foto da Quotidiani locali
PAVIA. Un passaggio in auto dato da un 82enne della Valle Versa a una minorenne finisce al centro di un processo penale. L'accusa, pesante ma tutta da dimostrare in dibattimento, è quella di sequestro di persona.
Una vicenda accaduta lo scorso anno, in estate. Secondo la ricostruzione dell’accusa (pm Valentina De Stefano) l’anziano avrebbe fatto salire sulla sua auto la ragazzina, che era a piedi a Montecalvo, portandola fino a Santa Maria della Versa, dove poi è scesa e ha incontrato altri giovani. Ma quando la minorenne è tornata a casa e ha raccontato l’episodio, i suoi genitori hanno denunciato l’uomo per sequestro di persona.
Nel capo d’imputazione, comunque, non si parla di avances o tentativi di approccio, ma solo di un viaggio di pochi chilometri sui colli della Val Versa, per la precisione da Montecalvo Versiggia a Santa Maria della Versa: poco più di cinque chilometri. Viaggio a cui la minore sarebbe stata n qualche modo costretta. Secondo la difesa del pensionato, invece, si è trattato solo un passaggio in auto, senza costrizioni di alcun genere nei confronti della ragazzina. Un passaggio tra l’altro dato da un uomo che non aveva mai avuto problemi con la giustizia.
L’indagine, come detto, era partita dopo che la ragazzina era tornata a casa e aveva raccontato ai genitori di quel viaggio in auto con il pensionato. Così era scattata una denuncia per sequestro ai carabinieri, che ha retto sia durante la fase d’indagine sia durante l’udienza preliminare, portando la vicenda al dibattimento, quindi ad un processo pubblico davanti al tribunale collegiale di Pavia (presidente Fabio Lambertucci, a latere Vincenzo Giordano e Valentina Nevoso).
L’altro giorno il processo è entrato nel vivo con le testimonianze. La difesa del pensionato, rappresentata dall’avvocato Realdo Filippo Frattoni, punta in particolar modo a dimostrare che quel passaggio in auto c’era stato, ma la ragazzina non era stata costretta a salire in auto, anche perché nell’imputazione non vengono citati atteggiamenti sospetti dell’uomo alla guida.
Insomma non si sarebbe trattato di un sequestro (anche se di pochi minuti), ma di un atto di gentilezza: questa la linea difensiva. Agli atti del processo ci sono anche delle immagini delle telecamere di videosorveglianza di Santa Maria della Versa, dove si vede il momento in cui l’auto arriva vicino ad un locale pubblico e la giovane scende, andando a parlare con altri persone presenti in quel momento. Ora a dover giudicare sarà il tribunale collegiale, il processo potrebbe arrivare a una sentenza già ad ottobre.
La famiglia e la ragazza non si sono costituiti parte civile, quindi al fine di ottenere risarcimenti, nel procedimento.—