Il giovane andava a 205 chilometri orari quando tamponò l’auto della vittima. Per il giudice due anni sono pochi
/ CASTEGGIO
Il 24 dicembre del 2022 alla guida di una Bmw tamponò una Kia con a bordo marito e moglie, sulla tangenziale Voghera-Casteggio, all’altezza di Montebello. Per quell’incidente, costato la vita a Giuseppe Marchetti, 56 anni, di Pinarolo, Alberto Moglia, 24enne di Casteggio, ieri mattina si è visto negare in tribunale il patteggiamento a due anni con pena sospesa. Per il giudice Gugliemo Leo la pena «non è congrua» perché non adeguata alla gravità del fatto. All’imputato, che pure aveva avuto sul patteggiamento il parere favorevole del pubblico ministero Paolo Mazza, era infatti contestato l’omicidio colposo aggravato da due circostanze: la velocità della macchina, che secondo il perito della procura Emanuele Fracasso andava a 205 chilometri orari, e il tasso di alcol nel sangue, due volte il limite consentito. Il giovane, sostenuto dagli avvocati Sara Bressani e Franco Rossi Galante, ha chiesto di poter almeno accedere al giudizio abbreviato per avere uno sconto di pena. In caso di condanna, infatti, rischia, con le aggravanti, da 5 a 10 anni di carcere.
le parti civili
Al patteggiamento si era opposto anche il legale di parte civile, Massimo Marmonti, che rappresenta la moglie e alcuni figli della vittima (un altro figlio si è costituito con l’avvocata Simona Bozzi). L’avvocato Marmonti aveva depositato nei giorni scorsi una memoria per contestare l’eventualità del patteggiamento, facendo anche riferimento a una sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo sugli incidenti stradali.
l’incidente e la perizia
Quella notte (erano le 3.45) il giovane tornava da un locale dove, secondo la sua testimonianza, aveva bevuto due birre. Nell’incidente altre cinque persone (compreso l’indagato) rimasero ferite, anche se non in modo grave. Tra loro anche la moglie della vittima, che viaggiava come passeggera sulla Kia. L’auto tamponata finì prima contro il guardrail e poi al centro della carreggiata, dove tamponò a sua volta una Suzuki con al volante una 51enne di Casteggio e poi urtò ancora contro una Audi A3 guidata da un 21enne di Rivanazzano. Sotto accusa finì subito la velocità della Bmw. Il magistrato dispose una perizia e dall’analisi della centralina airbag della vettura emerse che negli ultimi 5 secondi prima dello schianto il conducente della Bmw viaggiava tenendo il pedale dell’acceleratore premuto fino in fondo.