PAVIA. La variante Fracassi al Pgt è andata in archivio ieri sera alle 21.10, dieci minuti esatti dopo l’inizio del Consiglio comunale che doveva approvare la delibera sul conflitto di interessi di sette consiglieri per avviare la discussione sulle 14 schede del documento urbanistico.
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Gli assenti
A stroncare il documento, come nella seduta di giovedì scorso, l’assenza di tutto il gruppo di Fratelli d’Italia: Paola Chiesa, Angelo Rinaldi e Luca Bianchini. A rappresentare in aula FdI in aula c’era soltanto Nicola Niutta che, essendo il presidente del Consiglio comunale, non poteva essere assente. Ma sui banchi della maggioranza, dove si è rivista la forzista Lidia Decembrino assente giovedì scorso, mancavano anche Eugenia Marchetti della Lega e Giuseppe Arcuri di Forza Italia che arriverà soltanto alle 21.17, troppo tardi per rispondere all’appello. In ogni caso, la sua presenza non sarebbe bastata visto che alla maggioranza sarebbero serviti almeno due dei cinque assenti. Cinque assenti che hanno impedito alla maggioranza di garantire il numero legale di 17 consiglieri seduti in aula nel momento in cui l’opposizione, per bocca di Angela Gregorini di Azione, ha chiesto il secondo appello alzandosi per lasciate il centrodestra ai suoi guai.
Un passaggio sui numeri è necessario: essendo un Consiglio in seconda convocazione, quello di ieri sera avrebbe richiesto teoricamente solo la presenza di 11 consiglieri (un terzo del totale previsto dalla legge), ma dovendo votare un provvedimento in materia urbanistica, il regolamento prevede la maggioranza qualificata: i 17 consiglieri, appunto, che la maggioranza, per 18 volte in poco più di un anno, non è riuscita a garantire.
E ora che succede? Di fatto la discussione sulla variante al Pgt va in archivio e se ne riparlerà soltanto con la nuova amministrazione.
L’addio al Pgt
Per lunedì prossimo, sempre alle 20.30, era stata convocata la seduta di Consiglio che doveva essere utilizzata per la votazione sulle schede ma non se ne farà nulla: la maggioranza non ha trovato un accordo in tempo utile e le prossime sedute (da riconvocare) dovranno essere utilizzate per adempimenti tecnici (tra questi una variazione di bilancio) necessari prima che il 25 aprile, nove giorni da oggi, scada definitivamente il termine per lo stop pre elettorale.
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Centrodestra spaccato
Il vero nodo emerso ieri sera (ancora una volta) però non è tecnico ma politico. Le assenze in maggioranza in Consiglio comunale dimostrano come non sia mai esistita esistita nel centrodestra una volontà condivisa per approvare la variante al Pgt. In tanti, a partire dal presidente del Consiglio comunale Nicola Niutta, da mesi dicono e ripetono che accantonare tutta la pratica sarebbe stata la cosa migliore da fare e che se ne potrà riparlare nella prossima legislatura. Ora si tratta di capire cosa la prossima amministrazione farà del documento al quale, va ricordato, sono legati anche progetti di riqualificazione urbana importanti. E il tempo conta: dopo le elezioni servirà tempo per formare una giunta. E poi servirà altro tempo per riesaminare le schede. E altro tempo ancora per riprendere daccapo l’iter di approvazione. L’estate, quasi sicuramente, sarà passata prima che il Pgt torni ad affacciarsi nella sala del Consiglio.