foto da Quotidiani locali
STRADELLA. Sacrificio, applicazione e senso d'appartenenza. Matteo Zambianchi, centrocampista 29enne, è un punto fermo dell'Apos Stradella, che ha inanellato 4 vittorie e un pareggio nelle ultime 5 gare, e si è così insediato a quota 31 punti, portandosi al sicuro, ben distante dalle insidie dalla zona bollente del fondo classifica nel girone I di Prima categoria. L'ultimo successo, per 3-1 sulla Rosatese, davanti a una buona cornice di pubblico allo stadio Scirea, è stato avviato proprio dalla firma di Zambianchi.
«Con mister Landini stiamo lavorando sui dettagli, e i risultati si vedono. In questa stagione, siamo partiti bene, cavalcando l'entusiasmo della neopromossa, poi ci siamo inceppati. Come succede spesso nel calcio, ha pagato l'allenatore per quel periodo negativo, ma le responsabilità non erano soltanto di Didi Bernini, a cui sono molto legato. Non avevamo l'atteggiamento giusto. Anche con Landini, inizialmente, i risultati non sono stati ottimali, poi abbiamo svoltato, ma io ho sempre avuto fiducia nel valore di questo gruppo. Ora giochiamo con un'altra serenità, e come organizzazione tattica, siamo migliorati tanto», sottolinea Zambianchi, alla sua quinta stagione con la casacca giallonera dell'Apos Stradella.
Originario di Canneto Pavese, Matteo vive a Stradella, e lavora in una concessionaria auto. Prima dell’Apos, è stato un simbolo del Bressana, dove è approdato nella squadra pulcini, su invito di Donald Barocelli, allora dirigente del vivaio arancione, per poi svolgere tutta la trafila giovanile sino a diventare una colonna della prima squadra. «Devo molto a mister Truffi, è stato il mio padre calcistico. Mi ha lanciato in prima squadra a 16 anni, e mi ha insegnato tutto. Mi diceva sempre che sapevo stare in campo con una maturità superiore alla mia età. In Landini, vedo molto della filosofia di Truffi, nell'idea di essere sempre compatti e solidi, curando ogni minimo particolare».
Infine Zambianchi pronostica un futuro roseo per l'Apos: «A Stradella si respira tanto entusiasmo. La società ha saputo creare un clima famigliare, e al nostro fianco, abbiamo un gruppo di calorosi ultras che ci segue numeroso in ogni partita. Credo che ci siano tutti i presupposti per poter ambire, a breve termine, ad un salto di categoria».ALESSANDRO QUAGLINI