PAVIA. La polizia postale ha aperto un’inchiesta sul tentativo di estorsione ai danni di Francesco Gravaghi, il giocatore ventenne della Riso Scotti basket Pavia. L’atleta vogherese (la denuncia era stata sporta in commissariato) ha consegnato lo screenshot sia dei fotomontaggi che lo ritraevano completamente nudo che degli messaggi successivi in cui i responsabili avevano chiesto duemila euro per evitare la pubblicazione sul web.
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Il server
Gli investigatori dovranno esaminare il server da cui sono partiti i messaggi: il numero telefonico appartiene alla Costa d’Avorio. E’ quindi ipotizzabile che Francesco Gravaghi sia stato scelto a caso (magari complici alcuni contatti telefonici che aveva avuto negli ultimi mesi) da una banda che agisce a livello internazionale. Le estorsioni e i furti su Whatsapp sono infatti molto frequenti e risalire ai responsabili è comunque molto difficile. In pratica gli investigatori della polizia stanno cercando di risalire all’intestatario del numero da cui sono pariti i messaggi di estorsione.
«Mai mi sarei aspettato di essere coinvolto in una simile vicenda - aveva raccontato al telefono Francesco Gravaghi – e ancora non riesco a crederci. Su Whatsapp ho iniziato a ricevere le prime immagini verso la mezzanotte tra lunedì e martedì: ero incredulo. Ero io nudo in certi atteggiamenti sui quali non mi voglio certo soffermare. Ma nessuno mi aveva scattato quelle fotografie e non le avevo mai viste. Non riuscivo a credere a quello che stavo osservando. Ho cercato di capire cosa stava succedendo e, nel frattempo, sono arrivati i primi messaggi». In breve tempo (sempre durante la stessa notte) è stato svelato il mistero di quei fotomontaggi: servivano per spillare denaro a Francesco Gravaghi. Il giocatore di basket ha infatti ricevuto sempre su Whatsapp le prime richieste di denaro. Ignoti personaggi volevano subito duemila euro che dovevano essere versati su un conto estero. «In caso contrario - hanno scritto – pubblicheremo le tue immagini sui social. Siamo decisi». E’ così iniziata una contrattazione notturna e la richiesta estorsiva è scesa dai duemila euro iniziali a poche centinaia di euro. Ma Francesco Gravaghi non ha accettato compromessi ed è rimasto fermo sulla posizione di non pagare nemmeno un euro. Martedì mattina aveva raccontato il tentativo di estorsione sui suoi profili social e aveva sporto denuncia contro ignoti. «Oggi sono stato vittima di un ricatto via social - aveva scritto martedì mattina Francesco Gravaghi sui suoi profili – perchè sono state create artificialmente immagini di nudo. E’ tutto falso e mi sono state inviate solo con l’intenzione di estorcermi denaro. Chiedo a chiunque dovesse riceverle di bloccarle e di non alimentare la diffusione di immagini false e di non rispondere a chat e di aprire link».
«Come società ci siamo messi a disposizione di Francesco – spiega Gianmario Centinaio, presidente della Riso Scotti basket – per tutto quello che potrebbe aver bisogno. Conosco lui e la sua famiglia: sono decisamente ottime persone. Ci spiace sia stato preso di mira un ragazzo così sensibile ma lo sport deve aiutare ad avere gli anticorpi per superare anche queste situazioni».
