MEDE. Dalla perizia, disposta dalla difesa, non sono emerse violazioni da parte dell’automobilista, che peraltro andava a un velocità di 60 chilometri orari, quindi nei limiti. Così per Franco I., 80 anni, di Mede, è scattata l’assoluzione del giudice Vincenzo Giordano, come chiesto dalla pm Katia Nicita.
L’uomo, difeso dall’avvocato Alberto Lodigiani, era finito a processo con l’accusa di omicidio colposo in relazione all’incidente, avvenuto a settembre del 2020, in cui perse la vita Antonio Casagrande, un pensionato di 82 anni di Mede, travolto mentre andava in bicicletta sulla provinciale Mede-Sartirana. La vittima era appassionata di ciclismo e nonostante l’età avanzata continuava ad allenarsi, in tenuta da agonista, con la bicicletta da corsa.
Così anche quel giorno. L’incidente era avvenuto in un tratto di strada dritto, un chilometro e mezzo fuori Mede, in territorio di Sartirana. Nella stessa direzione andava anche la Volkswagen Golf, guidata dall’imputato, su cui viaggiava anche la moglie. La vittima, secondo la ricostruzione dell’incidente, a un certo punto aveva svoltato a sinistra. L’impatto era stato inevitabile e la bicicletta era stata sbalzata di diversi metri, in un fosso. Per il ciclista non c’era stato nulla da fare.
Il processo al guidatore ruotava attorno a una ipotesi: l’80enne (che all’epoca aveva 76 anni) avrebbe dovuto prevedere che il ciclista potesse svoltare a sinistra, perché su quel lato c’era una stradina sterrata. La perizia della difesa, però, ha mostrato che il conducente non poteva fare nulla per prevedere la manovra del ciclista, che prima della svolta viaggiava regolarmente sul margine destro della carreggiata.
