Po e Ticino dopo la secca sono tornati vicino allo zero idrometrico, Agogna e Staffora crescono. Buche in peggioramento sulle provinciali
La pioggia continua a scendere in pianura mentre la neve, al momento, si è fermata sulle colline dell’Oltrepo. A Vigevano la roggia esondata per la pioggia ha allagato alcuni locali del Caramuel, che è stato chiuso: lezioni sospese per 850 studenti dunque, martedì e mercoledì. A Voghera, invece, chiuso al traffico il ponte di via Piacenza nel pomeriggio per paura della piena dello Staffora. Po e Ticino dopo la secca sono tornati vicino allo zero idrometrico, il torrente Agogna cresce. Buche in peggioramento sulle provinciali. E il meteo non accenna a migliorare.
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Oltrepo sotto la neve
Neve in Oltrepo, ne sono caduti tra i 40 e gli 80 centimetri in due giorni l'Appennino martedì mattina si è risvegliato sotto una coltre bianca come non si ricordava da qualche anno. Si contano numerosi disagi lungo le strade di montagna in quanto la neve piuttosto pesante, a causa delle temperature comunque non al di sotto dello zero, ha fatto cadere numerosi rami e alberi. In particolare lungo le strade provinciali 48 e 90 che da Casanova Staffora salgono a Pian del Poggio.
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Una ventina i mezzi spartineve messi in campo dai comuni di Brallo di Pregola, Santa Margherita di Staffora e Menconico oltre a quelli di Anas e Provincia. Se sotto i 1000 metri dal pomeriggio la neve si è trasformata in acqua, a causa del rialzo delle temperature, oltre i 1100 metri sono continuati a cadere fiocchi bianchi. Nessuna frazione risulta isolata ma in certi punti il manto bianco supera abbondantemente il mezzo metro con punte anche di 80 centimetri e pertanto si viaggia solo con catene o gomme da neve.
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Numerosi i rami caduti sotto il peso della neve. Intanto gli operatori turistici del Passo Penice e di Pian del Poggio sono scesi in campo con i 'gatti delle nevi' per battere le piste nella speranza di poter aprire gli impianti di risalita. "Al Penice sono caduti oltre 40 centimetri di neve - spiega Andrea Sala gestore degli impianti - vediamo come sarà l'evoluzione del tempo e ci auguriamo sabato e domenica di aprire le piste da sci". Gli fa eco Alessandro Custolari, gestore della seggiovia di Pian del Poggio. "Ci sono oltre 50 centimetri di neve e speriamo di riuscire ad aprire gli impianti nel weekend".
Caramuel chiuso a Vigevano
La pioggia insistente ha creato danni a Vigevano dove è stato chiuso per allagamento l'istituto Caramuel di via Segantini, sede del liceo delle scienze applicate e di un istituto tecnico industriale con numerosi indirizzi.
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Stamattina (martedì 27 febbraio) gli 850 allievi della sede principale sono rimasti fuori dalle loro classi: il piano terra e gli scantinati erano invasi dalle acque del Naviglio Saporiti, che scorre alle spalle dell'edificio lungo via Cararola e che è esondato a causa delle piogge degli ultimi giorni. Il preside Matteo Loria non ha potuto far altro che sospendere le lezioni anche per il 28 febbraio. L’accesso all’istituto Caramuel sarà interdetto ai docenti, agli alunni e al pubblico» mentre negli istituti Castoldi e Roncalli le lezioni proseguono regolarmente.
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Alla scuola elementare Marazzani, invece, si va in palestra con i secchi per raccogliere la pioggia che cade dal soffitto. Da quando ha iniziato a piovere, infatti, la pioggia entra dal soffitto della palestra costringendo le maestre a mettere dei cerchi per non fare andare i bambini nelle pozzanghere che si formano durante le lezioni di ginnastica. Gli allenatori, al pomeriggio, posizionano dei cestini per raccogliere l’acqua piovana mentre i piccoli cestisti prendono dimestichezza con i rudimenti del basket. «Stiamo identificando il problema sulla copertura della palestra – risponde il sindaco Andrea Ceffa –, dopo di che lo sistemeremo»
Viabilità a Voghera
Il Comune martedì 27 febbraio ha deciso di chiudere, in via precauzionale, il ponte di via Piacenza a causa dell’aumento del livello di piena del torrente Staffora, a causa delle intense precipitazioni degli ultimi giorni. Il ponte verrà riaperto non appena il livello dell’acqua scenderà e a conclusione delle verifiche della struttura già oggetto negli ultimi mesi di una lunga chiusura per problemi di staticità a uno dei pilone.
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Come itinerari alternativi per l’ingresso e l’uscita da Voghera verso est, gli automobilisti possono percorrere strada Grippina, strada per Torrazza Coste e la tangenziale Voghera-Casteggio. Strada Grippina non è percorribile per i veicoli superiori a 3,5 tonnellate.
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Po e Ticino, dopo la secca sono tornati vicino allo zero idrometrico
In mezzo ai tanti disagi che il maltempo di questi giorni sta provocando, c’è anche una notizia positiva: i fiumi tornano a livelli accettabili. Dopo le secche dei mesi scorsi, Po e Ticino hanno registrato un lento ma significativo recupero come non si registrava da tempo. A ponte della Becca, martedì nel tardo pomeriggio si era molto vicini allo zero idrometrico. Lo dicono i dati del costante monitoraggio del livello del fiume di Aipo, l’agenzia interregionale che monitora la situazione del Po. Per la precisione l’idrometro registrava -0.29. In una settimana, il livello del fiume si è alzato di quasi 2,5 metri. E questo è significativo per capire quanto abbia pesato nei mesi scorsi la siccità e la mancanza di precipitazioni. Stando al monitoraggio di Aipo, il 21 febbraio il Po era 2,5 metri sotto il livello idrometrico, mentre il giorno successivo il fiume si era abbassato di ulteriori 4 centimetri. La lenta risalita è stata registrata il 23 febbraio, con - 2,33.
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Un balzo decisivo c’è stato invece il giorno successivo, quando l’idrometro alla Becca ha segnato - 1,26. Nei giorni successivi il livello del Po si è mantenuto grosso modo stabile, per poi salire in maniera vistosa proprio da ieri, dopo quasi tre giorni di pioggia ininterrotta. Fino ad arrivare a poco meno di 30 centimetri dallo zero idrometrico. Lontana, lontanissima, la prima soglia di attenzione, che si registra a 3,5 metri sopra lo zero idrometrico. Discorso analogo anche per il Ticino. Secondo il monitoraggio dell’Ente regolatore grandi laghi, a Bereguardo il fiume era di una quindicina di centimetri sopra lo zero idrometrico.
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A cura di Anna Ghezzi