foto da Quotidiani locali
La Certosa delle Grazie e delle meraviglie, con i suoi oltre seicento anni di storia, non chiude a Pasqua e Pasquetta. Nel fine settimana, da venerdì a domenica, le aperture del museo con l’orario primaverile (venerdì 9.30–11.30; sabato 9.30–11.30 e 14.30–16.30; domenica 9.30–11.30 e 14.30–16.30, con chiusura della biglietteria mezz’ora prima di quella al pubblico). Lunedì, il ritorno, dopo un paio d’anni di stop, delle visite guidate a cura della onlus Oltreconfine: quota a persona di 15 euro (gratis over 14 e disabili), comprendente il tour al complesso monumentale e al museo, l'offerta ai monaci, il noleggio delle radioguide per non perdere neppure un dettaglio della spiegazione; previsti due turni, alle 9 e alle 14,30 con ritrovo all’infopoint (presso il bar del parcheggio auto e pullman).
Sarà il primo di un ciclo di quattro appuntamenti speciali: quelli successivi sono in programma il 25 aprile, Festa della Liberazione, il 1° maggio, Festa del Lavoro, il 2 giugno, Festa della Repubblica; inoltre, visite guidate si terranno ogni terzo venerdì del mese, da aprile a giugno, ma solo al mattino (prenotazioni obbligatorie col qrcode della locandina, con mail a visiteguidate@vieniapavia.it o al numero 375-5709240).
«Tra sacro e profano» è il nome scelto dalla onlus per il ciclo 2024. «Partiremo con la descrizione della facciata del monastero, e una sintesi della sua storia e di quella del palazzo ducale – spiega Antonio Ramaioli, la guida turistica che condurrà la visita di Pasquetta – poi la tappa alle prime cappelle e l’incontro con i monaci che condurranno la seconda parte del tour, con conclusione al museo».
Se il sacro è lapalissiano, visto il luogo e ciò che rappresenta, il profano è legato ad alcune vicende che hanno turbato la tranquilla esistenza della Certosa nel dopoguerra. «Fece enorme scalpore – sottolinea ancora Ramaioli – il ritrovamento della salma di Mussolini, celata in un baule, il 12 agosto 1946, quasi 4 mesi dopo il suo trafugamento al cimitero milanese di Musocco. Clamoroso anche il furto del trittico di Baldassarre degli Embriachi, avvenuto la notte del 21 agosto 1984: eludendo i sistemi d’allarme, i ladri smontarono le 62 formelle e le 54 statuine in avorio, opera dell’intagliatore fiorentino del XVI secolo: un enorme bottino fortunatamente ritrovato dai carabinieri».