Pavia, spariscono attività tradizionali di abbigliamento e alimentari. Gli immobiliaristi Fimaa: «In città situazione devastante»
PAVIA. Si contano ben 33 negozi chiusi nelle strade centrali di Pavia. Sono 14 le serrande abbassate in corso Garibaldi, un tempo caratterizzata proprio dal gran numero di esercizi commerciali. Ma non va bene neppure nel cardo e nel decumano. Se in Strada Nuova sono 7 le attività chiuse, in corso Cavour va sono 5 i locali in attesa di essere affittati.
La desertificazione
E poi ci sono le vie parallele. Come via Mascheroni dove le saracinesche calate sono 7. E’ la desertificazione commerciale uno dei buchi neri delle città. La progressiva e inarrestabile chiusura dei negozi, non solo nelle periferie, ma anche in centro storico, sta infatti cambiando inesorabilmente il volto di Pavia, ma anche di Voghera e Vigevano che stanno seguendo la sorte dei piccoli centri, già da tempo segnati dalla perdita delle attività di vicinato, importanti sentinelle dei territori.
Da Fimaa (la Federazione italiana agenti immobiliari) fanno sapere che «la riduzione del numero di affitti ad uso commerciale ha raggiunto i più alti livelli mai visti prima in provincia di Pavia». L’associazione che raggruppa gli agenti in mediazione immobiliare e che ieri mattina ha presentato, a Palazzo Bottigella, lo “Scenario immobiliare pavese”, parla di “situazione devastante”.
Canoni troppo alti
«Il problema è legato ad una trasformazione del commercio e a canoni di locazione troppo alti, non adeguati ad una situazione che si è modificata. – spiega Davide Bisi, vicepresidente nazionale e provinciale di Fimaa – Scompaiono i negozi di abbigliamento e quelli che vendono alimentare. Restano i brand importanti, e gli street food, che hanno in genere vita breve anche perché ormai sono impensabili attività che durano 30 anni, come in passato».
A soffrire di più sono i negozi di piccole e medie metrature. «I proprietari sono in difficoltà. – spiega Andrea Cantoni, componente del consiglio provinciale di Fimaa – Sull’immobile commerciale pagano le tasse, ma non riescono ad affittarlo oppure, se lo danno in locazione, devono fare i conti con l’incertezza degli incassi. Molti stanno propendendo per un cambio della destinazione d’uso, trasformandolo in locale d’abitazione».
L’affitto medio annuo al metro quadro di un negozio in centro storico oscilla, se si trova in una strada altamente commerciale ed è nuovo, tra i 150 e i 200 euro, ma scende a 130-140 euro se è in una via mediamente frequentata. In periferia il valore della locazione media annua al metro quadrato varia da 100 ad un massimo di 120 euro se su strade commerciali, e tra gli 80 e i 100 se su vie mediamente commerciali, sempre che il locale sia nuovo o ristrutturato di recente.
Stefania Prato