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Il barcone sede del club vogatori Pavia ha lasciato ieri mattina il suo approdo di via Milazzo dopo quasi vent’anni. Destinazione un cantiere di Travacò per i lavori di manutenzione. Un intervento reso possibile finalmente, come spiega il presidente Alessandro Baciocchi, all’innalzamento del livello del fiume. «Erano un po’ di anni che erano necessari interventi e questa punta d’acqua ha permesso, dopo tanto tempo, di spostare il barcone – dice –. L’ultimo intervento è stato fatto nel 2003». Gli anni della siccità hanno impedito che l’operazione fosse compiuta prima. Già questo dato dà l’esatta percezione della gravità della situazione legata ai cambiamenti climatici, in particolare per quanto riguarda i fiumi. «Non c’erano le condizioni per poter spostare il barcone, ma grazie alle piogge di queste ultime settimane il livello del Ticino si è alzato abbastanza per poter procedere al trasferimento – aggiunge Baciocchi –. Ieri mattina alle 7 sono arrivati per trasportare il battello a Travacò, dove verrà tirato in secca per eseguire lavori alla chiglia». Un lavoro che durerà qualche settimana. «La manutenzione vera e propria durerà una quindicina di giorni – spiega ancora –. Nel corso di questi anni sono stati fatti interventi in acqua, ma alla fine le parti in ferro hanno bisogno di un lavoro più accurato di manutenzione che può essere eseguito solo portando in secca il barcone. Tutto quello che potevamo fare tenendolo al suo posto lo abbiamo fatto del resto. Ma ora c’è bisogno di un cantiere». Il costo dell’intervento oscilla fra i 10 e 15 mila euro, ma dipenderà molto da quello che si dovrà fare. Già da ieri mattina la sede galleggiante si trova in località Valbona, in un cantiere specializzato per questo tipo di interventi. Ma all’orizzonte c’è un altro problema. E cioè, come sarà il livello del fiume, una volta terminato l’intervento di manutenzione? Domanda non da poco, visto che le condizioni in cui si troverà il Ticino sono fondamentali per riportare il barcone al suo posto. «Si devono ripresentare le condizioni d’acqua necessarie per lo spostamento – conclude il presidente –. Ora è troppo presto per dire quando il livello sarà sufficientemente alto per riportalo indietro. Speriamo bene». —
