foto da Quotidiani locali
Pavia. Firmato l’accordo quadro triennale per il mais da granella di filiera italiana certificata, definito «una risposta concreta della filiera alle criticità di una coltura strategica per il Made in Italy». Notizia positiva anche per Pavia e la sua provincia, dove il granoturco occupa una superficie complessiva, riferita al 2023, di 11.300 ettari, dietro solo a risicoltura e viticoltura, con una produzione di 1,2 milioni di quintali. «La conferma di un patto di filiera rappresenta uno strumento di rilancio del mais, una coltura strategica per le produzioni agro-zootecniche-alimentari, soprattutto quelle di eccellenza che caratterizzano il Made in Italy», è il commento di Assosementi.
L’accordo è stato sottoscritto da numerose delle principali organizzazioni del settore maidicolo in rappresentanza dell’industria mangimistica, dei produttori agricoli, del mondo cooperativo e degli stoccatori, oltre che delle ditte sementiere e dei consorzi di indicazioni geografiche: Assosementi, Associazione italiana maiscoltori, Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle cooperative agroalimentari (Associazione generale cooperative italiane, Confcooperative-Fedagripesca e Legacoop agroalimentare), Assalzoo, Compag, Aires e Origin Italia. L'intesa, nello specifico, prevede l'applicazione di specifiche premialità per la granella di origine certificata e, qualora concordata tra le parti, per la sostenibilità o per specifiche caratteristiche qualitative del mais raccolto. Premialità che vanno ad aggiungersi al prezzo d’acquisto che le parti potranno decidere di fissare in base a due diverse opzioni scegliendo di legarlo all'andamento delle quotazioni delle borse merci oppure fissando un prezzo definito.
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Il commento
«Le superfici seminate a mais – commenta Giuseppe Carli, presidente della sezione Colture industriali di Assosementi – hanno fatto registrare negli anni un drastico calo, con una produzione largamente insufficiente rispetto al fabbisogno nazionale. Questo accordo, frutto di un lavoro cominciato nel 2018 e dell’impegno e della partecipazione di tutti i rappresentanti della filiera, si pone come uno strumento per contribuire al recupero delle superfici perdute, perché prevede una serie di premialità da parte dell’industria agli agricoltori che sottoscriveranno contratti di secondo livello per produrre mais italiano certificato». Come avvenuto negli ultimi anni, il contratto quadro è uno degli elementi a sostegno della coltura. «La filiera – conclude Carli – guarda con fiducia al futuro legato all’importanza di questo cereale ». Per Copagri è fondamentale per favorire la ripresa produttiva. «Soprattutto nel comparto maidicolo – commenta il presidente Tommaso Battista – l’accordo quadro è di importanza strategica per le filiere agro-zootecniche-alimentari del Paese, per l'alimentazione animale e per le produzioni a denominazione d'origine». «L’intesa – sottolinea Cia Pavia, presieduta da Carlo Alberto Zucchella – arriva a ribadire la forte coesione tra tutti gli attori coinvolti, dalla produzione alla commercializzazione, passando per lo stoccaggio e la trasformazione, rispetto al valore strategico di uno strumento chiave dei contratti di secondo livello per il granoturco a uso zootecnico».Umberto De Agostino