienza.
Proprio Bruni aveva spiegato che era stato alzato il voto di una candidata, mentre Spagoni aveva detto che quella stessa candidata era stata caldeggiata dalla dirigenza di Asm Ves, in quota centrodestra.
La testimonianza
«Avevo lavorato già da qualche tempo in Asm Ves come interinale, all’inizio c’era un clima sereno - ha ricordato Gamalerio in aula -. Anche durante la dirigenza Sissinio il clima inizialmente era buono. Poi ad un certo punto, nel 2018, è cambiato tutto. Ho subito pressioni pesanti, sembrava che tutti i problemi della società fossero dovuti al mio lavoro. Sono andata anche in cura da uno psichiatra, i rapporti ormai all’interno erano deteriorati. Ma quando è uscito il bando per il concorso ho deciso di partecipare lo stesso, mi serviva un posto di lavoro. Già quando sono entrata allo scritto, insieme ad altre due ex colleghe, ho notato un clima ostile. Ho sentito: “quelle tre devono stare divise”. Mentre gli altri candidati si sono seduti liberamente, io sono stata messa in prima fila davanti alla commissione. Con la commissaria Bruni che era sempre accanto a me, ad un certo punto mi hanno girato il banco in senso opposto a tutti gli altri. Ho comunque passato lo scritto, sono andata all’orale ed ho sempre avvertito un clima negativo. Nel frattempo ho impugnato tutto».
Un ricorso che Gamalerio ha fatto insieme ad altre due colleghe, sentite in aula.
Durante il procedimento gli avvocati delle difese hanno chiesto a Gamalerio che rapporti avesse con il direttore generale di Asm Voghera, all’epoca dei fatti, Piero Mognaschi: «All’epoca ci frequentavamo, ora siamo compagni». —