VIGEVANO. Va al Pronto soccorso perché ha le doglie e perde sangue, ma viene rimandata a casa. Solo che una volta rientrata, dopo due ore partorisce sul pavimento. Questa è la vicenda accaduta domenica ad una giovane famiglia vigevanese. «Erano le 7 del mattino, mia moglie aveva le contrazioni e perdeva sangue – racconta il marito – così siamo andati in Pronto soccorso, l’hanno portata in reparto, lì le hanno detto che non era sufficientemente dilatata. Il termine era fissato per il 7 marzo, quindi effettivamente mancavano ancora un po’ di giorni, così le dottoresse le hanno detto che poteva andare a casa perché non era ancora pronta. Ci hanno spiegato che loro sarebbero rimaste in ospedale fino alle 8. Poi se nel caso fosse stato necessario saremmo potuti tornare. Quindi siamo tornati a casa anche se mia moglie stava male e continuava a perdere sangue». La donna, 22 anni, che era alla 39esima settimana più 3 giorni, è stata dimessa alle 9.20 con indicazione di “urgenza differibile”.
IL PARTO
«Una volta a casa – prosegue il neo papà - visto quello che avevano detto le dottoresse, sono uscito a fare la spesa di corsa, ma dopo poco mi ha chiamato mia moglie dicendomi che vedeva la testa di nostra figlia. Allora mi sono precipitato a casa, abbiamo chiamato il 118, i paramedici sono arrivati in un lampo e anche loro sono rimasti scioccati da quanto successo. Per fortuna è andato tutto bene, mia moglie è riuscita a togliere da sola il cordone ombelicale e con degli asciugamani ha pulito la bambina. Poi ci hanno portato in ospedale, dove abbiamo trovato ben 13 persone tra medici ed infermieri ad aspettarci. Mi sono quasi spaventato, non riuscivo a capire cosa fosse successo. Poi a un certo punto si è tranquillizzato tutto. Però adesso ho intenzione di procedere con una denuncia, perché non dovevano mandarla via, dimetterla in quello stato. Poteva succedere qualcosa a lei e alla bambina».
LA REPLICA
Per l’azienda ospedaliera si è trattato del cosiddetto “parto precipitoso”. «Sebbene Asst Pavia non intenda fornire dettagli, per ragioni di tutela della privacy delle pazienti (madre e bambina) – riferiscono dall’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera - preme sottolineare che, nella prima mattina di domenica 3 marzo, la signora è stata dimessa, in assenza di segni di travaglio, con l’indicazione di tornare, nel caso in cui ci fossero state contrazioni. Il cambiamento repentino della situazione ostetrico ginecologica può essere riconducibile al cosiddetto “parto precipitoso”, una condizione che può verificarsi nel 10% delle gravidanze, specie nelle donne pluripare (che hanno già partorito, ndr). In questi casi, la brevità del periodo dilatante fa sì che la gestante possa essere sorpresa dal periodo espulsivo. La madre e la bambina sono state ricoverate prontamente nel reparto di ’Ostetricia di Vigevano, in ottime condizioni e in un contesto sereno e collaborativo. Le dimissioni, per entrambe, sono avvenute il 5 marzo».
Selvaggia Bovani