foto da Quotidiani locali
Pavia. Al comando di polizia locale di viale Resistenza sono arrivati due taser, le pistole a impulsi elettrici che servono per immobilizzare soggetti aggressivi con una scossa di corrente. Saranno in dotazione alle pattuglie di pronto intervento probabilmente già da metà marzo. Pavia è il primo capoluogo di provincia lombardo che entrerà nella fase della sperimentazione di questi dispositivi di difesa individuale, considerato che altre province, sino a ora, hanno fatto solo la formazione.
Il nome
l taser (acronimo dell'inglese Thomas A. Swift's Electric Rifle, letteralmente "fucile elettrico di Thomas A. Swift"), chiamato anche pistola elettrica o storditore elettrico, è un dispositivo classificato come arma non letale che fa uso dell'elettricità per impedire il movimento del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli.
Il nome deriva dal romanzo del 1911 Tom Swift and His Electric Rifle di Victor Appleton ed è un marchio depositato dalla società che produce questi apparecchi, la Axon, in origine chiamata Taser International Inc.
E proprio dalla Axon il Comune di Pavia ha acquistato le due “pistole” taser. «Premetto – dice l’assessore alla polizia locale, Pietro Trivi – che queste non sono armi di offesa, ma per la tutela dell’incolumità dei nostri vigili. Saranno in dotazione alle pattuglie di pronto intervento. Attualmente 12 agenti stanno facendo un corso gestito dalla società che fornisce i taser e che avrà la durata di 3 giorni, per otto ore ciascuno. Poi gli agenti dovranno seguire ulteriori moduli di formazione specifica».
La legge e la salute
Il primo modulo sarà dedicato all’utilizzo legittimo delle armi. «Una formazione di tipo giuridico – prosegue Trivi – per delle norme che gli agenti, peraltro, conoscono già». Un secondo modulo, della durata di un giorno, riguarderà invece gli aspetti sanitari connessi all’uso dei taser. Questi apparecchi, trasmettendo una corrente elettrica che determina la contrazione involontaria dei muscoli, hanno precise limitazioni: non possono essere usate contro persone disabili, contro donne in stato di gravidanza o contro persone cosparse di liquido infiammabile o che abbiano in mano contenitori del medesimo liquido.
«Il prossimo passaggio – conclude l’assessore Trivi – consisterà nell’approvazione di un manuale tecnico operativo in giunta. Poi si partirà con la sperimentazione che avrà la durata di sei mesi». Spetterà, quindi, alla prossima amministrazione, qualunque essa sia, decidere se confermare o meno l’utilizzo dei taser da parte degli agenti di polizia locale. Le pattuglie sono già dotate di body cam e a fornirle è la Axon, la stessa ditta americana che fornisce, unica in Italia, l'arma ad impulsi elettrici.
L’impiego di questo dispositivo prevede delle precise regole di ingaggio. L’agente deve avvertire il soggetto da bloccare che sta per usare l’arma elettrica. Successivamente deve far sentire il “crepitìo dell’arco voltaico”, cioè il rumore che la corrente elettrica fa passando da un polo all’altro; un rumore che, sostiene chi commercializza questi dispositivi, spesso è da solo sufficiente a disincentivare azioni aggressive. Se l’aggressore non si ferma, l’arma spara dei dardi collegati a un filo che, a sua volta, è legato a una batteria. I dardi emettono una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA