MEDE. Gli amici di sempre non lo vedevano da qualche giorno, fino a quando si sono allarmati. Ma quando, l’altro giorno, i soccorsi sono arrivati nel suo appartamento di vicolo Sesti, in centro a Mede, non c’era più niente da fare. Pierangelo Gambini, 78 anni, vigile urbano di Mede in pensione, era già morto da almeno un paio di giorni secondo i primi accertamenti medico legali.
Il ritrovamento
La porta del suo appartamento era aperta. La procura di Pavia ha disposto comunque l’autopsia per chiarire le cause della morte dell’ex vigile urbano. Sul posto sono intervenuti i soccorsi del 118 e i carabinieri, ma non c’era più nulla da fare. I carabinieri hanno effettuato un sopralluogo all’interno. Non c’erano segni di violenza sul corpo del vigile urbano in pensione. All’interno dell’appartamento, inoltre, tutto era in ordine. Non c’erano segni evidenti di qualcosa di spostato. Inoltre i vicini della palazzina di vicolo Sesti hanno riferito di non aver sentito rumori particolari.
Tutto fa pensare ad un malore improvviso che non ha lasciato scampo al 78enne che per decenni ha lavorato nella polizia locale di Mede, quando era comandante Bruno Tosello. Immediatamente la notizia della morte di Gambini si è sparsa in paese, dove l’uomo era molto conosciuto sia per il suo impiego durante la vita lavorativa. Ma anche perché, da pensionato, era spesso in giro per il paese.
Non era raro incontrarlo al bar, in centro, a parlare con gli amici. Gambini non era sposato e non lascia figli, da anni viveva da solo nell’appartamento dove è stato trovato morto lunedì pomeriggio dai carabinieri.
«Un caro amico e un vigile d'una volta - ricorda il sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna -. Personaggio amato e rispettato da tutti, sempre attento e presente ancora in questi anni in cui non era più in servizio. Arguto ed ironico, davvero un personaggio che lascia un vuoto in tutti noi».